338 ANTICA EPIGRAFIA SPICCIOLA
scavi trovansi incise tavole lusorie, le quali ser-
vivano di passatempo ai fanciulli e di occupa-
zione agli oziosi. Ne fanno fede non solamente
tutti i luoghi dove furono alloggi di soldati e
pubbliche taverne, nelle quali costumavasi di
consumare il tempo fra le gozzoviglie ed il
giuoco, ma il pavimento del Foro e quello della
basilica Giulia, i portici del Colosseo, i gradini
del tempio di Venere e Roma, le terme e fìnanco
l’area dinanzi al portico degli Dei Consenti, quan-
tunque il giuocare pubblicamente, essendo cosa
propria della gente più bassa del popolo, fosse
recato a vergogna. Ond’ é che lo vediamo no-
tato con vitupero da Plauto (’) non meno che
da Cicerone (2), il quale chiama Licinio Lenti-
cola hominem omnium nequissimum, perchè aveva
osato giuocare giuochi di sorte nel Foro stesso,
pel qual delitto era stato condannato a una pena,
in forza della legge emanata contro simili giuochi.
Le catacombe e i cimiteri romani ci forni-
scono gran copia di graffiti di antichi pellegrini,
con invocazioni a Dio e a’ Santi in favore di
persone care, non di rado accompagnate dalle
solite acclamazioni: vivas in Deo, in Christo.
Varie di tempo e di formole, alcune' di queste
iscrizioni sono preziose per ardore di fede, dol-
(:) ...tum isti, qui ludunt datatim, servi scurrarum in via.
(Curcul. II, 3, 17).
(2) Philipp. II, 23.
scavi trovansi incise tavole lusorie, le quali ser-
vivano di passatempo ai fanciulli e di occupa-
zione agli oziosi. Ne fanno fede non solamente
tutti i luoghi dove furono alloggi di soldati e
pubbliche taverne, nelle quali costumavasi di
consumare il tempo fra le gozzoviglie ed il
giuoco, ma il pavimento del Foro e quello della
basilica Giulia, i portici del Colosseo, i gradini
del tempio di Venere e Roma, le terme e fìnanco
l’area dinanzi al portico degli Dei Consenti, quan-
tunque il giuocare pubblicamente, essendo cosa
propria della gente più bassa del popolo, fosse
recato a vergogna. Ond’ é che lo vediamo no-
tato con vitupero da Plauto (’) non meno che
da Cicerone (2), il quale chiama Licinio Lenti-
cola hominem omnium nequissimum, perchè aveva
osato giuocare giuochi di sorte nel Foro stesso,
pel qual delitto era stato condannato a una pena,
in forza della legge emanata contro simili giuochi.
Le catacombe e i cimiteri romani ci forni-
scono gran copia di graffiti di antichi pellegrini,
con invocazioni a Dio e a’ Santi in favore di
persone care, non di rado accompagnate dalle
solite acclamazioni: vivas in Deo, in Christo.
Varie di tempo e di formole, alcune' di queste
iscrizioni sono preziose per ardore di fede, dol-
(:) ...tum isti, qui ludunt datatim, servi scurrarum in via.
(Curcul. II, 3, 17).
(2) Philipp. II, 23.