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— xi —

rappresentazioni — riuniti, come si potè, in occasione del Congresso
Storico Internazionale del 1903 (1) e murati nel cortile del Palazzo
dei Conservatori al Campidoglio, ci mostrano 1' importanza e il pregio
di questo singolare lavoro. Sebbene non ci sia dato, pur troppo,
di confrontarla con la rappresentazione della totalità del mondo ro-
mano di data poco precedente, che fu collocata nel portico di Polla,
giacchè, com' è noto, dell' « Orbis pictus » nessun frammento è a noi
pervenuto, quel tanto che possiamo congetturarne, ci fa manifesta
la fondamentale differenza dal punto di vista scientifico.
Nè ciò può far meraviglia. Per la costruzione di una pianta
cittadina potevan in fatto essere sufficienti le cognizioni di geometria
pratica e i mezzi strumentali dei « gromatici », laddove mancavano
alla scienza romana del tempo quelle cognizioni astronomiche e i
relativi mezzi di osservazione, su cui si basa la cartografìa geo-
grafica.
Anche nel Medio Evo e nel generale decadimento scientifico
e artistico che ne seguì, 1' interesse per le rappresentazioni citta-
dine non venne meno; onde si ha notizia dell'esistenza di vedute
prospettiche, più che di vere piante, di alcune città, verso le quali
più particolarmente si volgevano le cure del mondo cristiano: di
Gerusalemme, di Costantinopoli, di Roma.
Ma fu nel Rinascimento e in particolare modo nel sec. XVI,
che si manifestò, con vero fervore, un'attività nuova per le piante cit-
tadine, costruendosi quelle grandiose e regolari rappresentazioni geo-
metriche — in cui la prospettiva spesso si accompagnava alla pura
proiezione planimetrica — che formano anche oggi la nostra ammi-
razione. Certo vi contribuì l'uso sempre più diffuso della bussola e
l' impiego di quel semplice ed ingegnoso metodo di rilevamento
grafico, che si designa ancora col nome di « tavoletta pretoriana »
sebben se ne debba forse l'idea prima, anzichè al geometra tedesco
da cui s' intitola a Raffaello Sanzio che l'applicò nel rilevamento
da lui intrapreso di Roma antica, che per opera di Leone X si
andava restituendo alla luce (2).
Si ebbero allora quelle belle rappresentazioni che, riprodotte
con l' incisione su rame, da poco introdotta nelle arti riproduttive,

(1) Cfr. nel voi. I degli « Atti » del Congresso medesimo la descrizione
che ne fece il Prof. Lanciani accompagnata da riproduzioni.
(2) Cfr. Bertelli P. Timoteo. Appunti storici intorno all'uso topografico
ed astronomico della bussola fatto anticamente in Italia. « Riv. Geogr. Italiana »,
VII, Firenze, 1900.
 
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