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Dechazelle, Pierre T.
Studii sulla storia delle arti ossia quadro dei progressi e della decadenza della scultura e della pittura presso gli antichi durante le rivoluzioni che agitarono la Grecia e l'Italia (Band 1): Grecia — Venedig, 1835

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https://doi.org/10.11588/diglit.5910#0020
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i

l8 DISCORSO PRELIMINARE

bello un corpo, quando ne scorgevano tutte le
membra foggiate in guisa da eseguire nel modo più
conveniente le proprie funzioni, onde, per valerci
delle parole di Winkelmann: dalV armonica cor-
relazione delle varie parti fra loro e delV insieme
colle partii risultava quell'accordo nel tutto 3 a cui
gli antichi attribuirono il nome di bellezza.

Non è quindi sorprendente per nulla che gli
artisti di una nazione la quale facea sì gran conto
della bellezza, si sforzassero di riprodurla nelle
opere loro, e di aggiungere anzi alle belle pro-
porzioni dei modelli, che dovunque si offrivano ai
loro occhi (i), nelle ceremonie religiose, nei teatri,
nei ginnasii, e specialmente nelle riunioni a quei
giuochi solenni nei quali tante città rivali si di-
sputavano il vanto di avere per figli gli uomini
più robusti; nei quali ogni spettatore, col fremito
d'una irrequieta curiosità, seguiva collo sguardo
tutti i movimenti dell'atleta, di cui la universalità
de' concittadini dovea in qualche modo dividere il
trionfo.

Qual occasione potea darsi più propizia agli
scultori ed ai pittori, attenti agli esercizii della pa-
lestra (*), per istudiare la struttura del corpo urna-

(*) Componevansi principalmente di cinque giuochi, cioè:
la lotta, la corsa, il salto, il lanciare del disco e del gia-
vellotto, ed il pugillato.
 
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