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PRIMO CORTILE

Con le pietre inscritte dell’atrio e con poche altre nei
passaggi al secondo cortile, le iscrizioni qui raccolte,
specialmente sotto il porticato, costituiscono il lapi-
darium bolognese che certo, sia per il numero che per
la importanza dei monumenti, occupa uno dei posti più
cospicui tra le altre raccolte epigrafiche dei Musei del-
l’Italia settentrionale.
Le iscrizioni del fiume Reno sono esposte sotto le
arcate d, b, p-y (lati ovest e nord), altri cippi e fram-
menti architettonici sono poggiati o alle colonne o in
terra tra le colonne stesse; infine altri cippi, provvisti
solo delle indicazioni delle misure delle tombe, sono
disposti lungo e dentro le aiuole del giardino. Nelle
arcate suddette sono altre epigrafi di provenienza bolo-
gnese, sia della città che del contado, e a contenere
epigrafi bolognesi sono pure adibite le arcate 111-0 (lato
est): di provenienza non bolognese sono invece i monu-
menti epigrafici delle arcate e-i (lato sud).
Are. d a d. dell' ingresso. Tre belle epigrafi del
Reno riferibili ad un M. Pescennio Massimo, a certi
Petronio Paolo e Pompullena Seconda, ad un T. Decimio
Primo.
Are. b a s. dell’ ingresso. Cinque colonne milliari
già sulla via Emilia. La prima, frammentata, da Rastellino
presso Castelfranco, è dell’età di Magnenzio (350 d. C.) ;
la seconda da Borgo Panigaie ricorda M. Emilio Lepido,
primo costruttore della via Emilia, con la indicazione

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