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Ιθ6 DI UNA MANO VOTIVA IN BRONZO
stiziosi segni panthei onde d’ordinario erano corre-
date; imperocché stante l’accrescimento dei culti e
la mescolanza della turba deorum, fuvvi d’uopo di
concentrare in un sol punto le varie forze delle
differenti divinità, e di riunire nel modo più sem-
plice i loro diversi attributi. I quali attributi e
figure simboliche si dissero Signa Panthea (:), e
formarono la maggior parte di quelle αποτρό-
παια che ci accade incontrare in sulle mani
anche votive, alle quali quei simboli e il noto
gesto delle prime tre dita allungate si credette
dessero l’arcano potere di allontanare ogni male.
*
* *
Sono di una certa importanza le piccole mani
in argilla, pubblicate dal Leemans (2), ed a cui
più sopra di volo accennai, tanto destre quanto

(* 1) Sport, Misceli. Ani., pp. 19-20; vegg. il jom° epi-
gramma di Ausonio. Orelli, 2115. Eravi un dio Pantheo, si-
mulacro rappresentato con imagini e simboli di molte e di-
verse divinità. I Signa Panthea- avevano il potere di respingere
i mali e recare soccorso valevole in ogni evento. Sonovi anche
gemme pantheae. Dirò infine, che i defunti che si volevano
onorare come Dei o con singolare affetto, erano ritratti in un
simulacro pantheo, ossia con gli attributi di parecchi Iddìi e
si chiamavano πάν&εοι. Caligola di fatti rappresentò sua so-
rella Drusilla in un’imagine panthea e chiamò essa stessa
Panthea. Vegg. anche Mommsen, I. R. N. 2591.
(2) Mon. Égypt. du Mus. d’Ant. à Leyde, I, tav. 46,
nn. 1193, 1195-98.
 
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