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L' ellade italica: rivista mensile illustrata della nuova scoperte di antichità nella Magna Grecia in rapporto alla storia, all'archeologia ed all'arte — 1.1895

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https://doi.org/10.11588/diglit.4774#0066
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54

Un Monumento Moderno

Ne, forse, ove il consiglio di lui fosse prevalso, si sa-
rebbe deplorata quella orrenda e sproporzionata re-
pressione che ne segui; poiehè egli portava parère che
si dovessero aspettare le truppe, ed animava i cittadi-
ni a mostrarsi resistenti e dignitosi; stiraando che gli
insorti, abbandonando la città, avrebbero reso traco-
tante la soldatesca e tanto più spavalda verso i citta-
dini, quanto più fosse sicura di non trovare resisten-
za. A Monsignor de Benedetto che andava a presen-
tarsi al principe, il Genoese disse: « Fate conrprende-
re a S. A. che noi non siarao ribelli; noi chiediamo la
costituzione che fu promessa ai nostri padri ed a noi.

I mesi passati nell' ergastolo col-
la prospettiva di passarvi 30 anni,
cioè tutta la vita, trascinando nel
breve recinto una pesante catena,
alteravano la salute al Genoese, ma
non ne infiacchivano l'animo. Chia-
mato infatti dal bagno al potere,
e da Carlo Troya destinato a Mi-
nistro d' Agricoltura, rifiuto, corne
fece pure Casimiro De Lieto, di-
cendo che gli sarebbe parso umi-
liante di far credere che ai sacri-
fici del patriottismo fosse dato in
preinio il potere.

Quando si dice gli eroi quaran-
totteschi ! Non li chiameremo eroi;
ma se si mettono sopra un fondo
di quadro odierno; dove brulica
una folia che reclama favori e de-
corazioni, che agogna impieghi,
che compra voti e vende ingiusti-
zie , quanto luminose non paiono
le fisionomie di quegli uomini ? Ri-
splendono !

Federico Genoese rimase una délie più belle figure
fra quelle degli uomini del 47. Di coloro che assuiisero
la responsabilità del movimento, parecchi pagarono
col sangue Γ ardire generoso, altri cou tonnentosa an-
sietà fra sospetti ed aspettative; a lui, morto in volon-
tario confino, non sorrise la speranza ο la gloria, co-
me non avea sorriso Γ ambizione.

Amatore appassionato dell' arte, egli aveva concen-
trato ogni sentimento nel culto délia Patria e del Bel-
le Graziato délia dura pena che la Corte Marziale
gli aveva inflitta, egli divisava tornare ai suoi quadri,
ai suoi pennelli, aile sue collezioni, perché egli era
nella pittura buon dilettante, di ottimo gusto e grande
perito; per cui s' era già fatta una bella galleria di
opère scelte, fra le quali figurano ancora alcuni pae-
saggi e non poche marine di vero pregio artistico.

Questa tendenza che gli avrebbe forse confortato
Γ età matura e preparato la soddisfazione di vedere
trionfare uno dei suoi ideali, gli venue spenta dalla
morte sollecita: ma questa non gli fece dimenticare
1' altro: il bene del suo simile e del paese. Nel suo te-
stamento, egli lasciô parte del suo palazzo ed una ren-
dita conveniente per istituira un asilo ed una scuola di
agricoltura, e per costruire délie nuove fontane con

acque derivate dalle antiche sorgenti che sono nelle-
colline superiori alla Città.

Alla festa accorse numerosa la popolazione, più che
Γ angusta piazza non ne poteva contenere; ed a tutti
si leggeva in viso la schietta soddisfazione per quella
tarda si, ma sincera onoranza, alla quale aggiungeva-
no significato le belle parole colle quali il Commenda-
tore Vollaro, contempoi'aneo e commilitone del Genoese
ne ricordava in brevi tratti la vita e le virtù.

Una breve e modesta epigrafe fu scritta sulla base del'
Monumento, il cui semplice disegno e le limitate pro-
porzioni non ne avrebbero forse comporta to alcun'altra.

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