SELLINE
4^3
scoperse la cosa.4 intanto mandò il Papa
per me subito e fecemi mettere , siccome
e' disse , in una camera bassa nel suo giar-
dino segreto. Il Cardinale mi mandò a di-
re, ch'io non mangiassi nulla di quelle
vivande che mi mandava il Papa, e ch'egli
mi manderebbe da mangiare; e che quello
ch'egli aveva fatto , non aveva potuto far
di manco ; e eh' io stessi di buona voglia,
che m' juterebbe tanto che io sarei libero .
Standomi così, ero ognidì visitato, e
offertomi da molti gran gentiluomini molte
gran cose. Dal Papa veniva la vivanda, la
quale io non toccavo , anzi mi mangiavo
quella che veniva dal Cardinal Cornaro; e
così mi stavo. Io avevo infra gli altri mia
amici un giovane greco d'età di venticinque
anni : questo era gagliardissimo oltremodo
e giuncava di spada meglio che ogni altro
uomo che fussi in Roma: era pusillo d'a¬
nimo , ma era fedelissimo, uomo dabbene
e molto facile a credere . Aveva sentito
dire, che il Papa aveva detto che mi voleva
rimunerar de' miei disagi . Questo era il
vero, che il Papa aveva detto tali cose dap-
principio, ma nell'ultimo dappoi diceva
altrimenti . Per la qual cosa io mi confida-
vo con questo giovane greco e gli dicevo:
fratello carissimo, costoro mi vogliono as-
sassinare, sicché ora è tempo ajutarmi.
Chè? Pensano eh' io non me n'avvegga , fa-
cendomi questi favori straordinarj, i quali
son tutti fatti per tradirmi ? Questo giova-
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scoperse la cosa.4 intanto mandò il Papa
per me subito e fecemi mettere , siccome
e' disse , in una camera bassa nel suo giar-
dino segreto. Il Cardinale mi mandò a di-
re, ch'io non mangiassi nulla di quelle
vivande che mi mandava il Papa, e ch'egli
mi manderebbe da mangiare; e che quello
ch'egli aveva fatto , non aveva potuto far
di manco ; e eh' io stessi di buona voglia,
che m' juterebbe tanto che io sarei libero .
Standomi così, ero ognidì visitato, e
offertomi da molti gran gentiluomini molte
gran cose. Dal Papa veniva la vivanda, la
quale io non toccavo , anzi mi mangiavo
quella che veniva dal Cardinal Cornaro; e
così mi stavo. Io avevo infra gli altri mia
amici un giovane greco d'età di venticinque
anni : questo era gagliardissimo oltremodo
e giuncava di spada meglio che ogni altro
uomo che fussi in Roma: era pusillo d'a¬
nimo , ma era fedelissimo, uomo dabbene
e molto facile a credere . Aveva sentito
dire, che il Papa aveva detto che mi voleva
rimunerar de' miei disagi . Questo era il
vero, che il Papa aveva detto tali cose dap-
principio, ma nell'ultimo dappoi diceva
altrimenti . Per la qual cosa io mi confida-
vo con questo giovane greco e gli dicevo:
fratello carissimo, costoro mi vogliono as-
sassinare, sicché ora è tempo ajutarmi.
Chè? Pensano eh' io non me n'avvegga , fa-
cendomi questi favori straordinarj, i quali
son tutti fatti per tradirmi ? Questo giova-