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nei multipli dell' asse . che sebbene avessero la numera-
zione degli antichi, erano ridotti a piccolo peso : così si
può osservare il num. 6 della Tav. il quale corrisponde a
quello del num. 14, cioè il triente.
A questi multipli dell' asse furono dati altri impronti ,
cioè il semisse seguitò a segnarsi con un S ma nel diritto
a vece del bifronte, come .neh" asse, gli fu dato la testa
di Giove, Tav. num. i3, al triente quella di Pallade, Tav.
num. i5, al quadrante Ercole , num. i4> al sestante Mer-
curio, num. 16-17, e suh" oncia fu messa la testa di Marte.
La poppa di nave però fu conservata in tutte le divisioni.
Ecco quanto abbiamo potuto notare sugli assi romani che
si trovano in Sardegna in gran copia , lo che annunzia il
suo stato florido di commercio al tempo della Repubblica ,
sebbene non abbia avuto una moneta propria , come la
Sicilia in cui ogni città aveva una monetazione. Aveva
bensì il metallo che si esportava per ritornare monetato
come si è detto altrove (Bullet. an. IV p. io5j.
Ifi ooilddnq ©Jkfab foh oltekfoki un ì?.tum QlB'iabfRnoo fi'O
G. Spano
SIlMlOO 91 91B0p
lìqmì iaoo :82a^gi gT»l>3é%oq Àfo mh oboni ih • mimz s
SULLA INTRODUZIONE DEL CULTO EGIZIO
IN SARDEGNA
1
:
-einoo ì8 .spinila snaag scajàq si hmvs jnnt, ioipnia.« »8K rmoji sb onfls/i
Ora che le successive scoperte latte da alcuni anni in
qua delle Pergamene e dei Codici cartacei, provenienti
quasi tutti dagli antichi archivii d' Arborea * hanno sparso
una gran luce sulla Storia Sar^da, massimamente sul pe-
riodo di essa che era rimasto il più oscuro, quello cioè del
medio evo ; ed ora che la Genuinità di tali scritture non
nei multipli dell' asse . che sebbene avessero la numera-
zione degli antichi, erano ridotti a piccolo peso : così si
può osservare il num. 6 della Tav. il quale corrisponde a
quello del num. 14, cioè il triente.
A questi multipli dell' asse furono dati altri impronti ,
cioè il semisse seguitò a segnarsi con un S ma nel diritto
a vece del bifronte, come .neh" asse, gli fu dato la testa
di Giove, Tav. num. i3, al triente quella di Pallade, Tav.
num. i5, al quadrante Ercole , num. i4> al sestante Mer-
curio, num. 16-17, e suh" oncia fu messa la testa di Marte.
La poppa di nave però fu conservata in tutte le divisioni.
Ecco quanto abbiamo potuto notare sugli assi romani che
si trovano in Sardegna in gran copia , lo che annunzia il
suo stato florido di commercio al tempo della Repubblica ,
sebbene non abbia avuto una moneta propria , come la
Sicilia in cui ogni città aveva una monetazione. Aveva
bensì il metallo che si esportava per ritornare monetato
come si è detto altrove (Bullet. an. IV p. io5j.
Ifi ooilddnq ©Jkfab foh oltekfoki un ì?.tum QlB'iabfRnoo fi'O
G. Spano
SIlMlOO 91 91B0p
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SULLA INTRODUZIONE DEL CULTO EGIZIO
IN SARDEGNA
1
:
-einoo ì8 .spinila snaag scajàq si hmvs jnnt, ioipnia.« »8K rmoji sb onfls/i
Ora che le successive scoperte latte da alcuni anni in
qua delle Pergamene e dei Codici cartacei, provenienti
quasi tutti dagli antichi archivii d' Arborea * hanno sparso
una gran luce sulla Storia Sar^da, massimamente sul pe-
riodo di essa che era rimasto il più oscuro, quello cioè del
medio evo ; ed ora che la Genuinità di tali scritture non