Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Cartari, Vincenzo; Malfatti, Cesare [Hrsg.]; Deuchino, Evangelista [Bearb.]; Pulciani, Giovanni Battista [Bearb.]
Le Imagini De gli Dei de gli Antichi, Del Signor Vincenzo Cartari Regiano: Nelle quali sono descritte la Religione de gli Antichi, li Idoli, riti, & Ceremonie loro, Con l'agiunta di molte principali Imagini, che nell'altre mancauano, Et con l'espositione in epilogo di ciasceduna, & suo significato — In Venetia: Appresso Euangelista Deuchino, & Gio. Battista Pulciani, 1609

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.71026#0299
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
Degli Antichi. 463
MINERVA.

s Icesì , che fralemarauìgliosecoJedatedaT) IO alla
Telatura siumana , doue sono grandemente mirabili,
Tvna è il parlar e, l3 altra l’vso delle mani. Imperoche
quello esprimendo gli concetti dell’animo con maraui-
gliosa sorza persuade altrui ciò , che vuole, queslo con
molta indi; firia mette in opera tutto quello,chepuò con
servore la vita de gli buomini,& disenderla , come sono tutte le arti già
ritrovate,che si troveranno alC avvenire . Et perche non il bel parlare
giova,ma piu losio nuoce,& sà male qual volta nonfia accompagnato da
buon volere, & da prudenza, nè la prudenza può esseredi vtileaì mon-
do,quando non fappipersuadere altrui a suggire il male, & seguitare il
bene,&si sare quelle cose,che alla vita civile sanno di mefiiere, gli anti-
chi lo moftrarono accoppiando insieme <JMercurio,del quale hò detto già ,
e Minerua,della quale dirò hora,Elimata Dea della prudenza, & inven-
trice dì tutte le arti. Et perciò delle statue di ambi quefli Ìlei, giun-
gendole insieme,ne secero vna, c la chiamarono con voce Greca Ikrma-
thena,perche chiamano i (jreci Mercurio Herme, e Minerva^ thena, e
la tennero nelle c^cademie, per mostrare a chi quiui si esser citava, che
la eloquenza,^ la prudenza hanno da esscre insieme giunte,come questa
da sé poco giovi, e quella da $ è parimente nuocaspefio, e sorfè sempre,
secondo cheafiai lungamente ne discorre Marco Tullio nel principio del-
la innentione , il quale serine ancho ad dìttico suo della si atua ? ch'io dissi
in quesio modo . La tua Hermathena mi piace assai, & è così ben posia
nella ^Tcademia,che la par e tener tutta. kolendo dunque sare Mine?- n^rinathc
ua ò sola,onero accompagnata con M er curio,saccisi di faccia quasi virile, Minerua
asiaiseueranell’aspetto, con occhi di color cileslre , che queslo leda come fat-
sempre llomero y come suo proprio. Et Tausania doppo bauer scritto dita-
certo simulacro di Mine rua , che l ra in thene nel tempio di Vulcano ,
soggiunge di hauer trovato certa sauola,che la sa sigliuola diK^ettuno,
c&che ella haueuagli occhi cilelìr imperché tali erano anco quelli del pa- Minerua >
dre . Ma Cicerone, oueparla della natura de i cDei^dicey che gli occhi di
Minerua erano cesii,& cerulei quelli di T^ettuno,che potrebbedimostra-
re qualche disserenza sra loro, ma non credo io però chesosse molta,per-
che l'vna, e l’altra voce appreso de'Latini signisica vn colore verdiccia
ben chiaro^quale si vede ne gli occhi de igniti * 0 delle civette ;se non
vorrcmoQ
 
Annotationen