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D'Amelio, Pasquale
Nuovi scavi di Pompei: casa dei Vettii ; appendice al dipinti murali — Neapel, 1899

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https://doi.org/10.11588/diglit.9337#0008
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POMPEI-CASA DEI VETTII

TAVOLA. II.
Atrio (Candelabri)

^Mb. decorazione dell' atrio è bellissima: salvo che nel lato settentrionale, dove un
&Sf pilastro divisorio assume quasi la larghezza di un muro, nel rimanente i molti
^ vani, che circondano l'atrio, non danno luogo che a pilastri più o meno stretti,
su i quali il decoratore dovette distribuire la decorazione, che , dati gli angusti
limiti di spazio, non poteva riuscire nè più ricca, ne più varia, nè più gaja. Il
motivo fondamentale prescelto dall' artista è uno svelto ed elegantissimo candela-
bro, che si distacca da un campo di rosso-cinabro e che pare collocato innanzi
ad una leggerissima opera architettonica, costituiti da una specie di balaustrata
marmorea, che facendo da sfondo al piede del candelabro congiunge due svelti
pilastrini laterali, sormontati da un epistilio ideale fatto da un meandro. Il canapo
del candelabro poggia su di una riquadratura a fondo nero, contenente una rap-
presentanza di Amorini ; e questa sur un zoccolo giallo con un riquadro paonazzo
nel mezzo , contenente alla sua volta una mezza figura di fanciullo. Al di sotto
dello zoccolo giallo corre una fascia simulante un rivestimento di marmo verde
antico. S: intende che tal motivo fondamentale è variato secondo le esigenze dello
spazio.

Nella figura l.a di questa tavola è riprodotto l'uno dei due pilastri laterali
all' ingresso, i quali formano riscontro tra loro. Il candelabro, poggiando sur un
piano verde, ha un alto piede cilindrico di avorio e di oro e il fusto verde, la-
vorato come un tronco di palma. Il piede, finamente modellato, è adorno di una
figura femminile alata vista di fronte , la quale uscendo da un calice si afferra
con le mani a due volute laterali, che appartengono ad un ornato d'i oro. Da una
specie di calice d' oro a volute sorge il fusto, che ad una certa altezza è adorno
di due teste elmale di oro, collocate f una a ridosso dell' altra ; e quasi alla metà
del fusto e perpendicolarmente ad esso gira intorno un cerchio, fatto da una fa-
scia, esternamente verde e all'interno paonazza, compresa fra due cerchi di oro,
e dall'una parte e dall'altra del fusto del candelabro seggono sul descritto cer-
chio due figure muliebri in un grazioso atteggiamento , tenendo ciascuna un
kalathos o alto canestro. Non si capisce in che rapporto stia il descritto cerchio col
fusto del candelabro. Più sopra ancora, altre due teste ora svanite erano addos-
sate al fusto. La estremità superiore del candelabro è sventuratamente distrutta.

La balaustrata, che fa da sfondo al piede del candelabro, descrive una linea
curva ed è lavorata a giorno nella parte superiore : pare dunque che il cande-
labro si finga collocato in una specie di edicola o nicchia semicircolare.

La sottoposta riquadratura a fondo nero, nel pilastro laterale nord, rappre-
senta due Amori in bighe tirate da delfini ; e, nel pilastro laterale sud, un solo
Amore in biga tirata anche da delfini. Questi Amorini sono la nota più gaja della
decorazione.

La riquadratura paonazza dello zoccolo giallo contiene, nel pilastro a nord,
la mezza figura di un fanciullo dipinta quasi di spalle , che tiene con la dritta
un'acerra metallica; e , nel pilastro a sud, la mezza figura , di fronte , di una
fanciulla con tunica verde, che nella destra ha un urceo e nella sinistra una pa-
tera con manico lungo.

Nella flg. 2." è rappresentato il pilastro della estremità nord del lato orien-
tale. Il candelabro, poggiando sopra un piano verde, ha similmente un alto piede
cilindrico di avorio , con ornamenti d' oro, fra cui sono notevoli due prore di
navi poste lateralmente al piede, e fra esse, nel mezzo del piede stesso, un elmo
con cimiero e guanciali. Il fusto sorge del pari da una specie di calice d' oro a
volute, su ciascuna delle quali sta un grifo, simile e simmetrico ali* altro. Ad
una certa altezza, il fusto esce da due piattini tondi, sovrapposti 1' uno all' altro
e separati da breve intervallo; e sul superiore di essi poggiano, dall' una parte
e dall'altra del fusto, due lire d'oro. Da quest'ultimo piattino il fusto esce co-
me piantato in una specie di calice d'oro. Più sopra ancora , il fusto esce del
pari da un altro piattino tondo con volute , sulle quali poggiano due cervi , si-
mili e simmetrici. Dal calice d' oro , che poggia su questo piattino e nel quale
è piantato il fusto, partono due bastoni d' oro, che incurvandosi s' incrociano e
finiscono in due volute , su ciascuna delle quali poggia una figurina muliebre
stante : quella a sinistra è distrutta. A livello dei piedi di queste due figurine
vedesi un altro piattino tondo, su cui poggiano, dall' una e dall' altra parte del
fusto, due cavalli marini simili e simmetrici. La estremità superiore del cande-
labro è distrutta in gran parte.

La balaustrata, che fa da sfondo al piede del candelabro e che è superior-
mente lavorata a giorno, descrive qui una linea retta.

La sottoposta riquadratura a fondo nero rappresenta due Amori combattenti
a cavallo di caproni ed armati di lancia e di scudo, e due Amori a piedi, che
chiudono da ambi i lati la rappresentanza.

La riquadratura paonazza dello zoccolo giallo contiene la mezza figura di un
fanciullo, che dà un ramo di palma a beccare ad un pappagallo.

Nella figura 3.a si vede riprodotto l'uno dei due pilastri divisori fra i cubi-
coli h e i e le alae c e c, i quali si facevano riscontro.

Il candelabro, poggiando sopra un piano paonazzo, ha un alto piede cilin-
drico di avorio, fregiato d'oro: sulla faccia anteriore del piede vedesi in oro una
figurina muliebre alata stante di fronte, che in ambe le mani protese tiene una
patera, con cui abbevera due pantere, che le stanno ai lati in posizione simile
e simmetrica. Da un calice a volute sorge il fusto , fatto di bastoni o verghe
metalliche (oro) che s'intrecciano a spirale. La balaustrata, che fa da sfondo al
piede del candelabro, e che è lavorata superiormente a giorno, qui descrive una
linea curva , come nei pilastri laterali all' ingresso. La sottoposta riquadratura
nera contiene, nel pilastro nord, gli attributi di Mercurio, cioè un carro tirato
da un montone , al quale un Amore pare che stia per mettere la cavezza ; sul
carro sono il caduceo ed il petaso alato. Nel pilastro sud corrispondono gli at-
tributi di Bacco, cioè un carro tirato da una pantera, alla quale un Amore in-
ginocchiato offre da bere, tenendo con ambe le mani un grosso bacino; sul carro
stanno il kantharos e il tirso. La riquadratura paonazza dello zoccolo giallo offre,
nel pilastro nord, la mezza figura di un fanciullo quasi tutto svanito: e, nel pi-
lastro sud , la mezza figura di un fanciullo in atto di bere da un grosso vaso.

TABLE IL

Atrium ( Candélabres )

H

fjfg a décoration de l'atrium est superbe.

A l'exception du côté septentrional , où un pilastre divisoire est
presqu' aussi large qu' un mur, dans le reste les nombreuses ouvertures qui
entourent l'atrium , ne donnent lieu qu'à des pilastres plus ou moins étroits,
sur lesquels le décorateur dut distribuer la décoration; et celle-ci, en considérant
le peu d'espace disponible, ne pouvait réussir plus riche, plus variée, plus gaie
de ce qu'elle est.

Le motif principal choisi par 1' artiste est un svelte candélabre très élégant,
qui se détache sur un fond rouge cinabre; il semble placé devant un très léger
dessin architectonique représentant une espèce de balustrade en marbre, qui sert
de fond au pied du candélabre, et réunit deux petits pilastres latéraux, surmon-
tés d'un épistyle idéal formé d'un méandre. L' ensemble du candélabre est des-
siné sur un tableau à fond noir , contenant des figures de petits amours ; ce
tableau est appuyé sur un socle jaune, avec un compartiment violet au milieu,
contenant à son tour une demi-figure d'enfant. Au dessous du socle jaune court
une bande simulant un revêtement en marbre vert antique. Il va sans dire que
ce motif principal est varié selon les exigences de l'espace.

Dans la première figure de cette table est reproduit un des deux côtés de
l'entrée qui font pendant. Le candélabre , posé sur un plan vert, a un pied cylin-
drique assez élevé en ivoire et or, et le fût vert, dessiné comme une tige de pal-
mier. Le pied, finement modelé, est ornée d'une figure de femme ailée , vue de
face, laquelle sortant d'un calice se tient des mains à deux volutes latérales, qui
font partie d'un ornement en or. Le fût, qui a une certaine hauteur est orné
de deux têtes, coiffées de casques d'or, placées dos à dos et il sort d'une espèce
de calice d'or à volutes. Presqu' à la moitié du fût, et perpendiculairement à
lui un cercle qui l'entoure , est formé d'une bande extérieurement verte et
violette à l'intérieur, comprise entre deux cercles en or.

Des deux côtés du fût du candélabre deux figures de femmes sont assises
sur le cercle susdit. Elles ont une posture gracieuse , tenant chacune un kala-
thos (haute corbeille). On ne comprend pas quelle relation peut avoir le cercle
décrit avec le fût du candélabre. Plus haut encore deux autres têtes, à présent
effacées, étaient adossées au fût. L'extrémité supérieure du candélabre est mal-
heureusement détruite.

La balustrade, qui sert de fond au pied du candélabre, décrit une ligne
courbe, qui est découpée à jour dans la partie supérieure ; il parait donc que
1' on a feint d'avoir placé le candélabre dans une espèce de niche semicirculaire.

Le compartiment à fond noir, au bas de cette balustrade, dans le pilastre
latéral nord, représente deux amours dans des biges attelées de dauphins; et dans
le pilastre latéral sud un seul amour dans une bige , de même tirée par des
dauphins. Ces petits amours sont la note la plus gaie de la décoration.

Le compartiment violet du socle jaune contient, dans le pilastre vers le nord,
la demi-figure d'un enfant peint presque de dos , tenant dans la droite une acerre
métallique ; et dans le pilastre au sud, la demi-figure prise de face d'une jeune
fille en tunique verte, ayant dans la droite une cruche et dans la gauche une pa-
tère à long manche.

Dans la deuxième figure est représenté le pilastre de 1' extrémité nord du
côté oriental. Le candélabre, posé sur un plan vert, a également un pied cylin-
drique en ivoire et des ornements d'or, parmi lesquels sont remarquables deux
proues de navire, placées latéralement au pied, et entre elles, au milieu, un casque
avec le cimier et les jugulaires. Le fût sort, ainsi que le susdit, d'une espèce de calice
d'or à volutes, sur chacune desquelles est posé un griffon, semblable et symé-
trique l'un à l'autre. A une certaine hauteur le fût sort de deux plateaux ronds,
superposés l'un à l'autre et divisés par un petit espace; sur le plus élevé des deux
sont appuyées d'un côté et de l'autre du fût deux lyres en or. De ce dernier
plateau le fût s' élance d'une espèce de calice d'or. Plus haut encore le fût sort
également d'un autre petit plateau rond avec volutes, sur lesquelles sont posés
deux cerfs semblables et symétriques. Deux bâtons d'or sortent du calice d'or,
posé sur ce plateau dans lequel est planté le fût. Ces bâtons se croisent en se
courbant, et finissent en deux volutes, sur chacune desquelles est posée une petite
figure de femme: celle de gauche est détruite. Au niveau des pieds de ces deux
petites figures on voit un autre plateau rond, sur lequel sont appuyés, des deux
côtés du fût, deux chevaux marins égaux et symétriques. L' extrémité supérieure
du candélabre est détruite en grande partie.

La balustrade, qui sert de fond au pied du candélabre, et qui est découpée
à jour dans la partie supérieure, est ici en ligne droite.

Le compartiment à fond noir, qui est au bas de cette balustrade, contient
deux amours, montés sur des boucs, combattant armés de lances et de boucliers
et deux amours à pied des deux côtés qui clôturent la scène.

Le compartiment à fond violet du socle jaune contient la demi-figure d'un
enfant qui donne à becqueter une branche de palmier à un perroquet.

Dans la 3ème figure on voit reproduit un des deux pilastres divisoires entre
les cubiculum h et i et les alae c et c qui faisaient pendant.

Ici le candélabre , placé sur un plan violet, a un haut pied cylindrique en
ivoire orné d'or ; sur le côté antérieur du pied on voit une petite figure de
femme ailée, en or, placée de face. Elle a dans chacune des mains étendues une
patère, avec laquelle elle donne à boire à deux panthères, qui sont à ses côtés
dans une posture égale et symétrique.

Le fût, formé de bâtons ou baguettes métalliques (or) entrelacées à spirale,
sort d'un calice à volutes. La balustrade, qui sert de fond au pied du candélabre,
et qui est splendidement découpée àjour dans la partie supérieure, suit ici une ligne
courbe, comme dans les pilastres latéraux de l'entrée. Le compartiment à fond
noir en dessous de la balustrade, contient, dans le pilastre nord, les attributs
de Mercure, c'est-à-dire un char attelé d'un mouton, auquel un amour semble
être en train de mettre le licol; sur le char sont le caducée et le pétase ailé.
Dans le pilastre sud il y a les attributs de Bacchus; c' est-à-dire un char attelé
d'une panthère , à laquelle un amour à genoux offre à boire , tenant des deux
mains un bassin; sur le char sont le kantharos et le thyrse. Le compartiment à
fond violet du socle jaune présente, dans le pilastre nord, la demi-figure d'un en-
fant presqu' entièrement effacée; et dans le pilastre sud, la demi-figure d'un enfant
en train de boire dans un grand vase.
 
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