OREFICERIA. 89
tene asciutta; e poi si metta infra certi mat-
toni, facendole un fornelletto. Cosi legata
essendo 1' opera, se le darà fuoco destro ,
tanto che se ne cavi la cera; ed avvertiscasi,
die quella cera vuol esser pura e non con
altra cosa mescolata , perchè altrimenti ap-
porterebbe danno, dove, essendo pura, ope-
rerà per lo contrario, facendo benefizio.
Quando si sarà colle elette diligenze cavata
la cera, comincisi ad accrescere il fuoco
con gran destrezza alla forma, facendo, ch' el-
la sia ben cotta, perciocché tanto meglio
verrà 1' opera ; dipoi si lascerà freddare, es-
sendoché più volentieri se gli accosta 1' ar-
gento essendo fredda che calda; intendendo
per fredda, ch' ella non sia però umida.
Come la forma sia alla detta perfezione, si
può gettarvi dentro l'argento, benissimo strut-
to ; e perchè non riarda , gettivisi di sopra
un poco di borace e sopra la detta borace
un pugnelletto di gruma di botte, ben ma-
cinata. Gettato l'argento, si debbe sciorre la
forma e aprirla, o pure si metta nell' acqua,
che cosi è meglio, essendoché in tal guisa
si spicca benissimo l'argento dalla detta for-
ma. Ciò fatto, nettisi il getto dalla bocca e
dagli sfiatatoi, e colla lima si conduca alla
sua figura e forma. Avendo nel detto ter-
mine il suggello, si usa poi di appiccarlo
ne' sopraddetti stucchi, e tenendo innanzi
quella prima forma di gesso, la quale è
in cavo, con ceselli, bulini o ciappole si va
riserrando 1' argento e finendo la storia del
detto suggello , cioè 1' una figurina accanto
tene asciutta; e poi si metta infra certi mat-
toni, facendole un fornelletto. Cosi legata
essendo 1' opera, se le darà fuoco destro ,
tanto che se ne cavi la cera; ed avvertiscasi,
die quella cera vuol esser pura e non con
altra cosa mescolata , perchè altrimenti ap-
porterebbe danno, dove, essendo pura, ope-
rerà per lo contrario, facendo benefizio.
Quando si sarà colle elette diligenze cavata
la cera, comincisi ad accrescere il fuoco
con gran destrezza alla forma, facendo, ch' el-
la sia ben cotta, perciocché tanto meglio
verrà 1' opera ; dipoi si lascerà freddare, es-
sendoché più volentieri se gli accosta 1' ar-
gento essendo fredda che calda; intendendo
per fredda, ch' ella non sia però umida.
Come la forma sia alla detta perfezione, si
può gettarvi dentro l'argento, benissimo strut-
to ; e perchè non riarda , gettivisi di sopra
un poco di borace e sopra la detta borace
un pugnelletto di gruma di botte, ben ma-
cinata. Gettato l'argento, si debbe sciorre la
forma e aprirla, o pure si metta nell' acqua,
che cosi è meglio, essendoché in tal guisa
si spicca benissimo l'argento dalla detta for-
ma. Ciò fatto, nettisi il getto dalla bocca e
dagli sfiatatoi, e colla lima si conduca alla
sua figura e forma. Avendo nel detto ter-
mine il suggello, si usa poi di appiccarlo
ne' sopraddetti stucchi, e tenendo innanzi
quella prima forma di gesso, la quale è
in cavo, con ceselli, bulini o ciappole si va
riserrando 1' argento e finendo la storia del
detto suggello , cioè 1' una figurina accanto