Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Ducati, Pericle
L' Italia antica: dalle prime civiltà alla morte di Cesare (44 a. C.) — Milano, 1936

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.42162#0177
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
CONTRIBUTI GRECI ALLA CIVILTÀ ITALIANA

147

sec. VI il reggimento fosse autocratico con un tiranno; questi sarebbe stato Terone,
un audace che, secondo uno stratagemma narratoci da Polieno (Stratagemmi, I, 28, 2),
si sarebbe reso padrone della sua città. Ma l’attribuzione di questo Terone agli avve-
nimenti selinuntini tra il 580 ed il 576 a. C., se è probabile, non è del tutto sicura.
Contributo della Grecia alla civiltà italiana;
INFLUSSI DELLA RELIGIONE ELLENICA
Cospicuo fu il contributo dato dalla Grecia per mezzo delle sue colonie allo sviluppo
della civiltà della nostra Italia; è la luce limpida della cultura ellenica, che risplende nella
parte meridionale della penisola da Taranto a Cuma e in grandissima parte della Sicilia;
questa luce ha riflessi sulle altre popolazioni d’Italia, si riverbera più vivida nel territorio
dell’antica Etruria, ma getta bagliori e nel Lazio e su lungo l’Adriatico, anche nell’ampia
valle del Po. Fu contributo cospicuo e nobilissimo, sia nella religione, sia nei campi del
diritto, dell’economia, della politica, sia nelle varie attività dell’intelletto, nella scienza
e nella filosofia, nella poesia e nelle arti.
I numi di Omero fanno il loro trionfale ingresso in terra italiana e prendono dimora
nei santuari, nei templi rinnovellantisi sempre più grandiosi, dominatori dentro le acro-
poli, appariscenti da lontano ai naviganti sopra i promontori battuti dalle onde, o quasi
sottratti allo sguardo profano nelle convalli dentro il folto del verde delle piante. Tra
questi numi aveva una spiccata importanza Apollo; era egli il dio di ogni colonizzazione,
era il dio fondatore, cioè archegètes; si ricordi l’altare di questo nume dinanzi alle mura
della colonia primigenia, di Nasso, e si ricordi come al santuario apollineo di Delfi si
ricorresse per i più importanti
avvenimenti della vita di cia-
scuna colonia. Ma il dio Apollo
assume caratteri speciali secon-
do le varie città; cosi a Taranto
il leggendario eroe eponimo,
tratto a salvamento a terra sulla
groppa di un delfino, è identico
ad Apollo Delfinio o all’Apollo
Giacinto, che era poi l’Apollo
del paese di origine, cioè iT dio
venerato ad Amicle in Laconia.
Ma, oltre ad Apollo, oltre a
Zeus, sommo iddio dell’Olim-
po, veneratissimo, si deve no-
tare che in ogni colonia era la
presenza di culti derivati dalla
città fondatrice. Cosi il culto di
Hera, che aveva si spiccata im-
portanza presso le stirpi achee,
ci si appalesa in colonie achee;
si può far menzione del san-
tuario di Hera argiva sul Seie,
ma questa dea corrisponde ap-


92. Statere di Crotone (OPO) col tripode apollineo. Seconda metà
del sec. VI a. C.


93. Statere di Caulonia (LAVA): con la figura dell’eroe eponimo
Kaylos, impugnante una pianta di kaylòs e sostenente una minuscola
figura di genio; a destra, un cervo. Seconda metà del sec. VI a. C.
 
Annotationen