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Leone Zevi, Arnaldo Maccari, Paolo Salatino, e di funzionari del Gover-
natorato come il Mancini, già ricordato, il prof. Tomaso Bencivenga, i
dottori Domenico Delli Santi, Mario Rizzo e Guglielmo Di Lullo. Appar-
tenne, sino al 21 maggio scorso, alla Commissione, di cui era ornamento,
Rodolfo Lanciani, il grande maestro dell'archeologia e della topografia
romana. Ma egli in quel giorno ci lasciò per sempre, e non vedrà il
compimento di quei lavori che tanto patrocinò con la sapiente e
colorita parola. Né voglio omettere il nome dell'assistente Amleto
Paróli, il quale alla continua vigilanza dei lavori, ha sempre aggiunto
un attento esame dei ruderi, facendo osservazioni preziose per la co-
noscenza e il ristauro del monumento.
Ma il grandioso progetto sarebbe rimasto in carta e, sto per dire,
« nel libro dei sogni » senza la ferma volontà del Capo del Governo,
on. Benito Mussolini, e senza il fervore dei tre Governatori di Roma
che si sono succeduti dal 1924 in poi: ossia del senatore Cremonesi
e dei principi senatori Ludovico Spada Veralli Potenziani e France-
sco Boncompagni Ludovisi, il quale ultimo é risoluto a compiere
l'opera, scoprendo tutto intero lo spettacolo monumentale che s'estende,
per un terzo di chilometro, dal Palazzo Roccagiovine alle Colon-
nacce: ossia il Mercato di Traiano, la Casa dei Cavalieri di Rodi, il
Foro d'Augusto, quello di Nerva.
Leone Zevi, Arnaldo Maccari, Paolo Salatino, e di funzionari del Gover-
natorato come il Mancini, già ricordato, il prof. Tomaso Bencivenga, i
dottori Domenico Delli Santi, Mario Rizzo e Guglielmo Di Lullo. Appar-
tenne, sino al 21 maggio scorso, alla Commissione, di cui era ornamento,
Rodolfo Lanciani, il grande maestro dell'archeologia e della topografia
romana. Ma egli in quel giorno ci lasciò per sempre, e non vedrà il
compimento di quei lavori che tanto patrocinò con la sapiente e
colorita parola. Né voglio omettere il nome dell'assistente Amleto
Paróli, il quale alla continua vigilanza dei lavori, ha sempre aggiunto
un attento esame dei ruderi, facendo osservazioni preziose per la co-
noscenza e il ristauro del monumento.
Ma il grandioso progetto sarebbe rimasto in carta e, sto per dire,
« nel libro dei sogni » senza la ferma volontà del Capo del Governo,
on. Benito Mussolini, e senza il fervore dei tre Governatori di Roma
che si sono succeduti dal 1924 in poi: ossia del senatore Cremonesi
e dei principi senatori Ludovico Spada Veralli Potenziani e France-
sco Boncompagni Ludovisi, il quale ultimo é risoluto a compiere
l'opera, scoprendo tutto intero lo spettacolo monumentale che s'estende,
per un terzo di chilometro, dal Palazzo Roccagiovine alle Colon-
nacce: ossia il Mercato di Traiano, la Casa dei Cavalieri di Rodi, il
Foro d'Augusto, quello di Nerva.