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DI DUE RILIEVI GLADIATORI!

27'3
In quanto a me, non saprei in vero se non
che proporre una congettura, ed é che quelle
sigle possano ascondere il nome del proprietario
del gladiatore, accompagnato dal numero della
truppa o compagnia di cui questi faceva parte,
oppure - ciò che mi parrebbe meno probabile
per esser cosa di ben poco momento - della
cella che occupava. Non abbiamo tuttavia nes-
sun dato positivo che ci autorizzi a credere, nè
che le familiae gladiatoricte fossero divise in truppe
o compagnie, né che le celle de’ gladiatori venis-
sero contrassegnate da un numero d’ordine.
Possiamo soltanto argomentare da un’epi-
grafe della Licia spettante a un reziario (J), che
i gladiatori, certamente quelli di una medesima
scuola o familia, alloggiavano insieme in celle
tra loro vicine sebbene separate, essendoché in
quella epigrafe i colleghi del defunto reziario,
che gl’innalzano il sepolcro, s’intitolano collet-
tivamente ΰννκελλάριοι [con celi arii].
k dirittura inammissibile sarebbe poi, almeno
.a parer mio, la supposizione che il numero A
del nostro marmo esprima quello de’ combatti-
menti, chè in tal caso non saprei come spiegare
il numero maggiore delle corone.
Per ciò che concerne le sigle da me riferite
al proprietario del gladiatore, la mia congettura

(') Benndorf-Niemann, Reisen in Lykien nnd Karien, I,
p. 41.
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