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DI UNA MANO VOTIVA IN BRONZO

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ombre (')· Essi costituivano una specie di tributo
di rito pel viaggio nel mondo di là; e che la
loro importanza fosse grande e al tutto singo-
lare (2), ce lo persuadono le mani rinvenute den-
tro le antiche tombe della Stiria (3).
In una camera sepolcrale presso Tebe, in
Grecia, fu disseppellita una mano marmorea di
naturale grandezza e stupendamente condotta, il
cui significato pertanto ne rimane ignoto, difet-
tando essa di qualsivoglia indizio che ce lo dia
ad intendere. E cosi parimente in una tomba
norica della Stiria si trovarono due mani scol-
pite in bronzo, le quali, dal modo onde sono lavo-
rate, di leggieri si ricava, che dovettero essere
appese.
Il simbolo della mano ritroviamo pure in
tempi posteriori. Così, per esempio, su di alquante

(x) Simrock, Handbuch der Deutscben Mytbologie, p. 256.
(2) Il titolo 290 à<t\VIndiculus superstitionum etc., composto
l’anno 743 nelle assemblee del regno franco, trattava de ligneis
ρ e elibus vel manibus pagano ritu.
^3) K. Weinhold, nelle Mittheilungen des hist. Vereins/tir
Steiermark, X, pp. 256-96. Cf. E. Cbantre, Études sur quelques
nécropoles ballstattiennes de V Italie et de l’Autriche, pp. 48-50,
in cui si parla di mani trovate entro ad antichissimi tumuli
della Stiria: « ...Des mains en tede de bronze ornées de des-
« sins géométriques variés. Les doigts portent des lignes poin-
« tillées longitudinales et de petits cercles gravés. Le creux
« de la main est circonscrit par un doublé trait gravé et orné
« de triangles pointillés. Vers la naissance du poignet, un
« méandre grec, pointillé également ».
 
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