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Bulletin du Musée National de Varsovie — 30.1989

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Nr. 3
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Murawska-Muthesius, Katarzyna: Sui dipinti di Alberto Carlieri nelle collezioni polache
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https://doi.org/10.11588/diglit.18938#0058
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di altri artisti, sopratutto dcl Pannini10, nelle quali Voss aveva ritrovato le caratteristichc
delio stile di Carlieri. La maggior parte di csse appaitiene alle collezioui private, anche sc
alcune si trovano nci musei, comc i sette quadri delie galleric tedesche che Voss atribuisce
a Carlieri.

Essi rappresentano, secondo la definizione di Orlandi, immagini di moiiumentali costruzioni,
spesso di grandi interni di palazzi (fig. 2) o di cortili decorati da file di colonne e da pilastri scana-
Iati,o da statuę che si trovano dentro nicchie o che decorano attichi eon balaustre. Le grandi
arcate si aprono in profondita sul paesaggio. Alcuni di questi quadri rappresentano rovine di
edifici antichi o rinascimentali, su cui cresce Federa, come ad esernpio La fuga in Egitto delia
collezione del bar one Heyl di Darmstadt (fig. 3).

Sebbene nella composizione dei quadri domini Farchitettura, Carlieri non dimentica mai di
porre in primo piano una scena figurativa, composta di solito lungo un'unica linea nella parte
inferiore delia tela. I temi di Carlieri sono abbastanza cterogenei, presi dal Vecchio e dal Nuovo
Testamento, dalia mitologia, dalia letteratura antica e dalia storia, anche se, come sottoiinea
Yoss, si ripetono, come ad esempio Ester di fronte ad /issuero, La risita delia Regina Saba a Salo-
monę, La predica di un Apostolo sullo sfondo delie rovine. I personaggi dipinti da Carlieri sono
molto caratteristici — di solito piccoli in confronto alla scala deH'archiLettura, presentati in
pose vivaci; i loro gesti retorici, le vesti spiegate ta!volta in modo innaturale ricordano uu poco
lo stile delie figurę di INicolas Poussin o di Francesco Pcrrier. Esse sono modellate eon colori
\ivaci — rosso cadmo, celeste, vio!a e marrone — che contrastano eon la sfumatura calda,
grigio-cenere, dejFarchitettura.

10. Ibidem, p. 44-i.

Fcrdinando Arisi, autore di una grandę monografia su Panini, ultimamente ristampata c nolcvoImente ampliuta (E. Arisi,
Gian Paolo Panini c i fasti delia Roma dcV7QQ, Roma, 1986, prima cd. 1961) attribuisce al pittore di Piacenza ima
grandę quantita di operc, che si possono eollcgarc proprio ad Albcrto Carlieri. L'enonne materiale raccolto da Arisi
grazie ad una insolitamente scrupulosa quaerenda alle collczioni pubblichc e private italiane e straniere permette
fndividuarc un gruppo di circa 20 quadri. Arisi gli considera come derivanti dai primi amii delia produzionc di Panini,
li collega eon gli schizzi giovani!i delParti&ta del ąuaderno piacentino (1708) e li dala ai primi anni del suo soggiomo u
Roma dopo Panno 1711 —■ vedi Arisi 1986, op. cit. cat. 10, 11, 13 — 17, 19—25, 26, 28—32. Essi rappresentano un gruppo
di (juadri stilisticamente omogeneo che dimostrano molte analogie eon quelfi ehe Voss aveva collegato a Carlieri.
Sebbene sia un fatto ehe alcuni di questi quadri passavano gia come operę di Panini nei vecchi inventari delie collezioui
nati durante la vita di questO artista (come per esempio paio dei quadri da Kassel — Arisi 1986, op. cit., cat. 22—23) io
credo peró ehe le differenze stilistiche, visibili persino sullę fotografie, fra di essi ed fra i quadri firmati di Panini di questo
periodo (per esempio La Fuga in Egitto dalia collezione privata di Gcnova, firmata e datata 1711—Arisi 1986, op. cii., cat,
25 bis) sono talmente chiare, ehe non permettonu di considerarli delio stesso autorc senza riserva.

Questa differenza di stile h particolarmentc notevolc nel confronto fra la Predica di un Apostola del Museo Cristiano di
Esztergom (Arisi 1986, op. cit.. cat. 27) eon la composizione quasi identica. nota dalie vari varianti, la quale b apparsa
ultimamente alPasta in Sotbeby's a New York il 7 aprile 1988 (fig. 17), qui attribuita a Carlieri (vcdi anche il quadro
del Pasta Semenzato di Roma, maggio 1981 — Arisi 1986, op. cit., cat. 28). Sebbene su entrambi quadri si ripeta la stessa
composizione dei bloochi urebitettonici e delie figurę, sn! tjuadro di New York tutto e peró dipinto eon „il pennello piu
duru", i contrasti delia luce e delTombra sono piu acuti, la superfieie delie pietre piu liścia e le figurę, particolarmente lc
due in primo piano, sono prese dal vivo da altri quadri di Carlieri. 11 ąuadro di Esztergom invcee e dipinto piu morbida-
mentc, in modo piu maturo, la totalita e decisamentc piu pittoresca, propria delio stile di Panini.

Valc la pena di aggiungere ehe quadri firmati di Panini, molto ulteriori (1741), composti dagli stessi motivi figurali, si
troyano nci musei di Kansas City (Arisi 1986, op. cit., cat. 393) ed alPErmitage (S. Vscvolojseaia, I. Grigorieva, T. Fomitcho-
va, La Peinlure italienne des XVII—XVIII siicłes dans la colleclion du Musće dc VErmilage, Leningrad, 1964, fig. 196).
Panini era noto per le imitażioni di eomposizini di altri artisti, in parlieolarc di Ghisolfi (vcdi A. Busiri Vici, Andrea Loca-
telli e il paesaggio roniano dcl setlcccnto, Koma, 1976, p. 23) — non si puó allora cscludcre che il qu;tdro di Panini di Esztcr-
gom sia una ripetizionc, auebe se una ripetizione alla qualc non si puó negarc una grandc invcnlivita artistica, di una
composizione di Carlieri, piu yecebio di Panini di ona gcneiaziene e aveńtc da anni il suo studio a Roma.

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