Il Giudizio di Paride owero II Trionfo di Venere di Enrico Siemiradzki
99
la in via Gaeta, che pero purtroppo non si e conser-
vata fino a oggi. Dopo la gia mezionata Orgia roma-
na 1'artista dipinse la Pubblica peccatrice (1872) e
le Luminarie della cristianita, conosciute piuttosto
come Le fiaccole (o torcie) di Nerone (1876). Que-
sta grande tela, esibita nel 1876 alla Mostra Univer-
sale diVienna, gli diede subito una fama europea
nonche alte onorificenze. 11 dipinto fece una trionfa-
le tournee attraverso le gallerie d'Europa e nel 1878,
assieme al dipinto II vaso o la donna, ottenne a Pari-
gi il Grand Prix d'honneur. Siemiradzki divenne il
membro di varie accademie europee, quelle di
Roma, Parigi, Berlino e Stoccolma. Dopo una mo-
stra nell'Accademia di San Luca 1'artista ottenne la
Corona d'Italia, e nel 1898 il re d'ltalia lo nomino
comandante dell'ordine di San Maurizio e San
Lazzaro. 11 pittore fu ospite delle piu splendide corti
europee e del Vaticano, mentre la regina d'Italia
Margherita fu due volte ospite nel suo studio romano.
Siemiradzki, colpito dalla luce del Sud, affascina-
to dalPantichita greco-romana, studio eon vera pas-
sione la letteratura antica, i monumenti e la topografia
di Roma. Era in possesso di varie pubblicazioni ri-
guardanti il mondo antico e tra queste il Dizionario
d'ogni mitologia e antichita di Girolamo Pozzoli e
Felice Romani in 6 volumi (pubblicati a Milano tra il
1809 ed il 1825) e la grande opera di Luigi Canina
sulla topografia e i monumenti di Roma antica (tutte
le due le opere sono state donate dalla famiglia del
pittore alla Biblioteca di Roma dell'Accademia Po-
lacca delle Scienze). Tra le piu grandi opere del
Siemiradzki, oltre quelle gia menzionate, vanno citate
La danza tra le spade (1879-1880), Tiberio in Capri
(1881), Frine alla festa di Poseidone ad Eleusis
(1889), Dirce cristiana (1896) e il sipario del Teatro
Comunale di Cracovia (1892-1894). A Roma si sono
conservate solo poche opere dell'artista; le piu impor-
tanti tra queste ultime sono un grande cartone presso
il Pontificio Istituto Orientale in via Carlo Alberto
(raffigurante \'Incenerimento della salma di un
capo-tribu russo), un quadro della galleria dell'Ac-
cademia di San Luca (Notte a Pompei) e un bel di-
pinto nella chiesa della Resurrezione in Via San
Sebastianello (L'Ascensione di Nostro Signore).
Quest'ultimo,firmato e datato 1891, era ovviamente
ispirato alla famosa Trasfigurazione di Cristo di Raf-
faello. E' assolutamente interessante che uno degli
apostoli abbia le sembianze di Nicolaj Gogol,
che vivendo a Roma aveva rapporti con
uno dei fondatori della Congregazione dei
Ressurezionisti, un polacco di origine ucraina di
nome Piotr Semenenko (come si sa Gogol era greco-
cattolico). Siemiradzki, che per tutta la vita si senti
polacco, mon a Strzałkowo vicino a Częstochowa.
Ancor prima della morte la grande fama internaziona-
le del pittore, come in altri casi di artisti accademici,
1
Enrico Siemiradzki.
Un brovo tolcgrammu da Varsnvia annuncia
la morto del celebro pittore polacco Enrico
Siemiradzki.
Si trovava Perlista a villeggiaro in una sus
campagna a Noro-Radomsk, e la morto non
Pha colto improvvisamonte, oho una torribile
malattia, un cancro alla gola, minava da qual-
cho anno la sua osistenza.''
A Roma il nome del Siemiradzki non pud
gitingor nuovo, non solo perchd le sue opore
vi sono conosciute ma anehe porchó ogli pos-
scdova in quosta citta, eletta del suo spirito,
un villino in Via Gaeta nel qualo solova vf
niro a trascorrere Pinverno.
16. Fragment wspomnienia pośmiertnego
o Siemiradzkim w „La Patria. Corriere d'Italia ",
27 sierpnia 1902
16. Frammento della commemorazione postuma su
Siemiradzki su "La Patria. Corriere d'Italia", 27
agosto 1902
compreso Alma Tadema, comincio a estinguersi.
Sulla sua morte perd scrissero non solo i giornali
polacchi ma anehe quelli stranieri e soprattutto quel-
li romani (il. 16).
Finora sono stati scritti soltanto una monografia
del pittore pubblicata da Stanisław R. Lewandowski
nel 1904, una biografia abbastanza recente di Józef
Dużyk, qualche articolo su alcuni quadri. Ci sono
anehe delle sub voci nei dizionari tipo Thieme-
Becker ed il recente The Dictionary of Art. Per le
mostre di Varsavia nel 1939 e di Łódź nel 1968/
1969, furono raccolte numerose opere provenienti
dalle collezioni polacche, ma i relativi cataloghi con-
tengono, salvo brevi prefazioni, soltanto gli elenchi
degli oggetti rappresentati. A volte qualche tela di
Siemiradzki appare in un vernissage, come ad esem-
pio in quello dedicato alla pittura accademica a
Varsavia nel 1998, oppure in un altro collegato alle
scadenti versioni cinematografiche di Quo vadis. Di
conseguenza questo pittore, di classe senz'altro in-
ternazionale e dal talento affascinante, non ha avuto
finora ne una mostra monografica esclusiva, ne
99
la in via Gaeta, che pero purtroppo non si e conser-
vata fino a oggi. Dopo la gia mezionata Orgia roma-
na 1'artista dipinse la Pubblica peccatrice (1872) e
le Luminarie della cristianita, conosciute piuttosto
come Le fiaccole (o torcie) di Nerone (1876). Que-
sta grande tela, esibita nel 1876 alla Mostra Univer-
sale diVienna, gli diede subito una fama europea
nonche alte onorificenze. 11 dipinto fece una trionfa-
le tournee attraverso le gallerie d'Europa e nel 1878,
assieme al dipinto II vaso o la donna, ottenne a Pari-
gi il Grand Prix d'honneur. Siemiradzki divenne il
membro di varie accademie europee, quelle di
Roma, Parigi, Berlino e Stoccolma. Dopo una mo-
stra nell'Accademia di San Luca 1'artista ottenne la
Corona d'Italia, e nel 1898 il re d'ltalia lo nomino
comandante dell'ordine di San Maurizio e San
Lazzaro. 11 pittore fu ospite delle piu splendide corti
europee e del Vaticano, mentre la regina d'Italia
Margherita fu due volte ospite nel suo studio romano.
Siemiradzki, colpito dalla luce del Sud, affascina-
to dalPantichita greco-romana, studio eon vera pas-
sione la letteratura antica, i monumenti e la topografia
di Roma. Era in possesso di varie pubblicazioni ri-
guardanti il mondo antico e tra queste il Dizionario
d'ogni mitologia e antichita di Girolamo Pozzoli e
Felice Romani in 6 volumi (pubblicati a Milano tra il
1809 ed il 1825) e la grande opera di Luigi Canina
sulla topografia e i monumenti di Roma antica (tutte
le due le opere sono state donate dalla famiglia del
pittore alla Biblioteca di Roma dell'Accademia Po-
lacca delle Scienze). Tra le piu grandi opere del
Siemiradzki, oltre quelle gia menzionate, vanno citate
La danza tra le spade (1879-1880), Tiberio in Capri
(1881), Frine alla festa di Poseidone ad Eleusis
(1889), Dirce cristiana (1896) e il sipario del Teatro
Comunale di Cracovia (1892-1894). A Roma si sono
conservate solo poche opere dell'artista; le piu impor-
tanti tra queste ultime sono un grande cartone presso
il Pontificio Istituto Orientale in via Carlo Alberto
(raffigurante \'Incenerimento della salma di un
capo-tribu russo), un quadro della galleria dell'Ac-
cademia di San Luca (Notte a Pompei) e un bel di-
pinto nella chiesa della Resurrezione in Via San
Sebastianello (L'Ascensione di Nostro Signore).
Quest'ultimo,firmato e datato 1891, era ovviamente
ispirato alla famosa Trasfigurazione di Cristo di Raf-
faello. E' assolutamente interessante che uno degli
apostoli abbia le sembianze di Nicolaj Gogol,
che vivendo a Roma aveva rapporti con
uno dei fondatori della Congregazione dei
Ressurezionisti, un polacco di origine ucraina di
nome Piotr Semenenko (come si sa Gogol era greco-
cattolico). Siemiradzki, che per tutta la vita si senti
polacco, mon a Strzałkowo vicino a Częstochowa.
Ancor prima della morte la grande fama internaziona-
le del pittore, come in altri casi di artisti accademici,
1
Enrico Siemiradzki.
Un brovo tolcgrammu da Varsnvia annuncia
la morto del celebro pittore polacco Enrico
Siemiradzki.
Si trovava Perlista a villeggiaro in una sus
campagna a Noro-Radomsk, e la morto non
Pha colto improvvisamonte, oho una torribile
malattia, un cancro alla gola, minava da qual-
cho anno la sua osistenza.''
A Roma il nome del Siemiradzki non pud
gitingor nuovo, non solo perchd le sue opore
vi sono conosciute ma anehe porchó ogli pos-
scdova in quosta citta, eletta del suo spirito,
un villino in Via Gaeta nel qualo solova vf
niro a trascorrere Pinverno.
16. Fragment wspomnienia pośmiertnego
o Siemiradzkim w „La Patria. Corriere d'Italia ",
27 sierpnia 1902
16. Frammento della commemorazione postuma su
Siemiradzki su "La Patria. Corriere d'Italia", 27
agosto 1902
compreso Alma Tadema, comincio a estinguersi.
Sulla sua morte perd scrissero non solo i giornali
polacchi ma anehe quelli stranieri e soprattutto quel-
li romani (il. 16).
Finora sono stati scritti soltanto una monografia
del pittore pubblicata da Stanisław R. Lewandowski
nel 1904, una biografia abbastanza recente di Józef
Dużyk, qualche articolo su alcuni quadri. Ci sono
anehe delle sub voci nei dizionari tipo Thieme-
Becker ed il recente The Dictionary of Art. Per le
mostre di Varsavia nel 1939 e di Łódź nel 1968/
1969, furono raccolte numerose opere provenienti
dalle collezioni polacche, ma i relativi cataloghi con-
tengono, salvo brevi prefazioni, soltanto gli elenchi
degli oggetti rappresentati. A volte qualche tela di
Siemiradzki appare in un vernissage, come ad esem-
pio in quello dedicato alla pittura accademica a
Varsavia nel 1998, oppure in un altro collegato alle
scadenti versioni cinematografiche di Quo vadis. Di
conseguenza questo pittore, di classe senz'altro in-
ternazionale e dal talento affascinante, non ha avuto
finora ne una mostra monografica esclusiva, ne