POESIE. 275
(<) Questo sonetto, nel quale, come in molte altre
delle poesie seguenti, si allude all' Ercole del Bandir
nello, al David del Buonarroti ed alla Giuditta di
Donatello , presso cui trovasi il Perseo, fu stampato la
prima volta tra i Sonetti del Sarchi, in Fiorenza presso
il Torrentino nel i555., colle seguenti varietà : il primo
verso dice: Sacrosanto Signor, chi ben pon mente; il
terzo: Oggi non sol ec„; il settimo : In terra Caco vinse
ec. ; il decimo: Schiera nemica ec.; e l'ultimo: D'aver
degno vicin s'allegra e vanta.
Nel manoscritto Naniano poi, indicato a pag. 245.,
trovandovisi fra molti altri il presente sonetto del Varchi
col primo verso : Tu, che vai, ferma il passo, ec. , il Cellini
stesso vi pose sopra una cartuccia, scrivendovi invece:
Sacrosanto Signor, chi ben pon mente, ed aggiunse la
seguente postilla, che fu copiata e a noi gentilmente
comunicata dal dottissimo bibliografo Sig. Bartolommeo
Gamba : Cosi dicieua il priopio sonetto di ms. Benedetto
uarchi pero se errato a chi mela scritto. Da questo auto^
grafo del Cellini vedranno i lettori qual fosse veramen-
te l'originale dettatura ed ortografia del medesimo:
egli, per altro conoscendosi, fece sempre rivedere da
qualche amico i sapi scritti.
(<) Questo sonetto, nel quale, come in molte altre
delle poesie seguenti, si allude all' Ercole del Bandir
nello, al David del Buonarroti ed alla Giuditta di
Donatello , presso cui trovasi il Perseo, fu stampato la
prima volta tra i Sonetti del Sarchi, in Fiorenza presso
il Torrentino nel i555., colle seguenti varietà : il primo
verso dice: Sacrosanto Signor, chi ben pon mente; il
terzo: Oggi non sol ec„; il settimo : In terra Caco vinse
ec. ; il decimo: Schiera nemica ec.; e l'ultimo: D'aver
degno vicin s'allegra e vanta.
Nel manoscritto Naniano poi, indicato a pag. 245.,
trovandovisi fra molti altri il presente sonetto del Varchi
col primo verso : Tu, che vai, ferma il passo, ec. , il Cellini
stesso vi pose sopra una cartuccia, scrivendovi invece:
Sacrosanto Signor, chi ben pon mente, ed aggiunse la
seguente postilla, che fu copiata e a noi gentilmente
comunicata dal dottissimo bibliografo Sig. Bartolommeo
Gamba : Cosi dicieua il priopio sonetto di ms. Benedetto
uarchi pero se errato a chi mela scritto. Da questo auto^
grafo del Cellini vedranno i lettori qual fosse veramen-
te l'originale dettatura ed ortografia del medesimo:
egli, per altro conoscendosi, fece sempre rivedere da
qualche amico i sapi scritti.