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Bodrero, Emilio; Ducati, Pericle; Istituto Nazionale per le Relazioni Culturali con l'Estero <Rom> [Editor]
Italia e Grecia: saggi su le due civiltà e i loro rapporti attraverso i secoli — Firenze, 1939

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https://doi.org/10.11588/diglit.42576#0296

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GENNARO MARIA MONTI

che nel 1147 prende Corfù, ove lascia una guarnigione di mille uo-
mini e si dirige verso la Grecia : dopo minori occupazioni, tale flotta
penetra nel golfo di Corinto e un suo corpo di occupazione prende
e saccheggia Tebe e Corinto, due fra i più importanti centri com-
merciali : il bottino è enorme e numerosi i prigionieri, sì che, al
ritorno, a dire di un cronista greco, i « vascelli da guerra erano
tanto carichi da avanzare a pena e parevano navi mercantili » ?
Due anni dopo, l’imperatore, Manuele Comneno, muovendo alla
riscossa (alleatosi con Venezia e con l’Imperatore Federico I),
assedia Corfù: ma allora Ruggiero, per liberare l’isola, tenta
l’audace diversivo di attaccare il nemico nei suoi stessi territori,
e non solo nella costa greca, ma perfino nella sua stessa capitale.
Malgrado una sconfitta subita da un’armata veneto-bizantina, qua-
ranta navi normanne raggiungono Costantinopoli e saccheggiano
alcuni porti della costa asiatica del Bosforo. Anche questa volta,
però, i Normanni perdettero le loro conquiste e Corfù fu ripresa
dall’ Impero : ben vero, anche la grandiosa alleanza anti-norman-
na, per la non meno grandiosa controffensiva diplomatica di Rug-
giero II, non ebbe i suoi effetti e il Re, morendo nel febbraio 1154,
lasciò a suo figlio Guglielmo uno Stato potente.
Guglielmo I, dopo vane trattative di accordi, continuò la tra-
dizionale politica anti-bizantina : 1 2 nella prima fase della guerra
(1155), un’armata imperiale invade la Puglia, ma nel 1156 sono
ritolte Brindisi e Bari ai nemici e nell’anno seguente una spedi-
zione di 140 galee e 24 navi da carico è inviata contro le coste
greche: nel giugno, essa giunge nelle acque di Negroponte, ove
vince e cattura la flotta avversaria, saccheggia e distrugge quella
città e altre vicine, e ritorna — pare — avanti Costantinopoli. La
flotta vincitrice ritorna in patria nel settembre e poco dopo è sti-
pulata pace fra le due potenze.
Ma pace certo non poteva durare fra così aspri nemici, ed
ecco che, di nuovo, nel 1185, il nuovo re Guglielmo II tenta una
grande spedizione per conquistare T Impero : non si tratta più di
invio di flotte più o meno agguerrite come nei tempi dei primi
due Re di Sicilia, ma di un tentativo potente, affine a quello che,
con migliore fortuna, farà nel 1204 la Quarta Crociata: e sembra
che ben 300 navi e 80.000 uomini, di cui 5000 cavalieri, formas-
sero le forze regolari, oltre le irregolari. In giugno i Normanni
conquistano Durazzo; in agosto, dopo una lunga marcia, asse-

1 Chalandon, II, p. 137.
2 Cfr. anche G. B. Siragusa, Il Regno ài Guglielmo I in Sicilia, Palermo,
Sandron, 1929, pp. 98-104.
 
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