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Caetani-Lovatelli, Ersilia
Antichi monumenti illustrati — Roma: Tipogr. della R. Accad. dei Lincei, 1889

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https://doi.org/10.11588/diglit.61741#0133
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Niloa erano in suo onore celebrate durante il
principiar della sua escrescenza, nel qual tempo
i sacerdoti con sacro e religioso rito gittavano en-
tro alle sue acque alcune monete; ed il prefetto
romano delle offerte d’oro (I). Cerimonia che
perdurò insino ai secoli tardi, veggendo noi come
i Cristiani di Egitto immergessero nel Nilo cre-
scente certe custodie contenenti un dito di mar-
tire, in allusione forse ai cubiti della sua frut-
tuosa escrescenza (2). E nell’Egitto dei Copti
e degli Arabi similmente, allorquando il Nilo
chiamato pur sempre santo, benedetto, sacro, era
nel suo pieno crescimento, il Patriarca dei Copti
con solenne pompa e nel cospetto del popolo
vi gittava dentro una' croce di argento. Tutti
poi, a mano a mano che l’acqua novella pene-
trava nei canali, vi versavano grano, frutta, zuc-
chero, pane e monete, e desiderosi accorrevano
per attuffare nelle sue onde medicinali e bene-
fiche i figliuoli infermi di malattie incurabili (3).
Atteso che l’acqua del Nilo fu sempre tenuta
per sacrale come tale conservavasi nella mi-
stica idria, per essere poscia pubblicamente mo-

(’) Seneca, Nat. Quaest. IV, 2.
(2) G. Lutnbroso, L’Egitto al tempo dei Greci e dei Ro-
mani, p. 6 ; Notices et Extraits des Mss. T. IV, p. vn-xr.
(3) G. Lumbroso, op. cit. p. 5-6; Volney, Voy. en Eg.
$e éd. 1822, I, p. 15 ; Description de l’Egypte, T. cit. p. 560;
Bremond, Viaggi nell’Egitto, 1679, p. 88.

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