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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 1) — Venedig, 1813 [Cicognara, 18-1; 2486-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0109
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l07

CAPITOLO SETTIMO

DELLE IMAGINI.

L.

e imagini del culto presso tutte le nazioni hanno origine da uno stesso bi-
sogno, e la diversità dipende dalle sole circostanze particolari da cui sono de-
terminate. Egli è chiaro che i timori prodotti dall'ignoranza di tutti i feno-
meni della natura dettano alcune prescrizioni alle forme esteriori del culto
presso i popoli barbari. I grandi oggetti visibili agenti della natura loro sem-
bra che presiedano alla vita umana, siccome li ravvisano regolatori dell'econo-
mia generale delle cose; e la grandezza di questi oggetti non solo immensi pel
barbaro che non li comprende ma elevati ancora per l'intelletto del filosofo
che pretende spiegarli, ha sempre innalzata la mente dei loro contemplatori.
Da ciò nasce che nella nostra imaginazione sublimiamo anche l'idea di quei
popoli che privi di tempio, d' altare e di simulacro , vivendo com' orde sel-
vagge nei boschi, ci figuriamo che abbiano un alto concepimento della divi-



nità.

■ Idee sublimi

Ma io penso al contrario, che questi rozzi abitatori, imperiti nell'arti dell'
imitazione, abbiano più mancato per difetto d'ingegno e per causa di vera
indolenza, di quello che abbiano per una sublimità d'intelletto rinunciato al-
le materiali rappresentazioni della divinità.

Il merito di questi pensieri elevati che si attribuiscono alle barbare nazio- i
ni è spesso il frutto della nostra meditazione , più che l'impulso naturale di fa,samcn,e
quelle anime le quali nel tenebroso silenzio di antichissime selve, non trovan- popoli ^no-
do alcun oggetto di culto distinto, s'imprimono nella mente un profondo sen-"°
rimonto di orror religioso. Le nostre imaginazioni contribuiscono all'interpre-
tazione di questi principj, ed agiscono a seconda della propria maniera di ve-
dere, riportando a questa i risultamene delle relative considerazioni. Tacito
trovava nella Germania gli dei della Grecia e di Roma, e Oliverio decide che
sotto gli emblemi del sole, della luna e del fuoco adoravano la trinità e P u-
nit.à . La parità di alcune circostanze tanta fisiche che morali può produrre i
medesimi effetti nelle costumanze di diversi popoli; al che se avesse voluto
dar peso il Sig. d' Hancherville, forse non avrebbe egli derivata ogni pratica
di religione dai primitivi popoli della Scizia.
 
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