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SCRITTOKI ni Stokia ε di Archeologia PatriA
tra Milazzo (Milae) e Nauloco v'era un tempio a Dia-
na Fascelide non lungi dal capo Peloro. Presso di esso
vi era un fiume Faeelino (Vib. Sequest. De FLumin.) ed
anche una città, corae si apprende dai versi di Silio
Italico; quando nel lib. XIV délie Puniche ricorda con
le genti siciliane, che militavano coi Cartagiaesi
........d' Agirina
Le coorti e di Tindari, famosa
Pei laconii fratelli.....
......Mille spado
Pose in campo Agatirna, e mille Trogilo,
Agitato dagli Austri, e Faeelina,
Ov' ha tempio la Scitica Diana.
L' Occioni mette in nota a questa traduzione: « Tro-
iilo ο Trogilo Trontello: Faeelina presso a Milazzo, ove
sorgevauh tempio a Taurica Diana, il cui culto è notis-
simo per le favole di Eugenia, diOreste e di Pilade ».
L. M.
~^^&~^
NOTIZIE DI SCOPERTE ARCHEOLOGICHE
Nessuno scavo regolare fu intrapreso nel la
nostra regione, e solo da casuali ritrovamenti,
in occasione délie nuove culture, vennero fuori
piccoli frammenti e qualche bronzo che ci ven-
ne presentato, lasciandoci perô diffldénti in-
torno aile indicazioni délia provenienza.
Monete — I. Nel territorio di Lazzàro (Leu-
copetra) venne raccattato un nomos cli Pirro
(didramma délia zecca cli Tarante)); La moneta
è molto guasta, limata per liberarla dall'ossido.
Bronzi — Come provenienti dallo stesso ter-
ritorio furono dati alcuni frammenti di lorica
in bronzo. con bella patina. Sono scaglie sot-
tili, con piccoli perni posteriori inflssi La su-
perficie è lavorata a cesello con palmette e
volute. Disgraziatamente sono frantumi assai
scarsi e minuti, per poter congetturare délia
forma e dell' epoca delP obbietto.
IL Insieme ai frammenti vi è pure una bor-
chia in bronzo con tracée di doratura, ma di
stile molto diverso, perché fusa a rilievo. È
una testa di Arpia colle ali, all'estremità dél-
ie quali vi sono i fori per cui veniva fissata
alla corazza.
III. Uno dei soliti piccoli ercoli in bronzo ma
di pessimo stile venne offerte corne provenien-
te dal territorio di Gerace. È di patina antica,
di 4 centimetri appena, rotto ed iniorme.
IV. Una figurina, in bronzo, di 3 centime-
tri circa, ossidata, rappresentante un orso , ο
cane posato sulle zampe posteriori su base
rettangolare; le zampe anteriori sono rotte.'
V. Una piccola Anadiomene in bronzo, di
ottimo stile, alta 6 centimetri, Manca délia ba-
se , alla quale era fissata con piccolo pernio.
Questo grazioso bronzo romano è del resto
ben conservato e dKsquisita iattura. II pallio
lenne, vente soluta nä spectabiiem ' pulem ô
trattenuto, sull' nmero da una leggera tenia.
La provenienza è, al solito incerta.
Terre cotte — 1. Fusaiuola piatta ed ellittica,
con tre fori da simulare gli oechi e la bocca;
al posto del naso e della fronte del le marche
in rilievo, ma poco distinte; proviene dalla ter-
ra di rigetto di uno scavo per fondamenta.
2. Frammento di una statuetta, tutta la par-
te destra superiore di una donna avvolta in
largo manto, col seno semiscoperto, e col brac-
cio destro accosta alle labbra una coppa. Pro-
viene dal territorio locrese, e pare una di quel-
le figure che iormano il noto gruppo funera-
rio, del quale si hanno parecchi esemplari dél-
ie terrecotte di Taranto e di Metaponto.
3. Un vaso, oinokoe, a testa di fanno, con
lungo collo e labbro a triplice versante, con
ansa émergente. La testa conserva traccia di
pittura; è bucato nel fondo. Si dà come pro-
veniente dai locrese, ma Γ asserto è inattendi-
bile; perche rassomiglia piuttosto alia ooro-
plastica ipponiate.
4. Una testina di Persefone, con calathos
proveniente da uno sterro, qui in Reggio. È
mal conservata.
5. Parecchie anse con bolli e con iscrizioni
graffite.
Vetri — Frammenti iridati di una bellissima
coppa di grosso cristallo a cireoli concentrici
ed ovuli sporgenti. Proveniente dagli scavi di
una trincea ferroviaria presso Caltanisetta (Si-
cilia).
f) ©©©©©©©©©©©iiü'SOSiSO'SCS^öeSCS©©©©©©© ©©©©©€)©
Prof. Francesco MORABITO Calabro
proprictario responsabi4e.
(Proprietà artistica e letteraria)
©©©©©©©©©©©©©©®O®0aOC®aooOi3©CSOOO3O©®®C3(50O
Stab. tip. Ditta Luigi Ceruso fu Giuseppe
SCRITTOKI ni Stokia ε di Archeologia PatriA
tra Milazzo (Milae) e Nauloco v'era un tempio a Dia-
na Fascelide non lungi dal capo Peloro. Presso di esso
vi era un fiume Faeelino (Vib. Sequest. De FLumin.) ed
anche una città, corae si apprende dai versi di Silio
Italico; quando nel lib. XIV délie Puniche ricorda con
le genti siciliane, che militavano coi Cartagiaesi
........d' Agirina
Le coorti e di Tindari, famosa
Pei laconii fratelli.....
......Mille spado
Pose in campo Agatirna, e mille Trogilo,
Agitato dagli Austri, e Faeelina,
Ov' ha tempio la Scitica Diana.
L' Occioni mette in nota a questa traduzione: « Tro-
iilo ο Trogilo Trontello: Faeelina presso a Milazzo, ove
sorgevauh tempio a Taurica Diana, il cui culto è notis-
simo per le favole di Eugenia, diOreste e di Pilade ».
L. M.
~^^&~^
NOTIZIE DI SCOPERTE ARCHEOLOGICHE
Nessuno scavo regolare fu intrapreso nel la
nostra regione, e solo da casuali ritrovamenti,
in occasione délie nuove culture, vennero fuori
piccoli frammenti e qualche bronzo che ci ven-
ne presentato, lasciandoci perô diffldénti in-
torno aile indicazioni délia provenienza.
Monete — I. Nel territorio di Lazzàro (Leu-
copetra) venne raccattato un nomos cli Pirro
(didramma délia zecca cli Tarante)); La moneta
è molto guasta, limata per liberarla dall'ossido.
Bronzi — Come provenienti dallo stesso ter-
ritorio furono dati alcuni frammenti di lorica
in bronzo. con bella patina. Sono scaglie sot-
tili, con piccoli perni posteriori inflssi La su-
perficie è lavorata a cesello con palmette e
volute. Disgraziatamente sono frantumi assai
scarsi e minuti, per poter congetturare délia
forma e dell' epoca delP obbietto.
IL Insieme ai frammenti vi è pure una bor-
chia in bronzo con tracée di doratura, ma di
stile molto diverso, perché fusa a rilievo. È
una testa di Arpia colle ali, all'estremità dél-
ie quali vi sono i fori per cui veniva fissata
alla corazza.
III. Uno dei soliti piccoli ercoli in bronzo ma
di pessimo stile venne offerte corne provenien-
te dal territorio di Gerace. È di patina antica,
di 4 centimetri appena, rotto ed iniorme.
IV. Una figurina, in bronzo, di 3 centime-
tri circa, ossidata, rappresentante un orso , ο
cane posato sulle zampe posteriori su base
rettangolare; le zampe anteriori sono rotte.'
V. Una piccola Anadiomene in bronzo, di
ottimo stile, alta 6 centimetri, Manca délia ba-
se , alla quale era fissata con piccolo pernio.
Questo grazioso bronzo romano è del resto
ben conservato e dKsquisita iattura. II pallio
lenne, vente soluta nä spectabiiem ' pulem ô
trattenuto, sull' nmero da una leggera tenia.
La provenienza è, al solito incerta.
Terre cotte — 1. Fusaiuola piatta ed ellittica,
con tre fori da simulare gli oechi e la bocca;
al posto del naso e della fronte del le marche
in rilievo, ma poco distinte; proviene dalla ter-
ra di rigetto di uno scavo per fondamenta.
2. Frammento di una statuetta, tutta la par-
te destra superiore di una donna avvolta in
largo manto, col seno semiscoperto, e col brac-
cio destro accosta alle labbra una coppa. Pro-
viene dal territorio locrese, e pare una di quel-
le figure che iormano il noto gruppo funera-
rio, del quale si hanno parecchi esemplari dél-
ie terrecotte di Taranto e di Metaponto.
3. Un vaso, oinokoe, a testa di fanno, con
lungo collo e labbro a triplice versante, con
ansa émergente. La testa conserva traccia di
pittura; è bucato nel fondo. Si dà come pro-
veniente dai locrese, ma Γ asserto è inattendi-
bile; perche rassomiglia piuttosto alia ooro-
plastica ipponiate.
4. Una testina di Persefone, con calathos
proveniente da uno sterro, qui in Reggio. È
mal conservata.
5. Parecchie anse con bolli e con iscrizioni
graffite.
Vetri — Frammenti iridati di una bellissima
coppa di grosso cristallo a cireoli concentrici
ed ovuli sporgenti. Proveniente dagli scavi di
una trincea ferroviaria presso Caltanisetta (Si-
cilia).
f) ©©©©©©©©©©©iiü'SOSiSO'SCS^öeSCS©©©©©©© ©©©©©€)©
Prof. Francesco MORABITO Calabro
proprictario responsabi4e.
(Proprietà artistica e letteraria)
©©©©©©©©©©©©©©®O®0aOC®aooOi3©CSOOO3O©®®C3(50O
Stab. tip. Ditta Luigi Ceruso fu Giuseppe