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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0174
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io8

CÉLLINI

gliono esser lunghe per una volta e smezzo
la lunghezza della sta ffa, più e manco,
secondo il bisogno. Volendosi poi stampare,
pongansi le punte delle dette biette o conj
sopra i tasselli, in guisa ohe 1' una e l'altra
punta venga a soprapporsi. Fatta che si sa-
rà la detta diligenza ( la quale si fa, per-
chè non si traspongano le parti della meda-
glia, e per agevolare i ferri e il metallo, di
che dee farsi la medaglia ) piglisi poi la
staffa e posisi sopra una pietra grande con
una di quelle teste grosse de'conj, e insul-
la testa di sopra percuotasi con un grosso
martello a due mani, il qual martello nel-
1' arte si domanda mazzetta ; e debbesi so-

lamente percuotere tre o quattro volte il
più , scambiando a ogni due colpi il conio
di sotto in, sopra. Ciò fatto cavisi la meda-
glia , ed essendo per avventura di ottone ,
è di necessità ricuocerla, perchè per la du-
rezza del metallo non verrà formata alla

prima ; e dopo che sia ricotta , facciansi le
dette diligenze due o tre volte, tantoché si
vegga essere bene stampata. E questo è quan-
to ne occorre di ragionare sopra questo mo-
do di stampare a conio, lasciando indietro
molte minuzie , come non necessarie , per-
ciocché io presuppongo, come s'è detto,
di parlare sempre con uomini non in tutto
ignari ed imperiti della dett' arte ; e perciò
discendo a un altro modo di stampare, det-
to a vite.
 
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