438 VITA DI BENVENUTO
bre la notte a ore 4- ) quel dì che verrà
voi sarete forzati cavarmi di questo carcere
tenebroso e non potrete far di manco , per-
chè io l'ho visto cogli occhi mia e in quel
trono di Dio. Quel sacerdote , qual era
volto verso Iddio, che a me mostrava le
stiene , quello era il Santo Pietro, il quale
avvocava per me, vergognandosi , che nella
casa sua si facciano ai Cristiani così brutti
torti. Sicché ditelo a chi voi volete , che
nessuno non ha potenza di farmi più male;
e ditelo a quel Signore, che s'egli ha cera
o carta, in modo eh' io gli possa esprimere
questa gloria di Dio che mi s'è mostra ,
certissimo io lo farò chiaro di quel che
forse lui sta io dubbio.
Il Castellano, contuttoché i medici non
avessero punto di speranza della sua salute,
ancora era restato in lui spirito saldo , e si
erano partiti quegli umori della pazzia, che
gli solevano dar fastidio ogni anno: e da-
tosi in tutto e per tutto all' anima , la co-
scienza lo rimordeva , e gli pareva pure ,
ch'io avessi ricevuto prima , e ancora ri-
cevessi un grandissimo torto : e facendo
intendere al Papa quelle gran cose, ch'io
dicevo , il Papa gli mandava a dire ( come
quello che non credeva nulla nè in Dio nè
in altri ) , ch' io ero impazzato, e ch'egli at-
tendessi il più ch' e' poteva alla sua salute.
Sentendo il Castellano questa risposta, mi
mandò a confortare e mi mandò da scri-
vere e della cera e certi fuscelli fatti per
bre la notte a ore 4- ) quel dì che verrà
voi sarete forzati cavarmi di questo carcere
tenebroso e non potrete far di manco , per-
chè io l'ho visto cogli occhi mia e in quel
trono di Dio. Quel sacerdote , qual era
volto verso Iddio, che a me mostrava le
stiene , quello era il Santo Pietro, il quale
avvocava per me, vergognandosi , che nella
casa sua si facciano ai Cristiani così brutti
torti. Sicché ditelo a chi voi volete , che
nessuno non ha potenza di farmi più male;
e ditelo a quel Signore, che s'egli ha cera
o carta, in modo eh' io gli possa esprimere
questa gloria di Dio che mi s'è mostra ,
certissimo io lo farò chiaro di quel che
forse lui sta io dubbio.
Il Castellano, contuttoché i medici non
avessero punto di speranza della sua salute,
ancora era restato in lui spirito saldo , e si
erano partiti quegli umori della pazzia, che
gli solevano dar fastidio ogni anno: e da-
tosi in tutto e per tutto all' anima , la co-
scienza lo rimordeva , e gli pareva pure ,
ch'io avessi ricevuto prima , e ancora ri-
cevessi un grandissimo torto : e facendo
intendere al Papa quelle gran cose, ch'io
dicevo , il Papa gli mandava a dire ( come
quello che non credeva nulla nè in Dio nè
in altri ) , ch' io ero impazzato, e ch'egli at-
tendessi il più ch' e' poteva alla sua salute.
Sentendo il Castellano questa risposta, mi
mandò a confortare e mi mandò da scri-
vere e della cera e certi fuscelli fatti per