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Ducuing, François [Editor]
L' Esposizione Universale del 1867 illustrata: pubblicazione internazionale autorizzata dalla commissione imperiale dell'esposizione — Mailand [u.a.], 1867

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https://doi.org/10.11588/diglit.3381#0537
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U ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.

535

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del Campo di Marte un modello^ di scuola
da villaggio.

Forse è penoso per la Francia il vedere
l'istruzione primaria svilupparsi tanto at-
tivamente fra i nostri vicini , mentre
in molte delle nostre comuni, i con-
tadini lasciano i loro figli in una completa
ignoranza, o che la comune sia troppo
povera per mantenere una scuola, o che
la necessità dell'istruzione non sia ancora
stata compresa.

Fa d'uopo convenire che, da questo lato,
la Germania ci ha avanzati — In oggi si
può percorrere la Prussia, la Baviera, il
Wiirtemberg, la Sassonia, l'Hannover, i du-
cati, le città libere, tutto quello infine che
costituisce la Confederazione germanica,
e non si troverà un contadino che non
sappia leggere e scrivere. Guardate invece
alle nostre campagne !

Perchè tanta istruzione da una parte, —
e cosi poca dall' altra ?

Federico il Grande fu il primo che ebbe
l'idea di rendere l'istruzione obbligatoria.
Comparve un -edito energicamente moti-
vato , e già tutti si preparavano a farlo
eseguire, allorché sopravennero le guerre
che occuparono quasi tutto il suo regno.
La guerra è poco protettrice dell' istru-
zione. Sotto un regno tanto bellicoso, l'e-
dito fu male eseguito. I successori di Fe-
derico, preoccupatissimi a mantenere l'in-
tegrità del loro territorio , lasciarono da
parte una quistione la quale non è che
una sorgente di pericoli per un potere
assoluto, e non diventa feconda di risul-
tati se non fra un popolo libero.

Dopo la pace di Tilsitt, la Prussia si ri-
costituiva su nuove basi. Uomini di alta
intelligenza gettarono le fondamenta nuove
del suo organismo politico, della sua am-
ministrazione, delle sue finanze, — ed al-
tresì della sua istruzione. Si richiamò l'e-
ditto di Federico, e fu portato in vigore.
L'istruzione primaria fu dichiarata obbli-
gatoria. Tale misura violenta coercitiva,
impiegata in un'epoca di semilicenza in-
trodotta dalla guerra, incontrò a tutta
prima gravi ostacoli nelle popolazioni delle
campagne, come quelle che dovevano sop-
portarne per le prime gl'inconvenienti. Ma
di mano in mano che si formavano nuove
generazioni gl'inconvenienti scomparvero,
— mercè intelligenti misure,— ed emersero
soltanto i vantaggi serj, reali, palpabili,
ed in oggi è solo nei fanciulli che si ma-
nifesta una ripugnanza — (che noi tutti
conoscemmo) — per la scuola. I genitori,
lungi dall' opporvisi, vedrebbero una ves-
sazione in un cambiamento di sistema.

Tali idee tanto profondamente radicate
in Prussia stentano ad acelimatizzarsi in
Francia.

Non voglio ricordare il celebre mani-
festo di un ministro francese, allora ben
intenzionato, la cui energica iniziativa fu
repentinamente rotta da una protesta non
meno energica che gli oppose, venti-
quattro ore dopo, il giornale ufficioso.

Aimè! in Francia noi siamo al punto di
comprendere i vantaggi di un sistema, di

sentirne i pericoli, e non saper prendere
il giusto mezzo, il quale, rispettando certe
ripugnanze, dando soddisfazione a lodevoli
aspirazioni, riserva e prepara 1' avvenire.

Per conciliare il nostro odio contro tutto
quello che ci viene imposto, col nostro
amore del suffragio universale, bisognerà
forse aspettare che tutti i francesi siano —
per diritto e per dovere — soldati? So, infatti
che ogni individuo il quale passa pel reg-
gimento, segue i corsi d'istruzione pri-
maria, e non torna alla sua casa che non
sappia leggere e scrivere. Ma bisogna pro-
prio aspettare che la Francia intiera passi
sotto le bandiere, per essere, —■ al punto
di vista dell'istruzione — all'altezza della
Prussia ?

La Prussia decretò l'istruzione obbliga-
toria. Ma comprese che prima di tutto
bisognava rispettare gl'interessi più viva-
mente colpiti da quest'obbligo, vale a dire,
le popolazioni delle campagne.

Gli abitanti della città si prestano fa-
cilmente ad una misura che ritiene alla
scuola i loro figli, i quali in seno alla fa-
miglia sarebbero per loro d'imbarazzo.

Nelle campagne per lo contrario i fan-
ciulli di 8, 10, 12 anni possono essere
utilmente impiegati ai lavori agricoli. Così
nei villaggi l'istruzione si adatta alle esi-
genze dei lavori, dimodoché nell'inverno,
all'epoca del riposo per le popolazioni ru-
rali, i corsi delle scuole ritengono i fan-
ciulli dalle nove ore a mezzogiorno e dalle
due alle quattro, — all'estate per lo con-
trario, le .lezioni cominciano alle cinque o
sei ore, per terminarsi due o tre ore dopo.
Così che per le otto e nove ore il fanciullo
è restituito alla propria famiglia ; v'ha an-
cor di più : all' epoca della messe, del rac-
colto delle patate, della vendemmia hanno
luogo delle vacanze che sono sempre cal-
colate in modo da non privare i parenti
dell' ajuto de' propri figli.

Del resto, bisogna conoscere come sono
organizzate queste scuole primarie per
ben comprenderne i vantaggi e vedere
come esse possono soddisfare ai legittimi
interessi generali, senza offendere né l'au-
torità paterna, né gli interessi delle fa-
miglie.

Prenderò per modello la scuola di Mun-
sterberg in Slesia. Munsterberg è una pic-
cola città di 5500 anime, divise in 4000
cattolici, 1500 evangelici (cioè protestanti).
Questa piccola città non conta meno di
quattro scuole: 1.° una normale destinata
a formare i professori per le scuole pri-
marie ; 2.° una scuola primaria composta
di undici classi per i cattolici; 3.° una
scuola composta di tre classi per gli evan-
gelisti; queste due scuole sono mante-
nute a spese della comune; 4.° finalmente,
una scuola primaria evangelica mantenuta
a spese dello Stato, come la scuola nor-
male, alla quale è annessa, e che si di-
vide in tre classi.

Questa scuola può servire di modello ,
ed infatti, dessa fu creata a tale scopo.
Gli allievi dei due sessi vi sono riuniti.
Le lezioni vengono date dagli allievi più

distinti della scuola normale, sotto la di-
rezione di uno dei professori della mede-
sima scuola.

La casa esposta dal ministero prussiano
è una scuola completa. È composta di un
sol piano innalzato da terra da alcuni gra-
dini. Il disegno che ci fu comunicato e
che accenna ad una scala, indica che que-
sta installazione, completa per sé stessa,
può tuttavia svilupparsi maggiormente. Lo
stabilimento, semplicissimo, ma bene di-
stribuito, si apre con un vestibolo che da
accesso da una parte alla scuola, dall' al-
tra all'appartamento del maestro. L'ap-
partamento, ridotto alle più modeste pro-
porzioni, si compone di una sala da pran-
zo, d'una cucina, d'una camera da letto
ed un gabinetto da lavoro. E difficile il
fare di meno.

La sala destinata alla classe è un pa-
ralellogrammo, lungo dieci metri, largo sei
alto di soffitto, bene arieggiato e rischia-
rato , ammobiliato con tavole e panche
per gli allievi, una tavola eretta su di un
palchetto pel maestro, una lavagna posta
sul cavalletto per le composizioni, finalmente
due busti, l'uno del re di Prussia, l'altro
della regina Augusta. I muri sono tutti
ricoperti da carte geografiche, le tavole
da libri in uso nelle scuole primarie, da
album, scritture e disegni mandati all'e-
sposizione dalle diverse scuole di Prussia.
Questi album che non racchiudono altro
fuori delle composizioni di fanciulli dai
dodici ai quattordici anni, ci dimostrano
una superiorità reale sugli allievi delle
nostre scuole.

Tale scuola è destinata ad una sola
classe; ma allorché si sa che l'istruzione
è obbligatoria dai sei fino ai quattordici
anni, si comprenderà facilmente che il
maestro deve stabilire fra suoi allievi delle
divisioni e suddivisioni, basate natural-
mente tanto sull'età quanto sull'attitudine
e progressi dei discepoli. Questa scuola,
come tutte quelle della Germania in ge-
nerale, è destinata per ambo i sessi.

È per tal modo che l'istruzione egual-
mente diffusa in egual misura fra uomini
e donne, permette alle intelligenze meglio
dotate di prendere più tardi nella vita la
superiorità che loro appartiene.

Dissi che in una sola classe sono riuniti
tutti gli allievi delle otto classi differenti.
Quantunque però riuniti, 1' insegnamento
varia ; tocca quindi al signor maestro sa-
per dare a tutte le suddivisioni stabilite
nella propria classe quell'insegnamento
che meglio conviene ad ognuna di esse.
Tutta l'istruzione si compie in iscuola.
Una volta che i fanciulli siano esciti dalla
scuola appartengono ai loro parenti; non
hanno più da occuparsi né di lezioni da
imparare, né doveri da fare.

In alcune provincie industriali, il tempo
degli studi è ridotto da sei ad otto anni,
ma alla condizione di seguire certi corsi
speciali, i quali danno agli allievi delle
nozioni generali di meccanica.

Il modello di stabilimento che la Prus-
sia espone sotto il titolo modesto: « Scuola
 
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