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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0321
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re (8). I Lottatori, che non erano afperfi di polvere, coiifeguivano maggior gloria, efiendo in tal modo
più difficile il lottare. Perciò e celebrato da Plinio Dioxippo (9) il quale fa vincitore nei giuochi
Olimplici fenza polvere, e ne' Nemei colla polvere. Il celebre Facciolati sbagliò nella interpretazione
della parola Aconitus, interpretandola fenza fatica, e riportando il pafiò di Plinio, quello che dicono
Aconiti, come fé dicerìe; v'mfe fenza fatica. Ancora un luogo di Orazio (io) cioè fine pulvere palmae,
palme fenza polvere, è flato fpiegato al contrario da tutti gl'Interpreti palme fenza fatica. Circa
il vafo collocato fopra la menfa, mi fervirò dell'erudite offervazioni del Chiarimmo Gori (11)
nella fpiegazione di una ftatua di un lottatore, che così dice. Quefto vafo è come un monumento
infigne della fisa vittoria, il quale egli tiene nelle mani, anzi piuttofto ne fa pompa. Imperocché è
chiarìjftmo e fere fiate date agli Atleti vincitori, oltre le palme, le corone, gli feudi, le vefti, gli
anelli, ancora le anfore, vafi, e patere (12) i quali doni fi ponevano in vifta fopra le menfe, acciocché
con maggiore coraggio fi accende fero a confeguire le lodi della vittoria. Non fono perciò da trafeurarfi
alcuni elegantiftmi verfi di Virgilio (13).

e poco doppo

Due gran vafi di bronzo, ed in argento
Lavorate due Tazze, ed a figure
Scolte in baffo rilievo è il terzo dono.

In vifta efpofti, e all' ampio Circo in mezzo

Stannofi i doni in pria: verdi corone

Premio de' Vincitori, e palme, e fieri

Tripodi, ed anni, e colorate d'oftro

Vefti, e d'argento, e d7or ricchi talenti.
Gli Atleti dopo la vittoria offerivano a Giove le corone, e [offendevano le armi atletiche nei tempii
degli Dei. Noi leggiamo aver ricevuto ancora per premio baci, conviti, e il pofto di federe tra i
cittadini, i quali premii io giudico, che fi chiama fero nvòfsta cioè cofe fpettanti ad uomini, dei quali
premii fé ne fa menzione in una rariffima ifcrizione appreffo il celebre D. Bernardo Montfiaucon (14)
grande illuflratore dell' antichità .

AHS AMTPAAOT ANAPEIA

ACIDE D'AMIRALO VINCITORE DEI GIUOCHI ANDREI
Quefta ifcrizione appartiene ad Agide, come credo vincitore, il quale confeguì quefti premii. Ateneo
parlando dei Conviti (15) così fi e/prime. Gli Spartani con gran premura conducevano i loro ai giuocl:
Patrii Fidizii, i Cretenfi agli Andrei. ANAPHON chiamavano il luogo nel quale folevano radunar]/.
ìnfieme gli uomini parenti fra dì loro : fopra di ciò molte cofe poffono affervarfi in una pregiàtìfftma
antica ifcrizione riportata nel Te foro del Gru ter 0 (16),

Gli onori, che confeguivano gli antichi Atleti (17) arrivarono a tal fegno, che oltre i
doni, dei quali abbiamo parlato, gli Atleti due volte tra i plaufi popolari trionfavano, prima
nel medefimo Stadio, dopo rotte le mura (1 8) erano condotti in un cocchio per la lor patria (19),
e trionfanti erano di prezioii doni arricchiti, e coronavano con conviti ia pompa della loro
vittoria. I Poeti alle volte fpontaneamente, e qualche volta pagati encomiavano coi loro verfi
quefti vincitori (20), fi regiftravano nelle pubbliche tavole i loro nomi, per decreto del Senato

Tom. I. O o le

(8) Vedi a quello propofito Milord Orrery nella vita di
Plinio Juniore, e Luciano nel luogo di fopra mentovato.

(9) Plin. lib. 35. cap. k. Di quefta famofo Lottatore
lib. io. cap. 22. e lib. 12, cap. 50.

(io) Orat. lib. i. Epift. i. v. 49,

(ri) Gori voi. 3. pag. 75. Di quali fpecie fodero i
vafi, i quali fi davano ai Lottatori; è difficiliffimo il po-
terlo indovinare Se qualcuno bramaiTe di conofecre le
varie ferie di vali vegga Polluce nell'Onomaflico lib. 6".
cap. 16. Macrobio nei Saturnali lib. y. cap. 21. e il Chiar.
Rid. Venuti nella Raccolta dell'antichità pag. 73. Per i
differenti doni, che fi davano ai Lottatori vincitori , merita
di elTer confultato l'eruditismo Buonarroti nell' Offerva-
zioni fopra i medaglioni pag- 317- ■' quale con la fua l'olita
e rara erudizione , riferifee infinite fpecie di premii,

(12) Pindaro 111. od. 1. & Korar. carni, lib. 4. od. S.

(13) Virg. lib. 5. AcneiJ. v. 109. e ao'ó".

(14) Montf. nel Diario Italico pag. 422. cap. S. 11, 4.

(15) Aten. lib. y. cap. 2.

(16) Gruter. Ifcr. pag. 216. Vedi ancora una fingolare
ifcrizione Grut. luog. cit. pag. 314.

(17) Gli Atleti per autorità di Apollo erano al dir di Eufc-
bio Prep. Evang. lib. 5. cap. 13. venerati come Numi .

(iS) Burette Memor. des Infcr. voi. r. pag. 3S4.

(19) Eliodoro Siculo dice , che EJfetieta di Agrigento fa
condotto in Città in un cocchio trionfante. Trecento bighe
tirate da cavalli bianchi, le quali tutte erano de"li Arri*-
gemini, con pompa fefliva fi celebravano .

(20) Vedi l'Antologia lib. 1. cap. 1. lib. 2. cap. 1. e
lib. 3. cap. 2,
 
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