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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0157
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VILLINI. 123
quantità tutta insieme mi percosse il petto;
e, fermatomi l'anelito, stavo in terra pro-
strato come morto , e sentivo tutto quello
che i circostanti dicevano ; infra i quali si
doleva molto quel Messer Antonio Santa
Croce , dicendo: oimè che noi abbiamo per-
so il miglior ajuto che noi ci avessimo. E
sopraggiunto a questo romore un certo mio
compagno, che si domandava Gio. Francesco
Piffero ( quest' uomo era più inclinato alia
Medicina che al piffero), subito piangendo
corse per una caraffina di buonissimo vino
greco ; avendo fatto rovente una tegola, in
sulla quale e' messe su una buona menata (i)
di assenzio, dipoi vi spruzzò su di quel
buon vin greco ; essendo imbevuto bene il
detto assenzio, subito me lo messe in sul pet-
to, dove evidente si vedeva la percossa. Fu.
tanta la virtù di quell' assenzio, che resemi
subito quelle smarrite virtù . Volendo co-
minciare a parlare;, non potevo, perchè
certi sciocchi soldatelli mi avevano piena la
bocca di terra , parendo loro con quella di
avermi dato la comunione, colla quale essi
più presto mi avevano scomunicato , perchè
non mi poteva riavere, dandomi questa
terra più noja assai che la percossa . Pur
di questa campato , tornai a quei fuora

(i) Menata o manata è quella quantità di materia
che si può stringere in un pugno . Questo rimedio di
Gio. Francesco Piffero è in realtà opportunissimo al

caso .
 
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