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Dechazelle, Pierre T.
Studii sulla storia delle arti ossia quadro dei progressi e della decadenza della scultura e della pittura presso gli antichi durante le rivoluzioni che agitarono la Grecia e l'Italia (Band 2): Italia — Venedig, 1835

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https://doi.org/10.11588/diglit.5911#0112
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SCHIARIMENTI

I I I

(3)

Livio Andronico fu il primo poeta latino
che aprisse un teatro in Roma, ec.

In Italia, siccome nella Grecia, la poesia si ma-
nifestò dapprima nella letizia delle feste che cele-
bravansi al tempo dei raccolti. Cori di uomini e
di donne, posti sotto padiglioni di verzura, improv-
visavano le lodi degli Dei protettori delle messi e
della vendemmia. I versi che uscivano dalla loro
rustica vena, non espressero sulle prime che i
sensi di una innocente allegrezza. Indicati in ori-
gine sotto il nome di Fescennini o Saturnini, de-
generarono con 1' andar del tempo in equivoci di
parole, oscuri e satirici. Siccome la fama dei più
integri cittadini non era rispettata in quelle can-
zoni estemporanee, i magistrati non esitarono a re-
primerne la licenza.

I giuochi scenici, istituiti assai più tardi, con-
servavano qualche relazione con quelli che n'erano
stati il preludio. Si pensò che siffatte strane feste
varrebbero a placare lo sdegno delle campestri Di-
vinità, al tempo che una malattia contagiosa mie-
teva le vite di non pochi agricoltori, e diffondeva
lo spavento nelle città. Gli abitanti del Lazio fe-
cero venire dall'Etruria dei ciarlatani, i quali, dan-
zando a suono di flauto, intuonavano, negl'intervalli,
 
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