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300 Documenti £4., <5?.
tordrci fiorini il mese di questo Artefice è da commendarsi un’atto generoso ;
poiché ritiratosi da Orvieto a Monte Leone nel mese di Luglio a motivo dei-
la peste , e contrastandosegli la mesata , residuum totius salarii CXVl. slore-
nor. largìtus est d.sabrice. Si scoprì intorno a questi tempi una cava di marmo
bianco in tenuta castri Secebettarum ? più d'una volta si vedono mandati' in-
torno i Maestri a cercar marmi ; e non li cercarono sempre in vano . Nelle
vicinanze d’ Orvieto avevano il macinengo di otti-ora qualità-; il bianco uti-
le peri lavori, di s-eco-nd’ordine , come di fogliami j di muri, e simili ope-
re ; e il rosso , sebbene macchiato , e sbiadito in alcuna- parte : con esso
coprissi i 1 pavimento , e si fecero i gradini , e altre opere grandi , come
ognuno può vedere nella bella conca del Battesimo , che è tutta d’un pezzo :
e si crederebbero di rosso antico alcuni belli pezzi di quella cava ..
Deesi senza fallo attribuire alla calamità dei tempi la scarsezza di noti-
zie , in cui siamo per il corso di quasi quindici anni seguenti ; poiché non
può imputarsi a colpa de5 Notar! , e de1 Camerlinghi , i quali non tralascia-
rono di segnare fedelmente i nomi degli Artefici , che nelle opere anche di
poco momento furono per il corso di questi anni impiegati nella Fabbri-
ca . Eccone le partite , che, siccome di poco rilievo , riferirà senza le gior-
nate , e senza gli anni loro-precisi . M. Francesco Musai cista-, che per ri-
storare i musaici ebbe ventinove fiorini , e tre lire , M. Pietro da Pavia s
che per il Leggìo del Coro ebbe un fiorino , due lire , e dieci soldi . Tp^
nino di M. Antonio Scultore da Orvieto , che aveva quaranta carlini.iTthe-
se . Nel 1434. lavoravano nella Loggia da S-cultori i Maestri FLìippo-di Gio-
vanni , Antonio Giovanelli , Tresoro , e Antonio Fazi con sedici soldi il
Giorno . In tale scarsezza di Artefici, e di opere faceva una gran figura il
più: volte rammentato M. Cristofano , il quale rientrato in grazia de’ Cittadi-
ni y, ordinava ogni cosa a suo piacere (a) » Tutti costoro furono principal-
mente impiegati nel ristorare il Palazzo Apostolico , atteso un Breve di Eu-
genio IV, ai Conservatori della Città , con cui faceva sperare di recarsi a
statare in Orvieto nell5'anno 1444, . . • Il Breve fu spedito da Roma sotto
il dì 26. Novembre 1443. (£)■>
Ih
Es'vero , che Vasari nulla ci dice di que-
sta vaghissima pittura di Gentile : ma gli
si può perdonare in grazia di averci con-
servato iì bellissimo elogio, che fece di un’
altra {*) Madonna da esso dipinta in Roma;
poiché con ogni ragione si può applicare il
detto elogio anche a quella dal medesimo
pittore Ruta nel Duomo di Orvieto.
O) Fedi Vetrari 'vita di Gentile da Fa*
bnano.
(ri „ XV. Aprii» MCCCCXXXVI.Tem-
,, pore SS. . . . Dui. Eligendi PP. IV.omni-
,, bus paté a t qualiter circumspectos vir M.
,, Eristaphorus Fraucisci de Senis habitans
in Urbevet. se conduxit et locavic in Ca-
,, pudmag. Operis et fabrice S. Mi. .. ad
,, laborandum ... lapides et raurandum etc.
„ IX. Febr. MCCCCXXXVIII. quum pro-
,, pter malas temporum dispositiones et
,, perturbationes in Civ. Urbisveteris d. fa-
,, brica . . . non possit sine capite . . . ordi-
,, nari. . . Mi Cristophorus conducatur prò.
,, VII. ssor. ad mensem . .. ( e al 2^. di Set-
,, tembre ) considerata guerra. que ad pre-
,, sens viget. .. reconducatur M. Cristopho-
rus cura suis discipulis . . . et circa lapi-
„ des de Castellana. ... loquatur cuna
,, Cristoforo et fiat quod ei videbitur ,, .
(é) Questo Palazzo ai tempi di Papa Eu-
genio minacciava rovina; ed egli ordinò ,
che
300 Documenti £4., <5?.
tordrci fiorini il mese di questo Artefice è da commendarsi un’atto generoso ;
poiché ritiratosi da Orvieto a Monte Leone nel mese di Luglio a motivo dei-
la peste , e contrastandosegli la mesata , residuum totius salarii CXVl. slore-
nor. largìtus est d.sabrice. Si scoprì intorno a questi tempi una cava di marmo
bianco in tenuta castri Secebettarum ? più d'una volta si vedono mandati' in-
torno i Maestri a cercar marmi ; e non li cercarono sempre in vano . Nelle
vicinanze d’ Orvieto avevano il macinengo di otti-ora qualità-; il bianco uti-
le peri lavori, di s-eco-nd’ordine , come di fogliami j di muri, e simili ope-
re ; e il rosso , sebbene macchiato , e sbiadito in alcuna- parte : con esso
coprissi i 1 pavimento , e si fecero i gradini , e altre opere grandi , come
ognuno può vedere nella bella conca del Battesimo , che è tutta d’un pezzo :
e si crederebbero di rosso antico alcuni belli pezzi di quella cava ..
Deesi senza fallo attribuire alla calamità dei tempi la scarsezza di noti-
zie , in cui siamo per il corso di quasi quindici anni seguenti ; poiché non
può imputarsi a colpa de5 Notar! , e de1 Camerlinghi , i quali non tralascia-
rono di segnare fedelmente i nomi degli Artefici , che nelle opere anche di
poco momento furono per il corso di questi anni impiegati nella Fabbri-
ca . Eccone le partite , che, siccome di poco rilievo , riferirà senza le gior-
nate , e senza gli anni loro-precisi . M. Francesco Musai cista-, che per ri-
storare i musaici ebbe ventinove fiorini , e tre lire , M. Pietro da Pavia s
che per il Leggìo del Coro ebbe un fiorino , due lire , e dieci soldi . Tp^
nino di M. Antonio Scultore da Orvieto , che aveva quaranta carlini.iTthe-
se . Nel 1434. lavoravano nella Loggia da S-cultori i Maestri FLìippo-di Gio-
vanni , Antonio Giovanelli , Tresoro , e Antonio Fazi con sedici soldi il
Giorno . In tale scarsezza di Artefici, e di opere faceva una gran figura il
più: volte rammentato M. Cristofano , il quale rientrato in grazia de’ Cittadi-
ni y, ordinava ogni cosa a suo piacere (a) » Tutti costoro furono principal-
mente impiegati nel ristorare il Palazzo Apostolico , atteso un Breve di Eu-
genio IV, ai Conservatori della Città , con cui faceva sperare di recarsi a
statare in Orvieto nell5'anno 1444, . . • Il Breve fu spedito da Roma sotto
il dì 26. Novembre 1443. (£)■>
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Es'vero , che Vasari nulla ci dice di que-
sta vaghissima pittura di Gentile : ma gli
si può perdonare in grazia di averci con-
servato iì bellissimo elogio, che fece di un’
altra {*) Madonna da esso dipinta in Roma;
poiché con ogni ragione si può applicare il
detto elogio anche a quella dal medesimo
pittore Ruta nel Duomo di Orvieto.
O) Fedi Vetrari 'vita di Gentile da Fa*
bnano.
(ri „ XV. Aprii» MCCCCXXXVI.Tem-
,, pore SS. . . . Dui. Eligendi PP. IV.omni-
,, bus paté a t qualiter circumspectos vir M.
,, Eristaphorus Fraucisci de Senis habitans
in Urbevet. se conduxit et locavic in Ca-
,, pudmag. Operis et fabrice S. Mi. .. ad
,, laborandum ... lapides et raurandum etc.
„ IX. Febr. MCCCCXXXVIII. quum pro-
,, pter malas temporum dispositiones et
,, perturbationes in Civ. Urbisveteris d. fa-
,, brica . . . non possit sine capite . . . ordi-
,, nari. . . Mi Cristophorus conducatur prò.
,, VII. ssor. ad mensem . .. ( e al 2^. di Set-
,, tembre ) considerata guerra. que ad pre-
,, sens viget. .. reconducatur M. Cristopho-
rus cura suis discipulis . . . et circa lapi-
„ des de Castellana. ... loquatur cuna
,, Cristoforo et fiat quod ei videbitur ,, .
(é) Questo Palazzo ai tempi di Papa Eu-
genio minacciava rovina; ed egli ordinò ,
che