ΐηζ IL CULTO DEGLI ALBERI
losi del Paradiso indiano, si bene soltanto di
alcuni, io mi ristringerò a citare da ultimo quello
che, ove realmente esistesse, sarebbe a mio av-
viso il più amabile e più bello di tutti, voglio
dire il Kalpadruma, il quale tenevasi per avere
l’incomparabile virtù di appagare qualsiasi de-
siderio gli venisse manifestato (').
In quanto agli Egiziani, essi credevano che
dall’alto di un sicomoro la dea Nut versasse sul-
l’anima del defunto la bevanda d’immortalità (2J;
e forse per tal ragione l’Egitto troviamo a volte
chiamato il paese- del sicomoro.
I Persiani finalmente ponevano sulle rive di
un lago paradisiaco due alberi, guardati ognuno
da un genio, de’quali alberi l’uno allontanava
la morte, l’altro produceva tutte le semenze; e
si credeva che nel Paradiso fiorisse l’Albero della
Felicità, che dava l’oblio di tutti i dolori. Una
tradizione persiana, poi, faceva nascere il primo
uomo e la prima donna, Mashya e Mashyàna, da
un albero. Ma il tipo più perfetto dell’Albero
cosmogonico ce lo presenta la mitologia scan-
dinava, e questo é il frassino Yggdrasill, il più
bello degli alberi, cui si può paragonare la Welt-
esche degli antichi Germani, che reputavasi il
(') Senart, Essai sur la legende du Buddha, p. 349; De
Gubernatis, La mythologie des plantes, I, p 195 e sgg. ; Id.
Piccola enciclopedia indiana, p. 214.
(2) Pierret, Dictionnaire d’Archéologie Égyptienne, p. 375.
losi del Paradiso indiano, si bene soltanto di
alcuni, io mi ristringerò a citare da ultimo quello
che, ove realmente esistesse, sarebbe a mio av-
viso il più amabile e più bello di tutti, voglio
dire il Kalpadruma, il quale tenevasi per avere
l’incomparabile virtù di appagare qualsiasi de-
siderio gli venisse manifestato (').
In quanto agli Egiziani, essi credevano che
dall’alto di un sicomoro la dea Nut versasse sul-
l’anima del defunto la bevanda d’immortalità (2J;
e forse per tal ragione l’Egitto troviamo a volte
chiamato il paese- del sicomoro.
I Persiani finalmente ponevano sulle rive di
un lago paradisiaco due alberi, guardati ognuno
da un genio, de’quali alberi l’uno allontanava
la morte, l’altro produceva tutte le semenze; e
si credeva che nel Paradiso fiorisse l’Albero della
Felicità, che dava l’oblio di tutti i dolori. Una
tradizione persiana, poi, faceva nascere il primo
uomo e la prima donna, Mashya e Mashyàna, da
un albero. Ma il tipo più perfetto dell’Albero
cosmogonico ce lo presenta la mitologia scan-
dinava, e questo é il frassino Yggdrasill, il più
bello degli alberi, cui si può paragonare la Welt-
esche degli antichi Germani, che reputavasi il
(') Senart, Essai sur la legende du Buddha, p. 349; De
Gubernatis, La mythologie des plantes, I, p 195 e sgg. ; Id.
Piccola enciclopedia indiana, p. 214.
(2) Pierret, Dictionnaire d’Archéologie Égyptienne, p. 375.