3 68 Imagini dei Dei
Tigliate cottui, sù > che siate à sare*
Lo conosietepure, e quelli pretto
Mi suro intorno ; nè potei [campare,
Sì che per lor legato in tua man resio.
Filoftrato. Eìlottrato parimente nelle sue dipinture dice,che gli mori sono mol
fife gli sa esiere sigliuoli delle s^inse,come sa (Saudiano anchora,quando
serine delle no^e di Honorio, & di Maria,li quali goucrnano i mortali*
perche molte parimente sono le cose,che quesii amano* & ne dipinge vna
bella tauola,la quale (là così secondo il ritratto, ch’ione ho saputy cauare.
Pittura de Euii'1 vn giardino bellissimo con vaghi arbuscelli piantati con taMine,
gli Amori, che da ogni banda a’ riguardanti moftrano vna assai spatioja via coperta
tutta di sresthissima herba tanto molle, e delicata, che [opra qual altra si
voglia co/a non si potrebbe giacere più delicatamente . Da i rami delle
belle piante pendono pomi gialli, & lucidi sì, che paiono d*<oro aldi quali
gli dimori tutti nudi si rivolgono# vi volano intorno leggerissìmfhauen-
do già attaccate a gli arbori le dorate saretre piene di pungentisirali: &
alcuni panni di diuersi colori sonogittati quìui per l’herbe piene di vari?
siorile dorate chiome a gli .Amori fono in vece di ghirlande : nè sono le
penne delle ali tutte di vn medesimocolore9ma alcune rosie, alcune gialle,
alcune di color cilettre.Et di loro quattro i p iù belli si sono siotta ti da
gii altri,delti quali due giuocando si gettano pomi a vicenda l’un con ì al-
tro^ gli altri due si slettano l’vno con t’altro^non mosirandosi peròin vi-
si di essere punto adirati, anzficiasiheduno di loro porge il nudo petto, ac-
etiche non venganogli firali in vano,ma serisiono là, doue sono indrti^
%ati. Le quali cose mottrano il cominciamento dello dimore, & la con**
sermatione del medesimo, perche gli due, che giuocano co ipomi danno
principio aU’i^more; onde si vede,che quetto bacia ilpomo,&lo getta,
e quetto ttà con le mani alte per pigliarlo, accennando che lo bacierà an-
ch’egli ,quando Vhaurà pigliato,& lo rimandarà parimente. E da quesio
sorsè tolje Snida quello, eh’èi siriue, che gittate altrui vn pomo lignisica
Virgilio, multarlo ad amare. Onde Virgilio ancora in vna suapasioralessà così c/i-
reaDameta^»»
La ^aga Gdlatea mi getta vnpomo,
E poi sin sigge, ma pria, ches’asconda
Erà verdi salci vuol pur, ch’io la veggia »
Gli
Tigliate cottui, sù > che siate à sare*
Lo conosietepure, e quelli pretto
Mi suro intorno ; nè potei [campare,
Sì che per lor legato in tua man resio.
Filoftrato. Eìlottrato parimente nelle sue dipinture dice,che gli mori sono mol
fife gli sa esiere sigliuoli delle s^inse,come sa (Saudiano anchora,quando
serine delle no^e di Honorio, & di Maria,li quali goucrnano i mortali*
perche molte parimente sono le cose,che quesii amano* & ne dipinge vna
bella tauola,la quale (là così secondo il ritratto, ch’ione ho saputy cauare.
Pittura de Euii'1 vn giardino bellissimo con vaghi arbuscelli piantati con taMine,
gli Amori, che da ogni banda a’ riguardanti moftrano vna assai spatioja via coperta
tutta di sresthissima herba tanto molle, e delicata, che [opra qual altra si
voglia co/a non si potrebbe giacere più delicatamente . Da i rami delle
belle piante pendono pomi gialli, & lucidi sì, che paiono d*<oro aldi quali
gli dimori tutti nudi si rivolgono# vi volano intorno leggerissìmfhauen-
do già attaccate a gli arbori le dorate saretre piene di pungentisirali: &
alcuni panni di diuersi colori sonogittati quìui per l’herbe piene di vari?
siorile dorate chiome a gli .Amori fono in vece di ghirlande : nè sono le
penne delle ali tutte di vn medesimocolore9ma alcune rosie, alcune gialle,
alcune di color cilettre.Et di loro quattro i p iù belli si sono siotta ti da
gii altri,delti quali due giuocando si gettano pomi a vicenda l’un con ì al-
tro^ gli altri due si slettano l’vno con t’altro^non mosirandosi peròin vi-
si di essere punto adirati, anzficiasiheduno di loro porge il nudo petto, ac-
etiche non venganogli firali in vano,ma serisiono là, doue sono indrti^
%ati. Le quali cose mottrano il cominciamento dello dimore, & la con**
sermatione del medesimo, perche gli due, che giuocano co ipomi danno
principio aU’i^more; onde si vede,che quetto bacia ilpomo,&lo getta,
e quetto ttà con le mani alte per pigliarlo, accennando che lo bacierà an-
ch’egli ,quando Vhaurà pigliato,& lo rimandarà parimente. E da quesio
sorsè tolje Snida quello, eh’èi siriue, che gittate altrui vn pomo lignisica
Virgilio, multarlo ad amare. Onde Virgilio ancora in vna suapasioralessà così c/i-
reaDameta^»»
La ^aga Gdlatea mi getta vnpomo,
E poi sin sigge, ma pria, ches’asconda
Erà verdi salci vuol pur, ch’io la veggia »
Gli