Der Cicerone: Halbmonatsschrift für die Interessen des Kunstforschers & Sammlers (1.1909)

Salvator Rosa auf dem Lande

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SÄLVÄTOR ROSÄ, Die Sommerfrische Albertina, Wien

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nostro Sig.r Salvatore che fra queste horridezze pare un Ilarione. Se voi passeggiaste
un poco, Sig.r Cav.re, qualche volta con esso noi a far una chiacchierata! 0 che
sessioni! Fra tanto, mentre io sto scrivendo e che vorrei empire un quaderno di carta
delle nostre salvatiche nuove, il postiglione sta sollecitando a piü potere et ad ogni
parola che io scrivo egli grida di volersi partire. Perö mi resterö con questa foia
(sic) e la trasferirö ad altra occasione, nella quäle non faccino i preti da procaccio.
11 nostro Sig.r Rosa mi ha dato parola di trasferirsi a riverirla di presenza costä
avanti ch’ egli parta per affari verso Roma. Io sarö fra pochi giorni a rassegnarmeli
il solito devotmo. Interim contempli la nostra religiosa effigie, che tra poco havrä il
resto di ragguaglio della mia vita, purche non s’ habbia a scrivere in posta.“

„Sig.r Cav.e, non ho tempo, e perö la prego a scusarmi se per hora non fo
altre bibbie perche si . . . . Conservatemi la vostra gratia.“ — (Der letzte Satz, zum
Teil unleserlich, von anderer Hand, vielleicht von der des Rosa).