GUIDA DEL MUSEO CIVICO DI BOLOGNA
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cucchiai, anelli-sigilli, fibule, campanelli, chiavi, spatole
di osso, compassi, aghi crinali, pesi a forma di anfore,
bilancie con pesi quadrangolari e rotondi, stadere di
bronzo coi contrappesi a forma di busti umani e di
protomi bestiali.
Sezione superiore. Ampia e pregevole raccolta di
bronzetti, sia di animali che di personaggi umani e
divini; prevalgono tra le statuette quelle rappresentanti
la Vittoria, Cupido, i Lari, la Fortuna col timone e col
cornucopia; si aggiungano le figure di gladiatori, di
Arpocrate e di varie divinità del Pantheon romano.
Raccolta di utensili di bronzo di uso domestico;
recipienti, lucerne ecc. In alto è notevole una grande
rana di marmo nero, forse ornamento di fontana, perchè
è traforata nel senso dell’altezza.
Vetrina I: Sezione inferiore. Ricca raccolta di lu-
cerne fìttili; alcune di esse sono provviste dei nomi dei
fabbricanti, altre hanno figurazioni varie di esseri divini
ed umani, di scene mitiche e realistiche.
Vasi fìttili con ornati dipinti (della forma di idria)
dall’Egitto dell’età alessandrina o tolemaica (sec. Ili
a. C.), che rappresentano l’ultima fase a cui perviene
la pittura vascolare nell’antichità classica; servivano
questi vasi da cinerari, come risulta specialmente dai
rinvenimenti della necropoli di Hadra presso Alessandria.
Due curiosi vasi cinerari fittili, in cui sono indicate
plasticamente le parti del volto umano; la loro prove-
nienza è ignota e rientrano nella serie di urne consimili,
trovate specialmente nel territorio del Reno ed in Italia
a Verona, a Viterbo, a Pompei (sec. I e II d. C.).
Sezione superiore. Piatti e vasi minori fìttili di forme
svariate, che servivano da corredo funebre nelle tombe.
Grandi recipienti di vetro (anfore panciute, botti-
glioni quadrangolari) già usati come urne cinerarie ;
alcuni di questi recipienti contengono tuttora i resti
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cucchiai, anelli-sigilli, fibule, campanelli, chiavi, spatole
di osso, compassi, aghi crinali, pesi a forma di anfore,
bilancie con pesi quadrangolari e rotondi, stadere di
bronzo coi contrappesi a forma di busti umani e di
protomi bestiali.
Sezione superiore. Ampia e pregevole raccolta di
bronzetti, sia di animali che di personaggi umani e
divini; prevalgono tra le statuette quelle rappresentanti
la Vittoria, Cupido, i Lari, la Fortuna col timone e col
cornucopia; si aggiungano le figure di gladiatori, di
Arpocrate e di varie divinità del Pantheon romano.
Raccolta di utensili di bronzo di uso domestico;
recipienti, lucerne ecc. In alto è notevole una grande
rana di marmo nero, forse ornamento di fontana, perchè
è traforata nel senso dell’altezza.
Vetrina I: Sezione inferiore. Ricca raccolta di lu-
cerne fìttili; alcune di esse sono provviste dei nomi dei
fabbricanti, altre hanno figurazioni varie di esseri divini
ed umani, di scene mitiche e realistiche.
Vasi fìttili con ornati dipinti (della forma di idria)
dall’Egitto dell’età alessandrina o tolemaica (sec. Ili
a. C.), che rappresentano l’ultima fase a cui perviene
la pittura vascolare nell’antichità classica; servivano
questi vasi da cinerari, come risulta specialmente dai
rinvenimenti della necropoli di Hadra presso Alessandria.
Due curiosi vasi cinerari fittili, in cui sono indicate
plasticamente le parti del volto umano; la loro prove-
nienza è ignota e rientrano nella serie di urne consimili,
trovate specialmente nel territorio del Reno ed in Italia
a Verona, a Viterbo, a Pompei (sec. I e II d. C.).
Sezione superiore. Piatti e vasi minori fìttili di forme
svariate, che servivano da corredo funebre nelle tombe.
Grandi recipienti di vetro (anfore panciute, botti-
glioni quadrangolari) già usati come urne cinerarie ;
alcuni di questi recipienti contengono tuttora i resti