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3°
TAVOLA VI.
mente dal Pittore per render più chiara la fua intenzio-
ne , ma in fatti la rendono più ofcura (*>).
Il piccolo fregio (ló) , che riempie il vuoto di quefto
Rame, comparifce nella pittura toccato appena, ma con
franchezza C1?).
merne il valore , e generalmente ne' fepolcri digli
uomini valorofi fi mettea il Leone . P'anfani'a X. 40.
feri ve: Vicino alla Città ( di Cheronea ) fi vede il
fcpolcro di que' Tcbani , che morirono combatten-
do contro Filippo . Non vi è ifcrizione alcuna -, ma
foltanto un Leone è 1' infetrna di auella tomba,
per dinotare la grandezza dell' animo loro . Tolo-
meo Efeftione preffo Fozio Bib. Cod. 190. narra,
che [imiti figure di Leoni fepolcrali fono un fimbolo
della forza di Ercole , ctv;a(3o?m t9J$ tS Yf-psaOéag àk-
y-yjg . 'Potrebbero dunque e l'Aquila , e'I Leone, pren-
de udofi per fimboli, convenire egualmente a Telefo,
che ad Ercole . Sembrerebbe per altro in quefto fuper-
fiuo il Leon vivo , ove la pelle dell' altro fi vede 1
ma ficcome più leoni furono uccifi da Ercole , cosi in
una Corniola preffo l' Ago (lini Gemme Antiche P. II.
T. 39. fi vede Ercole adorno della fpoglia del Leo-
ne nell' atto , che ìie uccide uri altro .
(15) Tutte le riferite congetture , ognuna delle
quali ha le fue ragioni , fan cono far e la dif(colta
grandifiima , che s' incontra nel determina/fi siili' in-
telligenza di quefla pittura . E , se voglia confefi
farfi il vero , il ritrarre dall' Aquila argomento per
co/è Romane , è troppo ricercato : il rieonofeere in
quella un fimbolo generale dell' Eroifmo , è troppo
ftmplice . Per quel che riguarda il Leone , se non
fi rifaifca alla "Donna fedente , ofcurijjimo ne refla
il fignificato : tanto più , se riflettevi all' atto pacifi-
co , in cui è dipinto . Ne. rileva il dire , che la
Donna alata , colle fpighe in mano , e coronata di
ulivo , ed Ercole fteffo nell' atteggiamento di ripofo
colla folita corona dinotante 0 vittoria9 0 divinitài
e finalmente tutte le altre figure coronate per espri-
mere 0 fagrificio , 0 altra folennìlà di allegrezza,
combinino col manfueto Leone : poiché tutto quefio
appunto è ciò , che rende oltremodo intrigato il pen-
ficr del Pittore .
(16) Nel Catalogo N. CCIX.
07) Sjiefl° fregio , che non ha col Telefo rap-
porto alcuno, e che fu ritrovato in luogo diverjo, è vc-
rìfimìlmente parte di un ornato di finta Architettura.
E fimbra, che'l T iti or e avejfe voluto imitargli Ar-
chitetti in quegli ornamenti , che nelle facciate degli
edificii poneano . Erano l' efiremitd de'travi coverte
da' trìglifi : gli fpazj , che v erano tra un trigli-
fo e l' altro, 0 fien gì' intertignii, diceanfi Metopae:
in quefie folean figurar fi delle tefie di bue 0 di
ariete , come negli antichi edificii fi cjferva . Vitru-
vìo IV. z. e 3.. fcrìve : Ita divifioncs tignorum tecia
triglyphorum dilpofitione , intertignium, & opam lia-
bere in Doricis operibus caepcrunt .... utraque
enim & inter denticulos , & inter triglyphos quae
funt intervalla, Metopae nominantur : Opas cnim Grae-
ci tignorum cubilia , & aflèrum appellare , uti no-
flra cava , columbaria . Ita quod inter duas opas eft
intertignium , id metopa eli apud eos nominatimi.
E nel profipetto dì un tempio tetrafiilo otto appunto
erano i triglifi , 0 fien /' opae , e fette le metope .
Sembra dunque , che V noftro Pittore abbia voluto ne-
gli otto ovatini rapprefentarcì l' efiremitd delle travi
coverte dalle figurine in luogo de' trìglifi ; e ne' fette
tefchì di ariete gì' intertignii , 0 metope . Se talun
v ole fé render ragione di aafeuna figurina, durijfima
imprefa prenderebbe certamente.
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TAVOLA VII.
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mente dal Pittore per render più chiara la fua intenzio-
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Rame, comparifce nella pittura toccato appena, ma con
franchezza C1?).
merne il valore , e generalmente ne' fepolcri digli
uomini valorofi fi mettea il Leone . P'anfani'a X. 40.
feri ve: Vicino alla Città ( di Cheronea ) fi vede il
fcpolcro di que' Tcbani , che morirono combatten-
do contro Filippo . Non vi è ifcrizione alcuna -, ma
foltanto un Leone è 1' infetrna di auella tomba,
per dinotare la grandezza dell' animo loro . Tolo-
meo Efeftione preffo Fozio Bib. Cod. 190. narra,
che [imiti figure di Leoni fepolcrali fono un fimbolo
della forza di Ercole , ctv;a(3o?m t9J$ tS Yf-psaOéag àk-
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una Corniola preffo l' Ago (lini Gemme Antiche P. II.
T. 39. fi vede Ercole adorno della fpoglia del Leo-
ne nell' atto , che ìie uccide uri altro .
(15) Tutte le riferite congetture , ognuna delle
quali ha le fue ragioni , fan cono far e la dif(colta
grandifiima , che s' incontra nel determina/fi siili' in-
telligenza di quefla pittura . E , se voglia confefi
farfi il vero , il ritrarre dall' Aquila argomento per
co/è Romane , è troppo ricercato : il rieonofeere in
quella un fimbolo generale dell' Eroifmo , è troppo
ftmplice . Per quel che riguarda il Leone , se non
fi rifaifca alla "Donna fedente , ofcurijjimo ne refla
il fignificato : tanto più , se riflettevi all' atto pacifi-
co , in cui è dipinto . Ne. rileva il dire , che la
Donna alata , colle fpighe in mano , e coronata di
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colla folita corona dinotante 0 vittoria9 0 divinitài
e finalmente tutte le altre figure coronate per espri-
mere 0 fagrificio , 0 altra folennìlà di allegrezza,
combinino col manfueto Leone : poiché tutto quefio
appunto è ciò , che rende oltremodo intrigato il pen-
ficr del Pittore .
(16) Nel Catalogo N. CCIX.
07) Sjiefl° fregio , che non ha col Telefo rap-
porto alcuno, e che fu ritrovato in luogo diverjo, è vc-
rìfimìlmente parte di un ornato di finta Architettura.
E fimbra, che'l T iti or e avejfe voluto imitargli Ar-
chitetti in quegli ornamenti , che nelle facciate degli
edificii poneano . Erano l' efiremitd de'travi coverte
da' trìglifi : gli fpazj , che v erano tra un trigli-
fo e l' altro, 0 fien gì' intertignii, diceanfi Metopae:
in quefie folean figurar fi delle tefie di bue 0 di
ariete , come negli antichi edificii fi cjferva . Vitru-
vìo IV. z. e 3.. fcrìve : Ita divifioncs tignorum tecia
triglyphorum dilpofitione , intertignium, & opam lia-
bere in Doricis operibus caepcrunt .... utraque
enim & inter denticulos , & inter triglyphos quae
funt intervalla, Metopae nominantur : Opas cnim Grae-
ci tignorum cubilia , & aflèrum appellare , uti no-
flra cava , columbaria . Ita quod inter duas opas eft
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E nel profipetto dì un tempio tetrafiilo otto appunto
erano i triglifi , 0 fien /' opae , e fette le metope .
Sembra dunque , che V noftro Pittore abbia voluto ne-
gli otto ovatini rapprefentarcì l' efiremitd delle travi
coverte dalle figurine in luogo de' trìglifi ; e ne' fette
tefchì di ariete gì' intertignii , 0 metope . Se talun
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