182 SCHIARIMENTI
proposto era Ulisse ed il violento Ajace, che dis-
putavansi il possesso delle armi di Achille: per
qual mai fatalità, sclamò Parrasio vedendo premia-
re il suo antagonista, il valente figliuolo di Tela-
mone deve egli cedere alla fortuna di un avver-
sario così poco degno di stargli a netto.
Timante non poneva mano all' opera che
dopo aver lungamente meditato il soggetto che
aveva a trattare. La esatta osservanza dei costu-
mi, la nobile espressione delle figure, e la aggiu-
statezza con cui faceva concorrere tutti gli ac-
cessori! al perfetto sviluppo del soggetto stesso,
gli valsero il nome di pittore dei saggi ...... Vo-
lendo far concepire agli spettatori del suo qua-
dro che mostrava un Polifemo addormentato,
quanto gigantesca fosse la statura del Ciclope, di-
pinse dei Satiri che misuravano il suo pollice coi
loro tirsi.
Nella composizione del sacrifizio di Ifigenia,
il velo col quale coperse la testa di Agammenone,
lasciava imaginare le angosce cui doveva esser in
preda quel padre sventurato, senza che la vista
delle sue lagrime smentisse la fermezza dell'Eroe,
locchè Plinio ci avverte con quelle parole: Pa-
tris ipsius vultum velavit, quem digne non pote-
rai ostendere (*).
(*) II pittore inglese Reynolds ed il dotto scultore Fal-
conet disapprovarono tale trovato di Timante; nulladi-
proposto era Ulisse ed il violento Ajace, che dis-
putavansi il possesso delle armi di Achille: per
qual mai fatalità, sclamò Parrasio vedendo premia-
re il suo antagonista, il valente figliuolo di Tela-
mone deve egli cedere alla fortuna di un avver-
sario così poco degno di stargli a netto.
Timante non poneva mano all' opera che
dopo aver lungamente meditato il soggetto che
aveva a trattare. La esatta osservanza dei costu-
mi, la nobile espressione delle figure, e la aggiu-
statezza con cui faceva concorrere tutti gli ac-
cessori! al perfetto sviluppo del soggetto stesso,
gli valsero il nome di pittore dei saggi ...... Vo-
lendo far concepire agli spettatori del suo qua-
dro che mostrava un Polifemo addormentato,
quanto gigantesca fosse la statura del Ciclope, di-
pinse dei Satiri che misuravano il suo pollice coi
loro tirsi.
Nella composizione del sacrifizio di Ifigenia,
il velo col quale coperse la testa di Agammenone,
lasciava imaginare le angosce cui doveva esser in
preda quel padre sventurato, senza che la vista
delle sue lagrime smentisse la fermezza dell'Eroe,
locchè Plinio ci avverte con quelle parole: Pa-
tris ipsius vultum velavit, quem digne non pote-
rai ostendere (*).
(*) II pittore inglese Reynolds ed il dotto scultore Fal-
conet disapprovarono tale trovato di Timante; nulladi-