LOTTE CON EQUI E VOLSCI
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contro gli Etruschi ,e in
tal modo i Latini diventa-
rono contro i popoli mon-
tanari, come un baluardo
che chiudeva le due mag-
giori vie d’invasione, quel-
la dell’Amene a nord con
Tivoli, quella del Sacco a
sud con Palestrina. Un se-
condo atto diplomatico fu
l’alleanza di Roma con gli
Ernici, popolazione assai
forte suddivisa in vari cen-
tri tra il Liri ed il Sacco
(Capitulum, oggi Piglio,
Anagni, Ferentino, Ala-
tri, Veroli); la data tradi-
zionale di entrata degli
Ernici nel patto di allean-
za romano-latina è il 487.
Altro atto diplomatico:
l’alleanza sabina. Nel 460
il sabino Appio Erdonio
aveva potuto impadronirsi
del Campidoglio, tuttavia
non aveva potuto conser-
varlo; dopo il 449 Roma,
che era in parte città sa-
bina, si accorda coi Sabini,
accentuando in tal modo
la sua funzione di sbocco
commerciale del popolo sabino sul Tevere e perciò sul mare. Vi è dunque respiro per
Roma verso nord-est. Finalmente, quarto atto diplomatico, si ha la alleanza tra Roma
e Cerveteri, in cui Cerveteri, passando al di sopra dei vincoli etnici e badando solo ai
propri interessi economici, si allea con Roma; Veio è in tal modo tagliata via del tutto
dal lido tirrenico.
190. La porta Sanguinaria di Ferentino (città degli Ernici); si osservi la
costruzione ciclopica sormontata à&Wopus quadratimi con l’archivolto del-
l’epoca romana (sec. IV a. C.). In originela porta era chiusa orizzontalmente
con un grosso monolito. {Fot. Moscioni)
Lotte con gli Equi e coi Volsci
Tra gli avvenimenti guerreschi, che spiccano per importanza in questo agitato periodo
di Roma, la quale fieramente tiene testa a tanti nemici, è, prima di tutto, la battaglia
dell’Algido, la cui data tradizionale è il 431. Il dittatore A. Postumio Tuberto riesce a
far sloggiare dal passo dell’Algido tra il bacino del Tevere e quello del Sacco-Liri gli
Equi,guidati da Vettio Messio. Questa vittoria apre la via ai Romani nella valle del Sacco
e distacca gli Equi dai Volsci; dà infine la possibilità ai Romani di iniziare la controf-
fensiva sia verso gli uni che verso gli altri. Verso gli Equi con la riconquista di Labici
(Monte Compatri) nel 418, di Boia (Zagarolo?) nel 415, città latine già cadute nelle mani
degli Equi, i quali, con ulteriori fatti di arme, furono resi del tutto inoffensivi, onde ri-
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contro gli Etruschi ,e in
tal modo i Latini diventa-
rono contro i popoli mon-
tanari, come un baluardo
che chiudeva le due mag-
giori vie d’invasione, quel-
la dell’Amene a nord con
Tivoli, quella del Sacco a
sud con Palestrina. Un se-
condo atto diplomatico fu
l’alleanza di Roma con gli
Ernici, popolazione assai
forte suddivisa in vari cen-
tri tra il Liri ed il Sacco
(Capitulum, oggi Piglio,
Anagni, Ferentino, Ala-
tri, Veroli); la data tradi-
zionale di entrata degli
Ernici nel patto di allean-
za romano-latina è il 487.
Altro atto diplomatico:
l’alleanza sabina. Nel 460
il sabino Appio Erdonio
aveva potuto impadronirsi
del Campidoglio, tuttavia
non aveva potuto conser-
varlo; dopo il 449 Roma,
che era in parte città sa-
bina, si accorda coi Sabini,
accentuando in tal modo
la sua funzione di sbocco
commerciale del popolo sabino sul Tevere e perciò sul mare. Vi è dunque respiro per
Roma verso nord-est. Finalmente, quarto atto diplomatico, si ha la alleanza tra Roma
e Cerveteri, in cui Cerveteri, passando al di sopra dei vincoli etnici e badando solo ai
propri interessi economici, si allea con Roma; Veio è in tal modo tagliata via del tutto
dal lido tirrenico.
190. La porta Sanguinaria di Ferentino (città degli Ernici); si osservi la
costruzione ciclopica sormontata à&Wopus quadratimi con l’archivolto del-
l’epoca romana (sec. IV a. C.). In originela porta era chiusa orizzontalmente
con un grosso monolito. {Fot. Moscioni)
Lotte con gli Equi e coi Volsci
Tra gli avvenimenti guerreschi, che spiccano per importanza in questo agitato periodo
di Roma, la quale fieramente tiene testa a tanti nemici, è, prima di tutto, la battaglia
dell’Algido, la cui data tradizionale è il 431. Il dittatore A. Postumio Tuberto riesce a
far sloggiare dal passo dell’Algido tra il bacino del Tevere e quello del Sacco-Liri gli
Equi,guidati da Vettio Messio. Questa vittoria apre la via ai Romani nella valle del Sacco
e distacca gli Equi dai Volsci; dà infine la possibilità ai Romani di iniziare la controf-
fensiva sia verso gli uni che verso gli altri. Verso gli Equi con la riconquista di Labici
(Monte Compatri) nel 418, di Boia (Zagarolo?) nel 415, città latine già cadute nelle mani
degli Equi, i quali, con ulteriori fatti di arme, furono resi del tutto inoffensivi, onde ri-