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Quinta.

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bella, era coturnata, e onefla. Per la qual cosa da
diversi fa cominciata a vagheggiare, ma lopra tutti
due giovani assai leggiadri e aa bene egualmente le
posero grandisfimo amore, in tanto che per gelosia
insieme si incominciarono ad avere in odio suor di
modo, e chiamavasi 1’ un Giannole di Severino , e
1’ altro Minghino di Mirigliele. Nè era alcuno di
loro, essondo ella d’ età di quindici'anni , che
volentieri non si avelie per moglie presa,- se da7 Tuoi
parenti folle flato sofferto ; perchè veggendolasi per
onefla cagione vietare, ci a scuno a doverla in quella
guisa, che meglio potesse avere, si diede a procac-
ciare, Aveva Giacomino in casa una fante attempa-
ta, e un fante, che Crivello aveva nome, perdona
sollazzevole e amichevole assai., coi quale Giannole
dimesticatosi molto, quando tempo-gli parve, ogni
suo amore discoperse pregandolo, che a dovere il
suo desiderio ottenere gli fosse favorevole, gran co.»
se, se ciò facesse, promettendogli. Al quale Cri-
vello dìsse. Vedi in quello io non potrei per te al-
tro adoperare, se non che-, quando Giacomino ali-
dade in alcuna parte.a cena, metterti là, dove el-
la fosse, perciocché volendone io dir parole per te,
ella non mi starebbe mai ad ascoltare. Quello sei
ti piace, io il ti prometto, e faro!lo, fa tu poi, (se
tu sài) quello che tu creda che bene Aia. Gian-
nole bisse, che più non volea , e in quella concor-
dia rimale. Minghino d’ altra parte aveva dimetti»
cata la fante, e con lei fanto adoperato, che ella
avea più volte ambaseiate portate alla fanciulla, q;
quali del suo amore I’ aveva accesa, e oltre, a que-
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