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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0143
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI IM

Tiano, Tarfo, Arcadia, Bizanzio , Alabanda ec. (6) Dagli Egiziani (7) fu collocato tra

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J36.ì



Pei Fatui.

ANTINO«

CTN6PONQ TGN

EN AiriniQ 6EQN

M OTAniQC AnOAAONIGG

nPOttHTHC

A Antinoo

Che ha il medefimo trono

Degli Dei d'Egitto,

M Ulpio Apollonio

Sacerdote.

La memoria di quello giovine fu rinnuovata ai tempi di Teodofio in un Medaglione
contorniato coli'ifcrizione ANTINQQ PIANI cioè A Antinoo Pane,

Ma la più curiofa Medaglia è riferita dal Buonarroti nei fuoi Medaglioni (8) che ha un
Tripode, un Serpente, una corona, e un difco coli'ifcrizione NEft nreia cioè Al nuovo Apollo.
Le Città che attribuirono ad Antinoo varie immagini di Dei, pare che ciò faceffero fu la
credenza che ei foile un nuovo Bacco, un nuovo Mercurio, un nuovo Apollo ec.

Nella noftra gemma facilmente fi può credere rapprefentato Antinoo fotto la figura di
Mercurio col pedo paftorale fopra le fpalle, imperocché Apollodoro (9) riferifce che Mercurio
efevcitò l'arte del Pallore, In certe Medaglie della Bitinia pubblicate da Triftano (io) fi vede
Mercurio con i talari, e con velie, e pedo paftorale; Pare adunque che quel baftone che fi
vede fopra le fpalle d'Antinoo non fignifichi altro che il pedo paftorale, fé non lo vogliamo
credere un Afta propria degli Eroi. Per ornamento dell'iftoria d'Antinoo ho ftimato bene di
aggiungere un fingolariffimo baflòrilievo (*) di marmo Pario nitidiffimo, fcolpito da Greco
artefice con sì perfettiffima maeftria che pare in certa maniera di vedere Antinoo con quella
languidezza di volto refpirare l'aure vitali, Quefto lavoro per confenfo univerfale è da anteporr!
a tutti i baffirilievi, e con ficurezza può dirli miracolo dell'Arte ftatuaria. Quefto monu-
mento lo pubblicò il Chiariflimo Venuti (11) ftato trovato dal Cardinale AleiTandro Albani
nelle rovine della Villa d'Adriano Imperatore a Tivoli che conteneva i più pregievoli tefori
dell'Antichità. In quefta magnifica Villa furono raccolte le cofe più maravigliofe, e con gran
cura da pertutto mefle inlieme, imperocché quefto Principe ebbe più di tutti gran curiolità, e
trafporto a viaggiare come lo provano le fue Medaglie, e l'attefta Sparziano, dicendo (12)
che talmente fa dejiderofo di viaggiare, che tuttociò che uvea letto dei paefi del Mondo, volle in
perfona vìfitare.

In quefto eccellente baflòrilievo è rapprefentato Antinoo fotto la figura di Bacco, nella
qual forma al dir di Paufania (13) era dipinto in Mantinea . La di lui tefta è coronata di rofe, e
fiori di Loto, nella finiftra mano tiene una corona intrecciata degli ifteffi fiori (14) con le
chiome ben ricciute, quali appunto fono quelle di Battilo defcritte da Anacreonte (15). Veggano

di

(<S) Vedi Haym Teforo Britannico voi. i. pag. 119. &
feg. Buonarroti nei Medaglioni pag. iy. & feg. Mezza-
barba Medaglie degli Imperatori pag. 87. Oifelio Medaglie
pag. 416. Pedrufi voi. ;. i Medaglioni Vaticani del Re
dj Francia, Pifani, e Medicei ora del Granduca di Tafca-
na ec. Dieci'diverfi Medaglioni fi confervano nel famoliffimo
Mufeo dell' Imperatore a Vienna, come fi ha dal Saggio
critico della corrente letteratura rtraniera. voi. 2. part. 3.
pag. 431.

(7) Salmafioin Spandano voi. 1. pag. 137. L'ifteffo Adria-
no edificò, al fuo Amafio un tempio di fingolar bellezza
colla facciata adorna di ftatue e baffinlievi, come dimoftra
una Medaglia d'Antinoo d'eccellente lavoro, nel dritto
della quale fi vede la tefta d' Antinoo colla leggenda O/li/io
Marcello Sacerdote d' Antinoo . Nel rovefeio un tempio con
V ifcrizione Adriano edificò ■

(8) Buonarroti pag, 36". Span. de praeftantia ec. pag. tfji.

(9) Apollod. lìb. 3. pag. 297.

(io) Triftano tom. r. pag. 547- Venuti numifmata Muf.
Vjtic. voi. 1. pag. 30. In due Medaglioni del Mufeo Va-

ticano battuti dai popoli della Bitinia fi vede una figuri
con abito paftorale , nella delira un pedo.» avanti una canna,
o un ramo , con un bove che pafee , fopra del quale la
Stella d'Antinoo , imperocché Mercurio fotto quefta figura
pafeeva i bovi d'Apollo, come narra Antonino Liberale
Favola 23.

(*) Tav. XII.

(n) Collecl;. Antiq, Tav. 19.

(12) Sparziano in Adriano p. 16;.

(13) Paufan. lib. 8. cap. p.

(14) Quefta corona è fiata rifatta egregiamente da u»
moderno artefice . Di quefto celebre baflòrilievo è reftituita
modernamente quella parte che è notata da certe linee in-
cife nella noftra ftampa . E* inutile di confutare Winkelmann
(Iftoria dell'Arti tom. 2. pag. 306*. ) il quale aflerifee che
Antinoo effer dovea fur un cocchio, ed avere una redina
nelle mani, quando ci refta incora una parte dei fiori
della corona .

(1 j) Anacr. Od. 29.
 
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