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Dodwell, Edward
Alcuni Bassirilievi della Grecia: descritti e pubblicati in otto tavole — Rom, 1812

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https://doi.org/10.11588/diglit.792#0003
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n.

[l Bassorilievo rappresentato nella prima tavola trovasi in Micene in una nicchia trian-
golare sopra la principale porta dell'Acropoli(,). Pausania (,), che lo vide nella presente
situazione , ne parla nel suo viaggio dell* Argolidc , e dice, che si supponea che fosse
opera dei Ciclopi. La pietra rassomiglia al Basalte verde d'Egitto, ma è più tenera. La
sua remota antichità lo rende molto interessante. Lo stile, ed il soggetto sembrano avere
più dell'Egiziano,(3) che del Greco . Il Leone si è creduto , che fosse il simbolo della escre-
scenza del Nilo . Le statue di quell'Animale che vedesi scolpito anche sugli Obelischi a Roma,
sono comuni in Egitto , e furono poscia con altri soggetti di quella contrada introdotti nella
Grecia, dove s'incontrano ancora in gran numero . Io ne trovai uno di marmo bianco fra
le ruine della città di Aixone in Attica, precisamente dello stile di quei di Micene; e noi
sappiamo , che 1' Attica come 1* Argolide fu Colonia degli Egiziani. Due Lioni colossali
furono trasportati da Atene a Venezia (4) : Una gran quantità se ne vede in Atene , e ne*
suoi contorni anche presentemente , ed uno di misura colossale e di bel lavoro alle fal-
de del Monte Imetto , che fu probabilmente come quello del Pireo collocato vicino ad
una fontana (<). I Lioni di Micene rassomigliano a quelli, che sono dipinti su i vasi gre-
ci di terra cotta del genere più antico, ed in uno particolarmente che io posseggo, da
me trovato in un sepolcro vicino a Corinto : Rassomigliano anche ad alcuni Lioni Egi-
ziani , che trovansi in Roma, ma quelli sono apparentemente più antichi, poiché più roz-
zi nei contorni, e meno finiti nei dettagli.

Dopo l'espulsione degl' Inachidi, i Belidi , che si stabilirono nell' Argolide, proba-
bilmente introdussero le arti d'Egitto in quella parte della penisola . Ad essi possono for-
se attribuirsi i Lioni di Micene, la porta dell'Acropoli, e le camere sotterranee o tesori
di Atreo (6), che per la grandezza delle pietre , e per la regolarità della costruzione io
suppongo essere di origine Egiziana , giacché differiscono dalle mura della Città inalzate
da Perseo (7), le quali sono composte di poligoni irregolari . Ma la Camera sotterranea,
che rimane intera , ha altri segni caratteristici, che servono quasi di prova di essere essa
di origine Egiziana ; è fabbricata sugli stessi principj della Gallerìa nella gran piramide non
lontana da Geeza. Le linee sono tutte orizontali, e le pietre avanzano f una sopra l'al-
tra nella stessa guisa, gli angoli interiori tagliati le danno l'apparenza di una volta ; ma
si ha ragione di credere, che la volta fosse ignota egualmente agli Egiziani, che agli an-
tichi Greci.

(s) Ex cosa singolare, che Strabone dica, essere Mice-
ne nel suo tempo talmente distrutta , che non se ne vede-
vano nemeno le traccie ; n^§ vvv ptiJ1' txvot *vpi<rx.i(r8iti ruv
pvK»retiuv iroXtut lib. 8. ma Pausania che viaggiò in Grecia
più di un secolo dopo che scrisse il Geografo, descrive le
fabbriche tuttora esistenti. Molti altri esempi potrei dare
di tale inaccuratezza in Strabone ed in altri antichi Autori.
Livio nella stessa guisa parla di diverse città d'Italia che di-
ce essere al suo tempo sirte vestigiìs, delle quali però se ne
vedono ancora delle grandiose rovine fabbricate prima del
tuo tempo -

(2) Lib. 2. e 16.

(2) Pausan. lib.4. e. 32. parla di alcune statue a Messene
fatte da Artisti di Egitto, e di alcune altre a Sparta di antica e
rozza maniera , da Barthelemy credute statue di stile Egiziano .

(4) Il Sig. Akerblad scoprì due iscrizioni runiche in uno
di quei Lioni. Vedi la sua notizia sur deux inscriptions runi-
ques &c. Paris i?04-

(5) Giulio Polluce mentova le statue di Leoni come guar-
diani delle fontane \iav xp»!'o<pt>ActJ; lib. U. e. o.

(<5) Pausan. lib. 2. e. 16.
(7) Idem loc. cit.
 
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