DEDICATORE. LI
dell'Architettura. Il che sentendo , e
parendomi , che perciò mi si porgesse
occasione di poterle dimostrare in par-
te quanto io mi senta obbligato alla
sua Illustriss. Casa, mediante i beneficj
infiniti , che da quella ho ricevuto e
ricevo continovamente , facendole dono
d' alcune mie fatiche, ch'io già com-
posi intorno alle dett' arti ed altre
rimili , le quali già furono vedute,
scritte in penna, dall' Illustrissimo Sig.
Principe di Fiorenzq, suo fratello; col
consiglio del detto M. Gherardo , del
quale fo non piccola stima, mi delibe-
rai , ponendole in luce , farne umil-
mente dono a V. S. Illustriss. Nè qui
intendo altrimenti di scusare il piccio-
lo presente o il poco valore di esso ;
perciocché a me parrà d' avere ottenu-
to assai, se ella ( come è suo solito )
avrà riguardo solamente all' affetto
della servitù /mia verso lei ; che nel
resto io son sicuro , che giudiciosi ri-
prenditori dell' altrui fatiche son te-
nuti quelli , che in cotal guisa perdo-
nano gli errori commessi , come se es-
si avessero sempre ad errare, e si guar-
dano d' errare, come se non perdonas-
sero mai gli errori di nessuno. Degni'
dell'Architettura. Il che sentendo , e
parendomi , che perciò mi si porgesse
occasione di poterle dimostrare in par-
te quanto io mi senta obbligato alla
sua Illustriss. Casa, mediante i beneficj
infiniti , che da quella ho ricevuto e
ricevo continovamente , facendole dono
d' alcune mie fatiche, ch'io già com-
posi intorno alle dett' arti ed altre
rimili , le quali già furono vedute,
scritte in penna, dall' Illustrissimo Sig.
Principe di Fiorenzq, suo fratello; col
consiglio del detto M. Gherardo , del
quale fo non piccola stima, mi delibe-
rai , ponendole in luce , farne umil-
mente dono a V. S. Illustriss. Nè qui
intendo altrimenti di scusare il piccio-
lo presente o il poco valore di esso ;
perciocché a me parrà d' avere ottenu-
to assai, se ella ( come è suo solito )
avrà riguardo solamente all' affetto
della servitù /mia verso lei ; che nel
resto io son sicuro , che giudiciosi ri-
prenditori dell' altrui fatiche son te-
nuti quelli , che in cotal guisa perdo-
nano gli errori commessi , come se es-
si avessero sempre ad errare, e si guar-
dano d' errare, come se non perdonas-
sero mai gli errori di nessuno. Degni'