rante quelle feste — (anni 336, prima di G. C.) —,
e mentre i deputati di parecchie città della Gre-
cia presentavano palme trionfali a quel temuto
protettore, che egli cadde assassinato da un gio-
vine officiale delle sue guardie, il quale si ven-
dicò per tal guisa della negatagli giustizia.
La notizia di così strano avvenimento, ri-
destò ad un tratto nel cuore degli Ateniesi quel
sospettoso spirito repubblicano, che l'abbassamento
di lor fortuna aveva in essi compresso più che
distrutto. Si abbandonarono alla gioia alla prima
voce della morte di Filippo, dacché non potevano
dissimularsi che egli non li avrebbe mai lasciati
godere di un ombra di libertà, fuorché a prezzo
di loro condiscendenza ad ogni suo volere......
Credendosi libero da ogni timore, Demostene
ardì mostrarsi in pubblico vestito come nei giorni
festivi , e recitare Y apologia dell' intrepido imita-
tore di Armodio e di Aristogitone. La massa del
popolo nel prendere parte al suo entusiasmo, non
poteva nulladimeno ignorare come il giovine erede
del trono di Macedonia aveva fin da fanciullo
fatto presagire ciò che diverrebbe un giorno, né
abbisognava quindi arrischiarsi a sfidare il suo ri-
sentimento. E di vero le più vigorose misure cal-
marono assai presto quell'imprudente effervescenza.
La fermezza di carattere con cui Alessandro
seppe fin dal principio del suo regno sventare le
macchinazioni ordite intorno a lui. il pronto ca-
e mentre i deputati di parecchie città della Gre-
cia presentavano palme trionfali a quel temuto
protettore, che egli cadde assassinato da un gio-
vine officiale delle sue guardie, il quale si ven-
dicò per tal guisa della negatagli giustizia.
La notizia di così strano avvenimento, ri-
destò ad un tratto nel cuore degli Ateniesi quel
sospettoso spirito repubblicano, che l'abbassamento
di lor fortuna aveva in essi compresso più che
distrutto. Si abbandonarono alla gioia alla prima
voce della morte di Filippo, dacché non potevano
dissimularsi che egli non li avrebbe mai lasciati
godere di un ombra di libertà, fuorché a prezzo
di loro condiscendenza ad ogni suo volere......
Credendosi libero da ogni timore, Demostene
ardì mostrarsi in pubblico vestito come nei giorni
festivi , e recitare Y apologia dell' intrepido imita-
tore di Armodio e di Aristogitone. La massa del
popolo nel prendere parte al suo entusiasmo, non
poteva nulladimeno ignorare come il giovine erede
del trono di Macedonia aveva fin da fanciullo
fatto presagire ciò che diverrebbe un giorno, né
abbisognava quindi arrischiarsi a sfidare il suo ri-
sentimento. E di vero le più vigorose misure cal-
marono assai presto quell'imprudente effervescenza.
La fermezza di carattere con cui Alessandro
seppe fin dal principio del suo regno sventare le
macchinazioni ordite intorno a lui. il pronto ca-