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Cartari, Vincenzo; Malfatti, Cesare [Editor]; Deuchino, Evangelista [Oth.]; Pulciani, Giovanni Battista [Oth.]
Le Imagini De gli Dei de gli Antichi, Del Signor Vincenzo Cartari Regiano: Nelle quali sono descritte la Religione de gli Antichi, li Idoli, riti, & Ceremonie loro, Con l'agiunta di molte principali Imagini, che nell'altre mancauano, Et con l'espositione in epilogo di ciasceduna, & suo significato — In Venetia: Appresso Euangelista Deuchino, & Gio. Battista Pulciani, 1609

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https://doi.org/10.11588/diglit.71026#0268
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232 Imagini de i Dei
£ poi darotti la dorata verga
‘Della selicità,delle riccheg^e.
Serper i p- questa surono dapoi aggiunti i serpenti, ouero perche si legge, che
che cole a hauendone già CMercurio trottato duo combattere insieme,lagittò frà
duceo • quelli,&subito surono rappacificatssiùeroper che,come dice Iamblico,ha
uendo ^Mercurio infognato à noi la Dialettica, li su però dato per info-
gna quella verga, poi che tanto a punto significano i due serpi, che si ri-
s guardano l’vno con l’altro-, ouer amente pure per quello, che mette Tlinioy
il quale poseia, che hà detto,come si annodano infame i ferpenti la essate,
soggiunge:&questo,che moftra concordia tra crudelissìmi serpi par essere
la cagione,per la quale è ssato satto il Caduceo con i serpenti intorno ; per-
che si legge, che gli Egitti], che surono forfè i primi à sarlo, lo secero in
questa guisa. Stana vna verga drirta,ò bacchetta, che vogliamo dirla,
con duo serpi intorno,l’vno maschio,V altra semina, annodati infame nel
metto,& saceuano quasi vn arco della parte di sopra del corposi che ve-
niuano ad aggiungere le sere bocche alla cima della bacchetta, <& le code
si auuolgeuano intorno alla medefana di siotto , onde vfeiuano suori due
piccole ali. Et lo chiamarono i Latini Caduceo,per che al suo apparire sa-
ceua cadere tutte le discordie,& su perciò la insogna della pace. Onde lo
Tmbascìa- portauano gli ambasciadori,che andauanoper quella, li quali surono anco
tori pacifi p^oi chiamati Caduceatori/Benche trouasi,che portauanol’vliuo parimen
Vliuo le te apprefa dagli antichi gli Ambasciadori , che andauano come amici,
gno di pa- secondo che Virgilio dice, quando sà, che Enea ne manda cento al fte La-
ce. tino tutti coronati di verde vliuo, & che quando egli và ad Euandro,mo-
Sìra a Vallante, il quale prima gli viene incontra, che va come amico,
S ratio. stendendo la mano con vn ramo di pacisico vliuo. Statio mede fintamente,
quando sa andar Tideo a chieder per nomedi "Polinice il regno di Thebe
ad Etheocle,glimette in mano vn ramo di vliuo,per moflrare,cbe andaua
come ambaseiatore pacifico,e glielo sa gittate via poi, quando non può ot-
• tenere quello,che dimanda-, onde hebbe principiala sederata guerra. Et
ppiano recita, che vedendo Hasdrubale di non poter più tenere la rocca
di Cartagine espugnata già, & prefa quasi che in tutto da i Etmani, la-
seiati quiui i sigliuoli, & la moglie nel tempio di Esculapio con molti al-
tri,liquali si abbruciarono poi tutti insieme di commun volere, fe ne sug-
gì di nascoslo à Scip ione, portando in mano alcuni rami di vliuo,con li qua
ii mojlraua di andare solamenteper hauerepace.llcbe haueuanosattopa
rimonte molti de’fuoi innanzi 4 lui,che erano suggiti à Scipione per ot-
tenere,
 
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