Giornata
s ss
onefia cosa'nella nepote del fratei del Vescovo, e l’ altro
siccome ricevitore neila nepote del proprio fratello,
Lenza guardar P un !’ altro,, vergogno!! e taciti se n*
andarono, lènza più quel giorno dirle alcuna cosa, Cosi
adunque effendo la giovane Hata morsa, non le si
dildisse il mordere altrui motteggiando.
Novella IV.
Chuliiklo cuoco di Currado Giansigliazzi con ima pre/la
parola a fita salute, V ira dì Currado volge in riso, e
se campa dalla mala ventura minacciatagli da Cur-
rado.
Tacevasi già la Lauretta, c da tutti era siata sorn-
mamente commendata la Nonna, quando la Reina
a Neifile impose che seguitaffe, la qual diffe. Quan-
tunque il pronto ingegno, Amorose Donne, spedo pa-
role predi e utili e belle secondo gli accidenti a* di-
citori, la fortuna ancora alcuna volta aiutatrice de”
paurosì sopra la ior lingua subitamente di quelle po-
ne, che mai ad animo riposato per lo dicitor si sa-
rebber sa pii te trovare, il che io per la mia novella
intendo di ditnosirarvi,,
Currado Gianfigliazzi (siccome ciascuna di voi e
udito, e veduto può avere) Tempre della nofìra cit-
tà è fiato nobile cittadino liberale e magnifico, e
vita cavaiieresca tenendo, continuamente in cani ed
in ucelli s’ è dilettato, le sue opere maggiori al
presente lasciando fiare. Il quale con un sno falco-
ne avendo un dì presso a Peretola una gru , am-
mazzata trovandola grassa e giovane, quella mandò
ad un suo buon cuoco, il quale era chiamato Chi-
chibio.
s ss
onefia cosa'nella nepote del fratei del Vescovo, e l’ altro
siccome ricevitore neila nepote del proprio fratello,
Lenza guardar P un !’ altro,, vergogno!! e taciti se n*
andarono, lènza più quel giorno dirle alcuna cosa, Cosi
adunque effendo la giovane Hata morsa, non le si
dildisse il mordere altrui motteggiando.
Novella IV.
Chuliiklo cuoco di Currado Giansigliazzi con ima pre/la
parola a fita salute, V ira dì Currado volge in riso, e
se campa dalla mala ventura minacciatagli da Cur-
rado.
Tacevasi già la Lauretta, c da tutti era siata sorn-
mamente commendata la Nonna, quando la Reina
a Neifile impose che seguitaffe, la qual diffe. Quan-
tunque il pronto ingegno, Amorose Donne, spedo pa-
role predi e utili e belle secondo gli accidenti a* di-
citori, la fortuna ancora alcuna volta aiutatrice de”
paurosì sopra la ior lingua subitamente di quelle po-
ne, che mai ad animo riposato per lo dicitor si sa-
rebber sa pii te trovare, il che io per la mia novella
intendo di ditnosirarvi,,
Currado Gianfigliazzi (siccome ciascuna di voi e
udito, e veduto può avere) Tempre della nofìra cit-
tà è fiato nobile cittadino liberale e magnifico, e
vita cavaiieresca tenendo, continuamente in cani ed
in ucelli s’ è dilettato, le sue opere maggiori al
presente lasciando fiare. Il quale con un sno falco-
ne avendo un dì presso a Peretola una gru , am-
mazzata trovandola grassa e giovane, quella mandò
ad un suo buon cuoco, il quale era chiamato Chi-
chibio.