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Cellini, Benvenuto; Milanesi, Carlo; Milanesi, Carlo [Hrsg.]
I trattati dell'oreficeria e della scultura: novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del Codice Marciano — Firenze: Felice le Monnier, 1857

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https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0432
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62

POESIE.

LXVIII.*
A MESSER BENEDETTO VARCHI.
Onor d' Italia, che spresso hai, non visto,
Il grande Omero e '1 gran Vergilio, e privo
Di speme di seguirti ogn' uom eh' è vivo :
A chi dai gran tesor, mondo empio e tristo?
Se fra tanti tuoi mali un ben sol misto
Si conoscesse in te, certo io che scrivo
Sempre ti oderei mentre eh' io vivo:
E pur per te morire elesse Cristo.
Quei maggior premi che virtù s' acquista,
E che risplendon poi con maggior gloria,
A voi si denno, a voi, buon Varchi, solo.
Ve' sol mi fate allegro dentro e ....*
Solo da voi mi vien sì gran vettoria,
Che baldanzoso vo tra '1 degno ....2
Dal Cod. Rice. n° 2728, a c. 18.
LXIX. *
PERCHÈ VANNI MI FA PIATIRE OGNI ANNO IL MIO PANE
ET MIO VINO, PRIEGO IDDIO CHE MI DIFENDA DA LUI.
0 giudice immortai che e ciel governi,
E ciascun muovi con mirabil arte,
E ciascun di tua gloria ha la sua parte,
Mobil, diversi son, stabili, eterni.
Certo so che '1 ben nostro e '1 mal discerni
Di questa infima fragil bassa parte;
Se ben non ci è ehi '1 ben dal mal comparte,
Anche a empier s' hanno i tartarei inferni.
Ma chi sincero in te crede, verace
Iddio, d' ogni virtù i nostri affanni
Converti in gauldio e scuopri la ragione.
Stanco son de' signor, dammi ormai pace, ,
Difendi 'I ver mio dal tristo impio Vanni,3
Fulmina ogni uom che contra te si oppone.
Dal Cod. Rice. n° 2353, a c. 28.
4 La carta qui è lacera. Forse la parola da supplire è ’n vista.
2 Anche qui la carta è rotta ; ma la parola che manca poteva essere stuolo.
3 Vanni di Giovan Filippo dal Borgo a Buggiano,VediTassi,III, 77,78,4 88.
 
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