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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0139
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

XIX.

ERCOLE BUFAGO

107

0 P E R A iy A N T E R 0 T E,

India in Calcedonio.
DEL MUSEO DEL SIGNOR SEVIN A PARIGI (*).

Arlando il Earon Stofch (1) di quella gemma così s'efprime. L'Artefice Anterote ci ha

figurato quefto Ercole Bufago nella fitta gioventù, a"una corporatura robufla,

e nerboja con
mufcoli prominenti per dimofirare la fior za fior prendente, nel portare un bove fini braccio finiflro,
dal quale pende la pelle d'un Leeone, e nel tenerlo colla deftra fiupino alzato da terra. Raccontano
che Ercole incontratoli con Teodomante domandarle qualche cofa da mangiare per il fuo figlio
Ilio, ed avendone avuto un rifiuto, prefe dal giogo uno dei Bovi coi quali arav?< la terra, ed
alzatolo fopra le braccia ne fece un fagrifizio agli Dei; ed intero arroflito lo divorò, che neppure
vi reftarono l'offa (2).

Altri riferifcono che Ercole nella Trifilia paefe degli Elei venne a contefa di voracità con
Lepreo, ed ambedue uccifero un bove, ed intero fé lo divorarono, come dice Efiodo nelle
nozze di Ceice (3). Ateneo parlando dei grandi mangiatori (4) dà la preferenza ad Ercole
nominandolo Bufago, o mangiatore di Bovi.

Avanti il Cortile del Mufeo Capitolino fono efpreffe in un Cippo le fatiche d'Ercole, e
quantunque il baflbrilievo fia dall'ingiurie dei tempi logorato, contuttociò gli avanzi che ci
reftano pofTono giudicarli d'uno fcalpello eccellente. Ivi quefto Eroe dei mangiatori è rappre-
fentato appunto come fi vede incifo nella noftra gemma . In un altro elegante bafforilievo fi
ofierva Ercole con Onfate, al quale fanno corona le proprie gefta, coli'ifcrizione

OMPHALE HERCVLES (5)

CASSIA

MANITILLA

PRISCILLA.

FECIT.

Quantunque le cofe fin qui indicate baftantemente dimoftrino efTere rapprefentato nella

noftra gemma Ercole Bufago, nonoftante non mancano alcuni che credono che quefto robufto

giovine ila Milone Crotoniate. Ci lafcia nell'ifteffa dubbiezza ancora il Baron de Stofch (6)

dicendo. Se qualcheduno pretenderà che fia rapprefientato Milone in qttefta gemma, io non ni opporrò,

mentre lamblico chiaramente ficrive che quefto Atleta per moftrar la fiua forza compariva in pubblico

coperto con una pelle di Leone, a guifia d'un altro Ercole. Vedi il pafio di lamblico intero, ed emendato

apprejfio Grommo nell' Antichità Greche (7) ,• ove dice. Nella raccolta di Profilerò Pari/io vi è una

Medaglia con la Clava, e pelle di Leone, e lettere MILO CROTON. Diodoro Siculo defcrive

Milone colla medefima veftitura (8). In così gran dubbiezza è cofa azzardofa, ed inutile il

decidere. In grazia dei dilettanti dell'Antichità mi piace di pubblicare un altra gemma (**) in

bella onice incita, e del tutto fomigliantiffìma a quella del noftro Anterote, con l'ifcrizione

M CLODC1S (9) che ciafcuno potrà interpetrare a fuo piacimento . Se mi folle permeffo di

dire la mia oppinione, e in tanta ofcurità indovinar qualche cofa, io feparerei quelle lettere,

e crederei eh' eiprimeiTero il nome del poffeffore della gemma Marco Clodio Cifpio: in vigore

di un argumento dedotto dalle famiglie Romane fappiamo efferci fiata la famiglia Cifpia, ed

effer mentovato nel teforo Morelliano (io) un certo Marco Cifpio.

O 2 AN-

(*) E1 in Acqua Marina come dice Manette Traitè des

Pierres Graveés pag. 333.
(1) Stofch gem. pag. io.

(1) Vedi Apollodoro Bibl. lib. 2. pag. 181. lo Scoliafte
d' Apollonio Rodio pag. 59. e l'immagini di Biloftrato Uh. 2.
cap. 24. e Svida voi. 1. pag. 444. B»foira5 i\(«,y.>M<,.

(3) Vedi Natale Conti Mythol. pag. J94. ma principal-
mente Paufania in EI. lib. 5. pag. 187. Callimaco nell'Inno
di Diana v. 159. così s'efpreffe

............Quantunque

Sotto la Frigia quercia nelle membra
Indiato, refìò tf effer vorace
Ancor fi ritrovava quello flejfo
Ventre , con cui eì già in Teodomante
Arante s'incontrò .
'raziofo Epicarmo con vivi colori Io dipinfe. Se tu lo
vede fi mangiare, tu morire/li : Gli fremono le fauci interna-
mente , fanno (ìrepito le guancie , rifuonano i denti molari , e
fridono i temiti , gli ffchiana le narici, e muove l'una e V altra

II

orecchia. Vedi Luciano negli Amori lib. 2. pag. 401. E Gio-
vanni Zetze Hill. Chil. II. verf. 284. pag. 296".

(+) Athen. lib. io. pag. 412.

(?) Quefto monumento era preffo il Marcliefe Gio. Pietro
Lucattelli, ora preffo gli Eredi. Il Marcliefe Maffei riporta
l'ifteffa ifcrizione molto feorretta ; pubblicolla ancora Win-
kelmann Defcription des Pierr. Grav. du Stofch p. 274. che
tralafciò le parole Onfale ed Ercole.

(<?) Bar. Stofch luog. cit. Bitone ancora fi refe celebre
per la fua forza, portando fopra le fpalle un Toro, come
narra Paufania nel lib. 2. cap. 19.

(7) Gronovio tom. 2. pag. 50. lamblico non fognò mai
l'Atleta Milone veftito con pelle di Leone ( vedi lamblico
p. 200. ) né tampoco Gronovio nelle fue antichità Greche
pag. 50. emendò il paffb di lamblico .

(8) Diod. Sicul lib. 12. pag. 483. vedi principalmente
Ateneo lib. io. pag. 41*: (**) Tav. XI. N. II.

(9) Si conferva quella gemma nel Mufeo Zannetti .
(io) Thef. Morell. numifm. voi. 2. pag. 88,
 
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