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Donati, Sebastiano
De' dittici degli antichi profani e sacri: libri III ; coll' appendice d'alcuni necrologi, e calendari finora non pubblicati — Lucca, 1753 [Cicognara, 3215-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8248#0147
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no be' Dittici degli Antichi
Santillana sedente sopra un trono col Divin figlio in grembo.
Sono amendue coronati del solito nimbo, e tengono egual-
mente in mano due globi. Posa la Vergine i piedi sovra un
guanciale nobilmente adornato, esiendoiì forsè allora intro-
dotto il costume di porre sotto i troni, e le sedie de'So-
vrani un piumaccio invece di suppedaneo {a). Le alsistono
a'fianchi due Cherubini guerniti di sei ale , come vide Esaia
i Serafini, che circondavano il grande e maestoso trono dell'
Akisiimo (b). Avendo poi quelli Cherubini le loro ali ripiene
di molti occhi, e posando i piedi sovra due ruote di milte-
xiosi giri composte: si può credere, che lo Scultore abbia
voluto in qualche modo esprimere la misleriosa visione avuta
da Ezecbielle al Fiume Cobar (c) . I loro capelli son lunghi,
e tutti pendenti da una sola parte del capo; perchè i piti
nobili e ragguardevoli personaggi forsè allora eran soliti a__.
portargli in tal guisa (d).
Nel ripartimento di mezzo sono le immagini di tre Santi
Arcivescovi , cioè di Gregorio, Silvessro , e Flaviano velìiti
di abito Sacro e Pontificale con sopra il pallio detto da'Greci
ejpotpépiov, cioè sovrornerale (e). Il primo di elsi tiene le
mani
(a) Un simil guanciale vedesi sotto i piedi di Balduina Impera-
dorè effigiato in un sigillo d'un suo diploma riportato dal pu-Cange
nell'opera delle samiglie Bizantine pag.n6.edie. Venet.
(b) Cap.vi.i. Serapbim slabant supcr illudi sex alae unì, & sex
ai.te alteri &c.
(c) Cap.i. ij. seqq. Cap.x. 9. vidi, ecce cjuaiuor rotae jttxtx
cherubini &c. & Vid. v.io, 1 r. il i3.16. Cumqtte ambularent cberubimt
ibant pariter (£" rotae juxta ea: & cum elevarent cherubini alai suat, ut
exaltarentur de terra , non rejìde!>ant rotae, [ed & ipsae juxta erant.
(d) Ved. Buonxrrmt. nella spiegazione di questo Dittico.
(e) Predo i Greci tutti i Vescovi indisferentemente portano il
Pallio, laddove pretto i Latini, oltre i Metropolitani, anno il pri-
vilegio di portarlo in Italia i soli Vescovi di Ostia , di Pavia , e di
Lucca , 1' ultimo de*quali fu da Benedetto XIH. decorato della dignità
Arcivescovile . Il Pallio secondo S. lsii9ro Pelusìota Ub.t, episs.116.
lignifica la pecorella smarritasi , che trovata dall' amorosiilìmo Buon-
pastore , se la pose attorno al collo per ricondurla all'ovile . I Pallj
poi, che dal Romano Pontefice si mandano agli Arcivescovi, da an-
tichisfimo tempo si fabbricano in quella guisa. Fannosi adunque di
lana di candidi agnelli, i quali nel giorno di S. Agntft nella Chiesa
a lei
 
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