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L' ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.
sta condizione di flessibilità, senza la quale
il camminare diventa penoso, nacque la
distinzione fra le calzature da uomo e
quelle da donna.
La calzoleria ha suoi artisti al pari
dell'ebanisteria e dei bronzi. Si osservano
all'Esposizione alcuni capilavori di forma
e d'ornamento per
gli uomini, ma il pie-
de grazioso delle si-
gnore ispira per cer-
to maggiormente l'o-
peraio.
L'arte della calzo-
lerianon fu mai spinta
tanto lontana quanto
ai nostri giorni ; e
malgrado i tacchi ros-
si di Luigi XV, più
eccentrici che grazio-
si , bisogna dare la
palma ai nostri fab-
bricatori moderni.
Oggetto di prima ne-
cessità, la calzoleria
non dimenticò che a
fianco dell' arte sta
l'industria, la quale
pe' suoi metodi più
economici deve sod-
disfare tutte le bor-
se e tutte le esigenze.
Crederebbesi che
la Francia, la quale
esporta per 40 milio-
ni di franchi all'anno
in calzature, possieda
ancora alcune loca-
lità dove è sconosciu-
to questo oggetto di
abbigliamento ?
L'Austria migliorò
grandemente la sua
fabbrica di calzole-
ria ; i suoi stivali in
cuoio verniciato di
Worms e diMagonza,
meravigliarono i no-
stri industriali più
competenti, e li mi-
nacciano di una seria
concorrenza. La Prus-
sia non fece alcun
progresso. L'Inghil-
terra produce in ge-
nerale calzature pe-
santi e comuni; l'A-
merica fabbrica atut-
to vapore, ma senza
arte. È il paese del Times is money, e gli
schiavi emancipatisicalzanosenza guardare
troppo pel sottile al colore ed alla forma.
L'Italia ha qualche abile industriale a
Torino, Milano e Bologna, molto più che
non a Firenze. In Spagna sonvi troppi san-
dali, ed in Turchia le pappucce dorate ol-
tremisura , ma ampie e che allargano il
piede; cosa del resto facile a comprendersi,
giacché essi levano le loro calzature, lad-
dove,per rispetto alla Divinità, noi caviamo
il cappello.
La China non espose alcuna calzatura ;
infatti, per cosa farne ? Colà i piedi sono
soppressi nelle donne per civetteria.
Come dissi, la palma devesi alla Francia
LA CALZOLERIA. — Vetrina del signor Plnet.
ed a Parigi, — a Parigi che produce ma-
nifatturieri, quali il signor Pinet, la cui
bacheca racchiude una varietà di tipi di
squisita eleganza ; questo industriale è un
artigiano divenuto capofabbrica per pro-
prio merito. Creatore di forme ingegnose,
esperto nella scelta delle materie prime,
ed alla testa di tutto il progresso che può
perfezionare la sua industria, egli in tal
modo si presentò al Campo di Marte.
Il signor Pinet che si dedito special-
mente alla calzatura femminile, introdusse
una quantità di progressi degni d'atten-
zione. Al gusto scelto delle sue forme, al-
l'applicazione di un sistema di punteggia-
tura minuziosa ed esattissima, avendo per
effetto di prevenire
tutte le eventualità
di una fabbricazione
che si svolge sopra
mille generidifferenti
di calzature, egli sep-
pe aggiungere la cre-
azione di una specie
di tacco più grazioso,
più comodo e di una
esecuzione più facile
che per lo passato.
Tutti sanno che i tac-
chi alti oggidì sono
di moda. La nostra
natura tende ad in-
grandirsi in tutte le
maniere. Il tacco an-
tico, fissato all'estre-
mità dello stivaletto,,
impacciava nel cam-
minare e tendeva a
rigettarsi in fuori ;
il signor Pinet com-
prese che il vero cen-
tro dello sforzo del
tacco della calzatura
esercitasi più sotto
alla incurvatura del
piede che non sotto
il calcagno, e per una
disposizione matema-
ticamente calcolata,
lo ha fissato propor-
zionatamente alla sua
altezza nel luogo più
comodo per la facilità
del camminare. Que-
st'invenzione dà ai
suoi stivaletti un pro-
filo grazioso, che si fa
rimarcare a prima
vista. Aggiungiamo
che qui non si limitano
i miglioramenti di
questo industriale, e
che la sua manifattu-
ra, di cui fu egli stes-
so l'architetto, è con-
cepita sopra un pia-
no dei più intelli-
genti.
Gran parte de' suoi prodotti vengono
esportati a Smirne, Odessa, Alessandria,
e presentano una cifra importantissima.
Insomma, egli sa mantenere in modo
distintissimo il vero punto medio fra le
manifatture popolari e le officine che la-
vorano per commissione.
A. Chirac.
J
r s
MILANO. — Tipografia dello Stabilimento di EDOARDO SONZOGNO.
*> lato
L' ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.
sta condizione di flessibilità, senza la quale
il camminare diventa penoso, nacque la
distinzione fra le calzature da uomo e
quelle da donna.
La calzoleria ha suoi artisti al pari
dell'ebanisteria e dei bronzi. Si osservano
all'Esposizione alcuni capilavori di forma
e d'ornamento per
gli uomini, ma il pie-
de grazioso delle si-
gnore ispira per cer-
to maggiormente l'o-
peraio.
L'arte della calzo-
lerianon fu mai spinta
tanto lontana quanto
ai nostri giorni ; e
malgrado i tacchi ros-
si di Luigi XV, più
eccentrici che grazio-
si , bisogna dare la
palma ai nostri fab-
bricatori moderni.
Oggetto di prima ne-
cessità, la calzoleria
non dimenticò che a
fianco dell' arte sta
l'industria, la quale
pe' suoi metodi più
economici deve sod-
disfare tutte le bor-
se e tutte le esigenze.
Crederebbesi che
la Francia, la quale
esporta per 40 milio-
ni di franchi all'anno
in calzature, possieda
ancora alcune loca-
lità dove è sconosciu-
to questo oggetto di
abbigliamento ?
L'Austria migliorò
grandemente la sua
fabbrica di calzole-
ria ; i suoi stivali in
cuoio verniciato di
Worms e diMagonza,
meravigliarono i no-
stri industriali più
competenti, e li mi-
nacciano di una seria
concorrenza. La Prus-
sia non fece alcun
progresso. L'Inghil-
terra produce in ge-
nerale calzature pe-
santi e comuni; l'A-
merica fabbrica atut-
to vapore, ma senza
arte. È il paese del Times is money, e gli
schiavi emancipatisicalzanosenza guardare
troppo pel sottile al colore ed alla forma.
L'Italia ha qualche abile industriale a
Torino, Milano e Bologna, molto più che
non a Firenze. In Spagna sonvi troppi san-
dali, ed in Turchia le pappucce dorate ol-
tremisura , ma ampie e che allargano il
piede; cosa del resto facile a comprendersi,
giacché essi levano le loro calzature, lad-
dove,per rispetto alla Divinità, noi caviamo
il cappello.
La China non espose alcuna calzatura ;
infatti, per cosa farne ? Colà i piedi sono
soppressi nelle donne per civetteria.
Come dissi, la palma devesi alla Francia
LA CALZOLERIA. — Vetrina del signor Plnet.
ed a Parigi, — a Parigi che produce ma-
nifatturieri, quali il signor Pinet, la cui
bacheca racchiude una varietà di tipi di
squisita eleganza ; questo industriale è un
artigiano divenuto capofabbrica per pro-
prio merito. Creatore di forme ingegnose,
esperto nella scelta delle materie prime,
ed alla testa di tutto il progresso che può
perfezionare la sua industria, egli in tal
modo si presentò al Campo di Marte.
Il signor Pinet che si dedito special-
mente alla calzatura femminile, introdusse
una quantità di progressi degni d'atten-
zione. Al gusto scelto delle sue forme, al-
l'applicazione di un sistema di punteggia-
tura minuziosa ed esattissima, avendo per
effetto di prevenire
tutte le eventualità
di una fabbricazione
che si svolge sopra
mille generidifferenti
di calzature, egli sep-
pe aggiungere la cre-
azione di una specie
di tacco più grazioso,
più comodo e di una
esecuzione più facile
che per lo passato.
Tutti sanno che i tac-
chi alti oggidì sono
di moda. La nostra
natura tende ad in-
grandirsi in tutte le
maniere. Il tacco an-
tico, fissato all'estre-
mità dello stivaletto,,
impacciava nel cam-
minare e tendeva a
rigettarsi in fuori ;
il signor Pinet com-
prese che il vero cen-
tro dello sforzo del
tacco della calzatura
esercitasi più sotto
alla incurvatura del
piede che non sotto
il calcagno, e per una
disposizione matema-
ticamente calcolata,
lo ha fissato propor-
zionatamente alla sua
altezza nel luogo più
comodo per la facilità
del camminare. Que-
st'invenzione dà ai
suoi stivaletti un pro-
filo grazioso, che si fa
rimarcare a prima
vista. Aggiungiamo
che qui non si limitano
i miglioramenti di
questo industriale, e
che la sua manifattu-
ra, di cui fu egli stes-
so l'architetto, è con-
cepita sopra un pia-
no dei più intelli-
genti.
Gran parte de' suoi prodotti vengono
esportati a Smirne, Odessa, Alessandria,
e presentano una cifra importantissima.
Insomma, egli sa mantenere in modo
distintissimo il vero punto medio fra le
manifatture popolari e le officine che la-
vorano per commissione.
A. Chirac.
J
r s
MILANO. — Tipografia dello Stabilimento di EDOARDO SONZOGNO.
*> lato