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Instytut Sztuki (Warschau) [Editor]; Państwowy Instytut Sztuki (bis 1959) [Editor]; Stowarzyszenie Historyków Sztuki [Editor]
Biuletyn Historii Sztuki — 78.2016

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Mossakowski, Stanisław: Europejski kontekst renesansowej przebudowy królewskiego pa³acu na Wawelu: Neapol - Urbino - Buda - Praga
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https://doi.org/10.11588/diglit.71008#0031
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Europejski kontekst renesansowej przebudowy królewskiego pałacu na Wawelu

29

II contesto europeo della ricostruzione rinascimentale
del Palazzo Reale di Wawel a Cracovia.
Napoli - Urbino - Buda - Praga

In due libri recentemente pubblicati - Rezy-
dencja królewska na Wawelu w czasach Zygmunta
Starego. Program użytkowy i ceremonialny (Resi-
denza reale di Wawel nei tempi di Sigismondo
il Vecchio. Programma abitativo), Varsavia 2013
e Pałac królewski Zygmunta Ina Wawelujako dzieło
renesansowe (II palazzo reale di Sigismondo I sul
colle di Wawel come 1'opera rinascimentale),
Varsavia 2015 - ho cercato di provare che il palazzo
rinascimentale di Wawel non e stato costruito
secondo un modello ben definito, ma non e stato
nemmeno creato ex nihilo. Le analisi del programma
abitativo del palazzo e della sua decorazione archi-
tettonica, scultorea e pittorica, effettuate nei suddetti
studi, dimostrano che il nuovo palazzo dei re
polacchi era ben radicato nella tradizione europea
dell' architettura residenziale di quei tempi.
Dopo il tentativo di stabilire la provenienza delle
soluzioni compositive e dei motivi all'antica, ai
quali ricorsero i maestri italiani e nostrani operanti
sul colle di Wawel, bisogna ora occuparsi del con-
testo storico-artistico della costruzione del palazzo
rinascimentale. Si tratta di scoprire quale cono-
scenza dell'arte e delle idee (non solo artistiche) da
essa espresse vantavano i re committenti nel mo-
mento in cui presero decisioni sui lavori nel castello.
Va subito sottolineato che nel periodo in cui si
comincio a ricostruire il palazzo di Wawel, ossia
all'inizio del XVI secolo, sul territorio centro-
orientale della parte latina dell'Europa si potevano
contare diversi precedenti rilevanti della trasfor-
mazione delle residenze monarchiche medioevali
alle quali si cercava di far assumere l'aspetto
all'antica. Intendo soprattutto i palazzi reali che si
trovavano nelle capitali dei due paesi confinanti con
la Polonia, i quali negli ultimi decenni del XV secolo
si trovarono sotto il governo di Ladislao II Jagellone,
primogenito di Casimiro re di Polonia. Mi riferisco,
cioe, a Praga (dal 1471) e a Buda (dal 1490).
Particolarmente importante per la ricostruzione
del complesso di Wawel fu Buda, la capitale
dell'Ungheria. In questa citta, alla corte del fratello,
soggiorno in tutto per piu di tre anni (fra il dicembre
del 1498 e l'agosto del 1505) il principe Sigis-
mondo, il maggior propagatore dell'uso delle forme
all'antica negli edifici reali di Cracovia e piu tardi,
diventato re nel 1507, l'artefice vero e proprio della
residenza rinascimentale di Wawel. Gia da tempo il

castello dei re ungheresi nella Buda capitale attirava
l'attenzione della corte polacca. Lo testimonia la
descrizione dell'ingresso a Buda del re Ladislao I
Jagellone (detto Warneńczyk) avvenuto nel 1440
e descritto da Jan Długosz (Annales, lib. XII), il
quale ritenne opportuno sottolineare che il giovane
monarca entro allora castrum Budense, mira
pulcritudine et opere per Sigismundum olim
imperatorem Romanorum et Hungariae regem
constructum lapidibus.
Il suddetto complesso degli edifici tardo-
medioevali divenne sotto il regno del successive
sovrano d'Ungheria, Mattia Corvine (1458-1490),
il primo territorio dell'Europa Centrale sul quale
furono introdotte nelle residenze monarchiche
le forme architettoniche e decorative all'antica.
I lavori eseguiti in questa chiave sotto il potere di
Corvino furono continuati dal suo successore
Ladislao II Jagellone (1490-1516). E proprio
a questo monarca della dinastia polacco-lituana che
deve la sua ricostruzione ispirata alle idee della
prima eta moderna il palazzo di Hradcany a Praga
(1493-1510). La ricostruzione - diretta da Bene-
detto Ried, maestro proveniente dall'Europa
Centrale, che si ispiro agli edifici ungheresi di Mattia
Corvino - era caratterizzata da un'analoga, anche se
stilisticamente diversa, coesistenza fra le forme
architettoniche tardomedioevali e i dettagli rinas-
cimentali.
Come risulta dalle ultime ricerche 1'apparizione
nel castello di Buda della forma all'antica alla fine
degli anni settanta del XV secolo era legata al
secondo matrimonio contralto nel 1476 dal re
Mattia Corvino con la figlia del re di Napoli - unico
regno sul territorio italiano - Ferrante I (regnante
1458-1494). La nuova consorte, Beatrice (1457-
1508), rappresentante degli Aragona di Spagna, una
delle piu antiche dinastie europee (che in linea
diretta da parte materna provenivano da Carlo
Magno), era cresciuta nella residenza napoletana del
padre, Castel Nuovo, ricostruita completamente
negli anni 1452-1457 in chiave all'antica da suo
nonno Alfonso I (detto il Magnanimo, regnante
1442-1458). Invece il fratello della regina unghe-
rese, il futuro Alfonso II (regnante 1494-1495),
quando era duca di Calabria abito e ricostrui in modo
simile la seconda grande residenza reale a Napoli,
Castel Capuano (1487-1488). Questa tradizione
 
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