r3o CULLIMI
sia d'altezza quanto il naturale o più; per-
ciocché , ancorché si usi il medesimo modo
in far le grandi, che le piccole , cioè di un
braccio e mezzo, siccome sono quelle , che
si veggono nell' altare di San Pietro di Ro-
ma ; imperò non avviene di queste come
di quelle, essendoché per la loro grandez-
za non si possono maneggiare intorno al
fuoco, oltreché si fanno di lamine più gros-
se, che le piccole. Laonde per tal cagione
cotanto si rende difficile il condurle , che
io non ho sino a questi tempi veduta nes-
suna degna di lode per tal difficultà, dove
delle piccole molte se ne veggono fatte da
valenti artefici eccellentemente. Ed avvenga-
ché noi dicessimo, che in Parigi si lavoras-
se, più che in altra parte del mondo, di
grosserie , e con più pratica e maggior sicu-
rezza si tirasse di martello ; contuttociò ,
dovendosi fare per comandamento del Re
Francesco Primo, nel passaggio che fece
Carlo Quinto Imperadore per la Francia ,
una statua d' argento, figurata per un Er-
cole con due colonne, d' altezza di tre brac-
cia e mezzo in circa, la quale volle donare
con altri presenti a detto Carlo, ponendosi
a tale impresa i primi maestri di Parigi ,
non mai la poterono condurre, sicché in
essa si vedesse quella bellezza o industria ,
clie nell' altre lor opere si vede; perciocché
non la seppero mai saldare bene, e nel
commetter le gambe , le braccia e la testa
col corpo della detta statua, furono costret-
ti a legar le dette membra con fili d'argen-
to. Laonde il detto Re volendo , che io gli
sia d'altezza quanto il naturale o più; per-
ciocché , ancorché si usi il medesimo modo
in far le grandi, che le piccole , cioè di un
braccio e mezzo, siccome sono quelle , che
si veggono nell' altare di San Pietro di Ro-
ma ; imperò non avviene di queste come
di quelle, essendoché per la loro grandez-
za non si possono maneggiare intorno al
fuoco, oltreché si fanno di lamine più gros-
se, che le piccole. Laonde per tal cagione
cotanto si rende difficile il condurle , che
io non ho sino a questi tempi veduta nes-
suna degna di lode per tal difficultà, dove
delle piccole molte se ne veggono fatte da
valenti artefici eccellentemente. Ed avvenga-
ché noi dicessimo, che in Parigi si lavoras-
se, più che in altra parte del mondo, di
grosserie , e con più pratica e maggior sicu-
rezza si tirasse di martello ; contuttociò ,
dovendosi fare per comandamento del Re
Francesco Primo, nel passaggio che fece
Carlo Quinto Imperadore per la Francia ,
una statua d' argento, figurata per un Er-
cole con due colonne, d' altezza di tre brac-
cia e mezzo in circa, la quale volle donare
con altri presenti a detto Carlo, ponendosi
a tale impresa i primi maestri di Parigi ,
non mai la poterono condurre, sicché in
essa si vedesse quella bellezza o industria ,
clie nell' altre lor opere si vede; perciocché
non la seppero mai saldare bene, e nel
commetter le gambe , le braccia e la testa
col corpo della detta statua, furono costret-
ti a legar le dette membra con fili d'argen-
to. Laonde il detto Re volendo , che io gli