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Bodrero, Emilio; Ducati, Pericle; Istituto Nazionale per le Relazioni Culturali con l'Estero <Rom> [Editor]
Italia e Grecia: saggi su le due civiltà e i loro rapporti attraverso i secoli — Firenze, 1939

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https://doi.org/10.11588/diglit.42576#0171
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LUCREZIO COME INTERPRETE DELLA PILOSOFIA DI EPICURO

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la sua salvezza, sia nella sua prima generazione, sia per il suo
ulteriore allevamento e la sua educazione ».
È dunque certo che questo motivo appariva nel Protrettico
di Aristotele, e di lì con probabilità lo prese Cratete, non meno
dell’autore dell’Asswco; e certamente a proposito di tale motivo
aristotelico polemizzò Epicuro, e, sulla scorta di Epicuro, Lucre-
zio. Piuttosto rimane a vedere se Giamblico, come fece altrove,
non ha qui riassunta, piuttosto che esposta integralmente, l’argo-
mentazione di Aristotele; o se Aristotele stesso, come ha fatto
altra volta, non ha ripreso questa osservazione in altro luogo del
Protrettico, a proposito della argomentazione contro l’edonismo
(che ho mostrato1 del suo Protrettico aver fatto parte ed essere
rimasta a fondamento delle posteriori polemiche delle altre scuole
contro la dottrina epicurea); il che parrebbe assai probabile dal
confronto fra l’Assioco (che ho mostrato sopra p. 129 derivare,
per altri motivi, dal Protrettico) ed il passo di Cratete, il quale
Cratete, oltre tutto, del Protrettico, come vedemmo (v. p. 128), era
un grande ammiratore e diffonditore. Naturalmente non si può
escludere anche che Aristotele, come fece più volte, abbia ripreso
questo motivo del suo Protrettico altrove, sia nel De philosophia,
sia in altra delle opere perdute. Mi auguro perciò che, come molte
altre volte mi è accaduto, mi sia dato in futuro di poter giungere
a trovare nuove conferme che mi aiutino a rispondere a queste
domande. Per ora ad ogni modo è già assai importante l’aver po-
tuto giungere a provare la dipendenza di Epicuro e Lucrezio, e
probabilmente dell’Asswco e di Cratete, da questo motivo ari-
stotelico.
E che veramente questo motivo derivi dalle opere perdute di
Aristotele posso anche confermare con lo studio del De opificio
Dei di Lattanzio, da cui, come vedemmo (v. p. 124 sgg.), si ricava
l’argomentazione di Epicuro contro Aristotele tratta dai crucci
che importa l’educazione. Orbene, nel capitolo precedente di quel-
l’operetta di Lattanzio (cap. II) si riprende appunto il tema, che
io ho provato essere del Protrettico,2 del confronto fra la condi-
zione degli animali, a cui la natura ha dato altre qualità superiori
a quelle dell’uomo per provvedere alla loro salvezza, e quella del-
l’uomo a cui ha data la ragione. Ed è assai interessante che nello
stesso capitolo III appaia un motivo, sinora esso pure non notato,
che si trova altrove in scritti che provengono dal Protrettico ;
cioè, non solo l’osservazione che, sebbene l’uomo sia meno forte

1 Vedi il mio Aristotele perduto, I, p. 336 sgg.; 369 sgg.
2 Vedi sopra p. 126 n. 2 e qui sotto p. 137 sgg.
 
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